Riserva naturale e attività agresti: un Piano agronomico per la convivenza

È stata presentata lunedì scorso, al centro visitatori d’Iseo, la bozza del Piano di Settore Agricolo (PSA) che interessa circa 65 dei 360 ettari della Riserva naturale Torbiere del Sebino, una realtà agricola abbastanza ridotta e che riguarda per la maggior parte il territorio di Iseo (43 ha) e in misura più limitata Provaglio (16,30) e Corte Franca (6). Illustrato dall’agronomo Giampietro Bara, presenti soprattutto agricoltori e rappresentanti delle associazioni della categoria, il documento ha “come obiettivo primario la tutela degli habitat, perseguendo azioni mirate allo sviluppo sostenibile delle produzioni agricole e alla salvaguardia del paesaggio agrario”.

Mentre il Piano di gestione della riserva vieta in linea generale la variazione colturale se non autorizzata dall’Ente gestore, il nuovo strumento agronomico esplicita in modo puntuale varie prescrizioni, tutelando ripe, boscaglie, formazioni erbacee e arboree, terrazzamenti ecc., precludendo la trasformazione dei prati in seminativi e l’espansione delle colture specializzate, in verità in riserva limitate a qualche ettaro di vigneto o uliveto. Per proteggere la zona umida è istituita una fascia di rispetto di 30 metri in cui sono vietate lavorazioni del terreno, concimazioni organiche e minerali, trattamenti fitoterapici e diserbanti. Allegata al PSA una dettagliata mappa cartografica dell’uso del suolo, con localizzazione  dei terreni interessati da prati, seminativi, colture specializzate (olivi, vigne), incolti, vivai, parchi e giardini.

Ma il tema che a lungo ha attirato l’attenzione dei presenti e ha interrotto più volte la presentazione del Piano agronomico, creando non poca tensione e malumore, è stato quello dell’acqua: l’esigenza dei proprietari di alcuni coltivi è quella di attingere dalle vasche della riserva a scopo irriguo. Il presidente Lecchi ha avuto del filo da torcere nel farsi ascoltare per ribadire che è tassativamente vietato il prelievo idrico, mentre è possibile fare domanda per l’apertura di pozzi. Il Prof. Carlo Andreis (botanico) e il Dott. Giovanni Loris Alborali (ittiologo) hanno ben spiegato come sia fondamentale per l’equilibrio ecologico della  riserva mantenere un determinato livello idrico. Vi è un preciso accordo col Consorzio dell’Oglio che mette in funzione una pompa idrovora (posta nel canale artificiale che si diparte verso lago da una zona in prossimità della Cascina della Pesa) per regolare il livello delle acque: il meccanismo si attiva quando il livello della Lama raggiunge i 185,80 m s.l.m.

Riguardo all’uso dei prodotti fitosanitari la riserva farà proprio il “Regolamento sull’uso sicuro e sostenibile degli agrofarmaci nei comuni della Franciacorta DOCG”, le cui norme saranno estese, per quanto applicabili, a tutte le coltivazioni (nell’area protetta sono presenti circa 5 ettari di terreni vitati DOC-DOCG).

L’intenzione dell’Ente gestore è quella di approvare il piano agronomico entro ottobre, ma per favorire ulteriormente l’iter partecipativo il presidente Lecchi ha invitato tutti gli interessati a presentare proposte, suggerimenti e osservazioni entro il 20 settembre, anche per email o recandosi di persona presso gli uffici dell’Ente per parlarne direttamente.

