Riserva delle Torbiere: si torna alla carica per l’ex Supersolaio? L’albergo diffuso prenderà piede?

Riserva delle Torbiere: si torna alla carica per l’ex Supersolaio?

L’albergo diffuso prenderà piede?

Nella variante in corso al PGT di Iseo è riproposta l’edificazione di una parte dell’area dismessa (ex fornace) nella fascia AS (Area Sensibile) della Riserva delle Torbiere, adiacente alle Lamette. Ciò che è stato bocciato nel PGT del 2012 ora invece avrà il via libera?

Breve cronistoria:

1) Colmate. Nella zona del Supersolaio fu deviato il canale pubblico Colatore Nedrini, che collega le Torbiere del Sebino con il lago d’Iseo regolamentando il regime delle acque. Seguirono riempimenti, con materiale di riporto di varia natura, non solo del vecchio corso del canale ma anche di parte del canneto inondato verso il lago (circa 30.000 mq.) Successivamente furono rinvenuti rifiuti prodotti dall’attività dell’ex Ditta Supersolaio Srl, come riscontrato nella denuncia alla Procura della Repubblica di Brescia, presentata nel 2004 dal Comando Carabinieri per la Tutela dell’ambiente NOE di Brescia, nella quale si chiedeva il ripristino con la rimozione dei suddetti materiali.

2) Rimozione delle scorie e ripristino rimasti sulla carta. Dal 2000 fu dismessa l’attività  di produzione di manufatti edilizi, ma non furono mai eseguite bonifiche e ripristino dell’area degradata. 

3) Dal vecchio PRG al PGT approvato nel 2012:  dall’albergo alle residenze, allo stralcio dell’ambito. Il vecchio Piano regolatore generale (PRG) prevedeva in quell’area la possibilità di strutture per attività ricettive. In fase di redazione del PGT invece si modificò la destinazione urbanistica da alberghiera a residenziale, ma per le criticità rilevate da Regione, Soprintendenza e altre autorità fu respinta ogni ipotesi edificatoria: ambito quindi da bonificare, rinaturalizzare con valorizzazione del reticolo idrico e trasferimento della volumetria su un’altra area e su altri ambiti attraverso il meccanismo della perequazione (v. figura sotto). 

Sappiamo che nel frattempo nel 2014 è arrivata una sentenza del TAR (11/12/2014)  a favore della proprietà dell’area (ricorso presentato nel 2005), ma ci par di capire che essa riguardi unicamente una questione di procedure burocratiche.

 4) Revisione del PGT in corso. Niente trasferimento delle volumetrie: ora è la volta dell’ “albergo diffuso”.

Come si legge nella nuova documentazione il PGT prende atto della non fattibilità del trasferimento su aree non identificate e non reperibili, pertanto ritiene di stabilire criteri inequivocabili che rendono compatibili sia l’iniziativa della Proprietà, sia le finalità di interesse pubblico e generale; in particolare si ritiene che l’area, proprio sulla base delle sue caratteristiche e provenienza possa essere prioritariamente dedicata alla realizzazione di strutture per la fruizione e divulgazione didattica della Riserva anche in sinergia con le adiacenti strutture del tempo libero (n.d.r. Sassabanek). L’accesso avviene dalla Via Colombera e mediante una nuova viabilità di PGT che conduca ad un parcheggio per l’accesso alla zona paesaggisticamente significativa (zona Lago). 

Pertanto, gli obiettivi di interesse pubblico e generale del PA sono: cessione di aree destinate alla rinaturalizzazione; realizzazione di struttura didattico/divulgativa da integrare nel patrimonio fruitivo della Riserva; creazione di connessioni ciclabili e pedonali. 

In conclusione

A distanza di un decennio, si riapre dunque il “caso ex Supersolaio”, riproponendo di nuovo la trasformazione urbanistica in un ambito così delicato. Ci chiediamo quali particolari elementi nuovi siano intervenuti perché ora si scavalchi il divieto di edificare imposto al tempo del PGT da varie Autorità (v. punto 3) e che portò allo stralcio di tale area.

