Corte Franca, le Torbiere finiscono al Tar

Dal   GIORNALE DI BRESCIA,7/2/2006

Il Comitato di cittadini ricorre alla magistratura amministrativa contro una delibera comunale ritenuta dannosa per l’ambiente

Emergono novità in merito alla vicenda della variante parziale al Prg di Corte Franca, approvata il 13 ottobre dello scorso anno ed avversata da un comitato di cittadini che ne rileva la pericolosità per il delicato equilibrio ambientale delle Torbiere. Due le notizie: la Provincia ha risposto all’esposto del comitato, dandogli sostanzialmente ragione, ed il comitato, affiancato dall’associazione «La Schiribilla», Legambiente e Wwf, ha messo in campo una nuova iniziativa, ricorrendo al Tar.

 

Per comprendere la portata di questi ultimi sviluppi, occorre tornare all’ottobre scorso, quando il Consiglio comunale del centro franciacortino, nonostante le mille firme raccolte contro il provvedimento dal Comitato per la tutela del territorio, approvò una variante parziale al Prg, prevedendo la trasformazione di un’area di 28.500 mq da zona E1 (agricola di salvaguardia) a zona F6 (adibita ad attività ricettive al servizio delle Torbiere), con le relative indicazioni imposte dalla Provincia.
Il Comitato di tutela del territorio di Corte Franca reagì alla delibera del Consiglio promuovendo un esposto alla Provincia, datato 4 novembre, nel quale si sosteneva l’incongruenza tra i contenuti della variante al Prg e le prescrizioni della Provincia. Qualche giorno fa è pervenuta la risposta dell’Amministrazione provinciale: «Esiste un contrasto tra la prescrizione della Provincia e la previsione degli atti di pianificazione comunale: la variante da E1 a F6 deve essere limitata alla sola area destinata all’edificazione per un limite massimo di 400 mq, mentre dalle tavole comunali l’area risulterebbe ampia 24.000 mq». La dottoressa Elena Tironi, referente del Servizio di assetto territoriale, spiega come le cartografie non coincidano e quindi invita il Comune a correggere le tavole, perché; non sorgano equivoci futuri
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Per contrastare un provvedimento ritenuto foriero di trasformazioni dannose per il paesaggio, per la riserva naturale e conseguentemente per gli abitanti, il Comitato insieme ad altre associazioni quali «La Schiribilla», Legambiente e Wwf, ha deciso di ricorrere al Tar, rilevando profili di illegittimità nella delibera consiliare del 13 ottobre 2005.

 

Il Comitato di Corte Franca pone in rilievo l’aumento degli aspetti di criticità già presenti nella zona: il traffico già caotico in un’area dove si stanno concentrando attività commerciali, l’inquinamento atmosferico, il consumo di suolo a vantaggio di pochi e non della collettività, la ripetizione di attività produttive e turistico-ricettive già esistenti nel paese. Inoltre – segnalano ancora dal Comitato – una parte dell’area adiacente alla riserva delle Torbiere, interessata dalle varianti, continuerebbe ad essere occupata abusivamente da moltissime autovetture, nonostante la valutazione di incidenza della Provincia abbia del tutto bocciato la possibilità di un’area per parcheggio.

 
Veronica Massussi