Articolo. La Regione in pressing su Iseo

Riportiamo un articolo in cui si parla del parere negativo della Regione riguardo ad alcune previsioni del PGT di Iseo in via di approvazione;  abbiamo evidenziato due situazioni per le quali anche La Schiribilla, con altre associazioni, si era mossa: il villaggio turistico al confine con Paratico (rileggi qui: http://www.laschiribilla.it/public/?p=410) e la destinazione della cosiddetta area ex supersolaio (rileggi qui:http://www.laschiribilla.it/public/?p=400) a stretto contatto con la zona delle Lamette nella Riserva delle Torbiere.
Fonte: Bresciaoggi, martedì 07 agosto 2012 – PROVINCIA – Pagina 29

URBANISTICA. In vista dell´approvazione in Consiglio il Piano di governo del territorio è passato sotto la lente di Milano

Troppo cemento all´orizzonte 

La Regione in pressing su Iseo

Giuseppe Zani

Il Pirellone «boccia» il residence al confine con le lamette a lago, auspica la tutela delle aree naturali e sollecita tagli al consumo di suolo

Meno cemento, più «coccole» al panorama. O per usare il lessico dei burocrati, un Pgt più attento a contenere il consumo di suolo e a preservare le caratteristiche del paesaggio. È quanto auspica, anzi chiede una lettera inviata in questi giorni all´Amministrazione comunale di Iseo dalla Regione. Il tono della comunicazione è cortese, le prescrizioni contenutevi sono formulate in termini di «suggerimenti a titolo collaborativo», ma poi scatta l´indice ammonitore: in vista della sua prossima approvazione, il nuovo strumento urbanistico dovrà recepire le indicazioni date da Milano, «a pena di inefficacia degli atti assunti».

Tre le osservazioni di maggior rilievo. La prima riguarda il dimensionamento teorico decennale: 1.056 abitanti aggiuntivi, a fronte degli attuali 9.025. «Le scelte- scrive il Pirellone- risultano coerenti con l´obiettivo dichiarato dal Pgt di mantenere forme urbane compatte, meno coerenti con quello di minimizzare il consumo di suolo agricolo».

IL PGT ADOTTATO È SCANDITO inoltre da due piani operativi quinquennali e prevede la possibilità che, se il 50% dell´intera quota insediativa ipotizzata verrà edificato prima che finisca il primo lustro, si possa anticipare la realizzazione della seconda quota. Un meccanismo da precisare, per il Pirellone: vanno cioè individuate le esigenze prioritarie e le eventuali proposte in esubero, integrando gli strumenti attuativi «con elementi in grado di rilevare l´effettiva risposta del mercato immobiliare e la consistenza delle quote di invenduto».

La seconda osservazione è incentrata sulla rete ecologica comunale: va meglio dettagliata, secondo il Pirellone, studiata nelle possibili interconnessioni, perimetrata a dovere e riportata in cartografia. «Si segnala inoltre- si legge nel documento licenziato dai tecnici regionale – che è presente verso il confine con Paratico un varco da mantenere e deframmentare». Chiaro il riferimento alla rotta migratoria dei rospi bufo bufo il cui approdo a lago rischia di essere sbarrato dalla costruzione di un villaggio turistico.

L´ambito di trasformazione previsto all´ex supersolaio (dove il Comune vorrebbe autorizzare un residence), confinante con le lamette a lago, è invece bocciato esplicitamente dal Pirellone: «Si ritiene che l´area debba essere rinaturalizzata valorizzando il reticolo idrico».

Molte le prescrizioni sul versante della tutela ambientale. Tra le altre: la continuità ecologica, laddove interrotta dalla pressione antropica, andrebbe ripristinata; le superfici dei parcheggi devono essere permeabili, dotate di alberature e siepi; gli insediamenti di edilizia convenzionata vanno inseriti in un contesto di verde pubblico; l´ex Montecolino deve diventare un elemento di ulteriore fruizione e valorizzazione paesaggistica del fronte lago.

La terza osservazione è relativa all´istituto della compensazione urbanistica, una potente leva contrattuale in mano all´Amministrazione comunale. Il Pgt contempla in alcuni ambiti un indice territoriale minimo e uno massimo di Slp (superficie lorda di pavimento). «Non è chiaro- scrive Milano- l´utilizzo della Slp massima finalizzata a perequare o compensare situazioni anche fuori ambito o realizzare opere pubbliche anche esterne all´ambito».