È sufficiente che ora si introducano elementi di interesse pubblico e generale, facendo leva su un improbabile vantaggio per la Riserva? 

– Si prevedono nuove costruzioni per introdurre l’ “albergo diffuso” che, per quanto si sappia, comporta invece l’utilizzo di edifici preesistenti e in ben altri contesti.

– Si parla anche di una struttura per la fruizione e divulgazione didattica della Riserva, quando a poche centinaia di metri, proprio in territorio di Iseo, nell'area protetta vi è il centro accoglienza visitatori.

E poi pista ciclopedonale collegata a Sassabanèk, per aumentare il flusso dei turisti?

– La zona libera da edificazione, la cosiddetta “fascia tampone”, era già prevista in precedenza, ma ora la novità è che se ne ipotizza la cessione al pubblico demanio (di concerto con l’Ente Riserva). Nel caso, la prescritta e impegnativa bonifica sarà a carico dei contribuenti e non più della proprietà?

N.B. In occasione della seconda conferenza Vas (25 maggio 2022) l'associazione ha inviato le proprie considerazioni, puntando l'attenzione su alcuni aspetti riguardanti la Riserva. Sul sito regionale SIVAS sono stati pubblicati i vari pareri e contributi, tra cui anche quello de La Schiribilla (Schiribilla.oss.PGT.Iseo.maggio2022 )

 

 

VIGILANZA NELLA RISERVA DELLE TORBIERE: NOMINATE LE GUARDIE GIURATE

 

VIGILANZA NELLA RISERVA: NOMINATE LE GUARDIE GIURATE PER IL 2022 

– Per potenziare le attività di vigilanza all’interno dei confini della Riserva naturale delle Torbiere del Sebino,  ma anche per promuovere azioni di informazione ed educazione ambientale, il Consiglio di gestione ha approvato lo schema di convenzione con le associazioni di tutela ambientale.

 La convenzione è stata sottoscritta con Lega Abolizione Caccia, OIPA e Legambiente.

L’incarico per il 2022 è stato affidato a un totale di 9 guardie in possesso di apposito decreto prefettizio in corso di validità.

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Torbiere: riconferma dei consulenti Comitato Tecnico Scientifico per il 2022. Rinnovo convenzioni con GRA e Associazioni ambientaliste

Comitato Tecnico Scientifico 2022

Anche per il corrente anno l’incarico per garantire un adeguato apporto specialistico per l’attuazione del Piano di gestione della Riserva è stato affidato al botanico dott. Glauco Patera, all’ornitologo dott. Paolo Trotti, all’ittiologo dott. Gaetano Gentili.

DISCIPLINARE_BOTANICO_2022

DISCIPLINARE_ORNITOLOGO_2022

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In campo ornitologico prosegue anche la collaborazione col GRA Gruppo Ricerca Avifauna sezione ornitologica del C.S.N.B. (Centro Studi Naturalistici Bresciani).

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*Rinnovata anche  la collaborazione con le tre associazioni Legambiente, O.I.P.A. (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) e L.A.C. (Lega Abolizione Caccia) dotate di guardie particolari giurate con le quali erano già state stipulate precedenti convenzioni. Diversamente dal passato i membri delle associazioni possono svolgere attività di vigilanza, ma senza il compenso previsto dalla precedente Convenzione. 

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CINGHIALI: NECESSARIO UN PIANO DI CONTROLLO NELLA RISERVA

Negli ultimi anni all’interno della Riserva la presenza del cinghiale è aumentata fino a creare una problematica in ordine alla conservazione della biodiversità, ai danni causati all’agricoltura e alla sicurezza pubblica.
Poiché l’attività di questo ungulato all’interno nell’area protetta può avere un impatto diretto sulle specie vegetali e animali presenti e tutelate dalle normative, l’Ente gestore ha affidato ad esperti faunistici
LA REALIZZAZIONE DEL PIANO PER LA PREVENZIONE E IL CONTENIMENTO DEI DANNI CAUSATI DALLA PRESENZA DEL CINGHIALE ALL’INTERNO DELLA RISERVA.  

I tentativi di contenere i danni con metodi ecologici (predisposizione di barriere elettrificate, repellenti o lotta biologica) sono risultati inadeguati, per cui l'Ente gestore ha ravvisato la necessità della stesura di un progetto di fattibilità che è stato assegnato al gruppo di lavoro formato dal Dott. Ing. Diego Galli, dall’Ing. Michela Giacomelli e dalla Dott.ssa Federica Marin, come specificato nel disciplinare di incarico.  

Ormai da tempo, pervengono denunce di danni e richieste di risarcimento da parte di aziende agricole in Riserva per compromissioni di vigneti, coltivazioni di mais e leguminose, vivai. Da rilevare anche il danno al cotico erboso dei prati permanenti, che devono essere lavorati e sono aree a valenza ecologica.

Ricordiamo che già era stata segnalata più volte la presenza di un branco di cinghiali sulla strada che collega il Comune di Provaglio d’Iseo a Iseo (via Sebina-località Fontanì), nella quale si evidenziava la pericolosità che questi animali rappresentano non solo per i veicoli in transito ma anche per le persone e la fauna e flora dell’area protetta.

Gli stessi esperti del Comitato tecnico scientifico della riserva nelle relazioni consegnate a fine gennaio rilevano come il cinghiale rappresenti un fattore di pericolo per l’area protetta

In particolare il dott. Paolo Trotti, ornitologo, evidenzia che Sulla base delle informazioni disponibili in bibliografia, si ritiene che la presenza del cinghiale in periodo primaverile-estivo all’interno dei confini della Riserva Naturale Torbiere del Sebino possa essere un importante fattore di minaccia per il successo riproduttivo delle popolazioni che nidificano a terra o all’interno del canneto sia per predazione diretta ai nidi sia per il disturbo recato durante i movimenti/attività di scavo. Le specie che potrebbero risentire negativamente della presenza del cinghiale in Riserva sono: Germano reale, Gallinella d'acqua, Folaga, Porciglione, Fistione turco, Canapiglia, Migliarino di palude, Basettino, Salciaiola, Airone rosso, Tarabusino e Falco di palude (quest’ultime tre specie sono inserite in Allegato I della Direttiva Uccelli)”.

Anche nella relazione botanica del Dott. Glauco Patera, si rileva cheIn base alle osservazioni di campo svolte all’interno della Riserva si segnala che gli impatti maggiori di questa specie sono ai danni dei prati da sfalcio (Habitat 6510), in particolare le superfici collocate nella porzione nord-est.”

 

Lamette: gli esiti del monitoraggio dell’ARPA

Come noto da anni, le correnti fanno intrappolare i rifiuti nelle Lamette, dove i canneti come un pettine trattengono nella zona sud del lago materiale vario proveniente dall'Oglio e dal bacino lacustre a monte.

*Torbiere del Sebino: ora l’avvelenamento da rifiuti non ha più segreti 

articolo di Cinzia Reboni

La relazione conclusiva al termine di 70 ore di calcolo con algoritmi di elaborazione immagini

Plastica, gomma, vetro, legno, ferro. Persino il relitto di una vecchia barca affondata. La massa informe che sta soffocando le Torbiere ora non ha più segreti. L’imponente monitoraggio fotografico e aerofotogrammetrico che ha impegnato l’Arpa per tre mesi si è concluso. Dalla rielaborazione delle immagini emerge che una crosta di rifiuti ha coperto i fondali del lago d'Iseo, in località Lamette nella riserva naturale.

Leggi qui: https://www.bresciaoggi.it/territori/sebino-franciacorta/torbiere-del-sebino-ora-l-avvelenamento-da-rifiuti-non-ha-piu-segreti-1.9351388

IMPATTO DELLA POPOLAZIONE DELLE CARPE SULL’AVIFAUNA DELLE TORBIERE

La specie invasiva può mettere a rischio la sopravvivenza degli uccelli acquatici

Oltre alle criticità ambientali che incombono sulle Torbiere rilevate in precedenti rapporti (v. qui), nella parte conclusiva (“Problematiche e considerazioni di carattere gestionale”) della relazione ornitologica 2021 si evidenzia per la prima volta la possibilità che la presenza della carpa incida sulle specie nidificanti e svernanti in Riserva.

La carpa (Cyprinius carpio, considerata una delle 100 specie invasive più pericolose del mondo) sembra ben rappresentata nell’area protetta con la presenza anche di diversi individui di grandi dimensioni. Ama acque poco profonde, sradica e frammenta le piante acquatiche alimentandosi sul fondo. Il sedimento smosso ritorna a depositarsi sulle piante che soffrono per la mancanza di luce, col rischio che le praterie di piante subacquee spariscano, innescando un processo di impoverimento specifico e produttivo degli habitat preferiti soprattutto dalle anatre tuffatrici. 

Questo pesce alieno è anche una specie predatrice degli invertebrati acquatici.

Nella relazione si evidenzia come l’impatto sull’ecosistema è ben rimarcato nel piano d'azione nazionale per la moretta tabaccata (Lever 1996; Melega 2007). Elevate densità di carpa possono portare alla distruzione degli ambienti utilizzati da alcuni uccelli acquatici alterando radicalmente la comunità ornitica (Maceda-Veiga et al. 2017). Inoltre l'età/dimensione delle carpe negli stagni influenzano in modo significativo la densità dei macroinvertebrati e degli anfibi larvali, portando quindi le prede non ittiche degli uccelli acquatici a una notevole diminuzione (Eriksson 1979; Mallory et al. 1994). Pertanto, gli uccelli nidificanti possono evitare la concorrenza delle risorse evitando gli stagni con pesci di grandi dimensioni.

In Riserva tale effetto potrebbe essere maggiormente presente all’interno dell’area delle Lame, sistema più ‘chiuso’ e con meno ricircolo delle acque rispetto all’area delle Lamette.

 

 

PROVAGLIO ED ISEO: LA RISERVA INSERITA IN PROGETTO INTEGRATO DI RIGENERAZIONE URBANA

LA RISERVA INSERITA IN PROGETTO INTEGRATO DI RIGENERAZIONE URBANA

denominato “Torbiere del Sebino: rigenerare i luoghi per rigenerare il territorio” 

I comuni di Provaglio e di Iseo si sono aggregati per partecipare al bando ministeriale che concede fondi per 5 milioni di euro, coinvolgendo anche l’Ente gestore della Riserva, dato che la zona umida è territorialmente interessata dalle due amministrazioni e quindi il tutto si configura come un unico sistema ambientale.

I rispettivi consigli comunali hanno approvato nei giorni scorsi la convenzione che è la base per poter partecipare al bando in quanto possono attingere alle risorse governative anche aggregazioni di comuni con oltre 15.000 residenti. 

Seguirà in altra fase la formalizzazione progettuale. 

Se il tutto andrà a buon fine, per le Torbiere potrebbe arrivare una bella somma: oltre 1milione di €, che si prospetta di destinare ad una riqualificazione del percorso di collegamento che dal Monastero arriva al centro di accoglienza e, si spera, anche alla messa in sicurezza del pericoloso attraversamento sulla tangenziale (ad alto traffico viabilistico) che dalla zona stadio di Iseo porta al locale ingresso della Riserva.

 

LAMETTE: scavi più profondi per l’apertura dei due nuovi canali

 

LAMETTE: scavi più profondi per l'apertura dei due nuovi canali

 CAUSA SICCITÀ NECESSARIE MODIFICHE AL PROGETTO INIZIALE

Come noto, lo sviluppo della vegetazione nelle aree terminali della Lametta delle Torbiere d'Iseo ha causato un parziale isolamento della stessa dal lago. Da qui l'esigenza di apertura di canali  per  favorire anche la migrazione di popolamenti ittici amanti di queste acque protette. La persistente siccità di questi mesi ha messo però in sofferenza il Sebino e le condizioni di livello idrico estremamente basse rendono necessario introdurre in corso d’opera alcune lievi modifiche progettuali che prevedono un incremento dei volumi di scavo, in corrispondenza degli imbocchi dei due canali interessati dal progetto.  La modifica è determinata da circostanze impreviste e imprevedibili, tuttavia il costo complessivo dell’opera, compreso delle somme a disposizione, rimane invariato. 

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Torbiere: chiusura percorso centrale e stop momentaneo all’ingresso da Corte Franca

Riportiamo il comunicato dell'Ente gestore:

CHIUSURA PERCORSO CENTRALE
Sicurezza dei visitatori e salvaguardia dell’avifauna nidificante prerogativa essenziale della Riserva

Sono due i motivi principali per i quali il presidente dell’Ente Gestore della Riserva Naturale “Torbiere del Sebino” dispone la chiusura del percorso centrale a partire da venerdì 11 marzo: la salvaguardia dell’avifauna durante il periodo di nidificazione e per la sicurezza dei visitatori che fruiscono del percorso stesso.

Si avvicina, come ogni anno, il periodo più delicato per l’avifauna: la nidificazione. La Riserva è Zona di Protezione Speciale e Zona Speciale di Conservazione secondo quanto previsto dalla Rete Europea “Natura2000”, oltre che ad essere zona umida di importanza internazionale secondo la convenzione di Ramsar, questo grazie alla presenza di specie di interesse conservazionistico come ad esempio l’airone rosso, il tarabusino e il falco di palude.

Il percorso centrale, che insiste all’interno della Riserva Naturale Orientata, quindi la zona di maggior tutela, è quello che espone maggiormente i visitatori alla vista dell’avifauna che viene dagli stessi disturbata. A fronte dell’aumento esponenziale dei visitatori negli ultimi anni, l’impatto della fruizione rischia di compromettere la prerogativa fondamentale della Riserva: tutelare la nidificazione.

La decisione dell’Ente è fortemente motivata anche dalle indicazioni presenti all’interno del Piano di Gestione che prevede la possibilità di interrompere temporaneamente il transito sul percorso centrale durante la fase di nidificazione.

Oltre alle motivazioni puramente ecologiche, sono presenti sul percorso centrale diverse criticità in merito alla stabilità e conservazione del percorso stesso. Già negli ultimi anni l’Ente è dovuto intervenire con specifiche manutenzioni straordinarie per garantire la sicurezza dei visitatori che fruiscono del percorso. Questi interventi hanno messo in evidenza alcune criticità non ancora sanate e per le quali si devono mettere in atto indagini approfondite per determinare gli interventi necessari per garantire la completa sicurezza di tutto il percorso.

Secondo il presidente dell’Ente, Gianbattista Bosio “la sicurezza dei visitatori che fruiscono le bellezze della Riserva è fondamentale”.

Queste motivazioni hanno determinato la scelta, condivisa all’unanimità sia dal Consiglio di Gestione sia dai sindaci dei comuni facenti parte la Comunità della Riserva, di chiudere il percorso centrale finché non sarà terminato il delicato periodo della nidificazione e non saranno svolte indagini approfondite sulla stabilità e la conservazione del percorso.

Comunicato stampa chiusura percorso centrale​det_15_-_impegno_spesa_per_lavori_necessari_alla_chiusura_del_percorso_centrale_-_gardenlake_2022

P.S. Il percorso centrale sarà interdetto anche fisicamente installando delle barriere in metallo (con teli banner) agli ingressi sia dal lato di Provaglio che di Corte Franca, al fine di garantire la corretta chiusura del percorso e dell’impossibilità del pubblico di accedervi. (det_15_-_impegno_spesa_per_lavori_necessari_alla_chiusura_del_percorso_centrale_-_gardenlake_2022 ;det_16_-_affidamento_diretto_e_relativo_impegno_di_spesa_per_la_stampa_di_teli_banner_-_l.a._nuova_stampa_s.r​)

 

L'entrata posta nel territorio del Comune di Corte Franca sarà chiusa 

da lunedì 14 marzo a venerdì 18 marzo per manutenzione straordinaria del patrimonio arboreo del Comune.