Proposte per la revisione del Piano della Riserva Naturale delle Torbiere Sebine

Venerdi, Febbraio 03, 2006

In vista dell’adozione del nuovo Piano della Riserva , invitiamo tutti i soci (e non) a contribuire con osservazioni, suggerimenti, pareri , riferimenti normativi .per  migliorare la  tutela del sito

 

 Finalmente dopo lunga gestazione la primavera prossima verrà ( forse) adottato il nuovo piano della Riserva. Rendiamo noto perciò un primo documento della Schiribilla, condiviso anche dalle associazioni interessate alla tutela delle Torbiere, che sarà oggetto di ulteriori nostri  approfondimenti, ma che contiene certamente le linee-guida, che intendiamo proporre  ( con modalità da decidere) al confronto con gli enti  responsabili della gestione dell’area protetta, ma anche al pubblico.

 

 

 

In primo luogo, si richiamano i principi, che ispirano la legge Regionale n. 86, che disciplina le aree protette. In particolare, l’art. 1, alla lettera c), definisce le Riserve naturali come aree specificatamente destinate alla conservazione della natura, mentre l’art. 11, alla lettera b), statuisce che le riserve naturali orientate (come le Torbiere) sono istituite con lo scopo di sorvegliare e orientare specificatamente l’evoluzione della natura, precisando come in esse siano consentite solo la attività antropiche tradizionali compatibili con l’ambiente naturale e l’accesso del pubblico sia consentito unicamente per fini culturali secondo disposizioni dell’ente gestore.

 

 

Alla luce di tali principi, condividiamo sostanzialmente il piano di gestione della RN attualmente in vigore,   che va tuttavia reso conforme anche alle “Linee Guida per la gestione dei Siti Natura 2000”, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale con Decreto 224 del 03.09.2002.

 

 

 

Posto che a nostro avviso non devono assolutamente essere diminuiti la superficie, le protezioni ed i vincoli posti a tutela della RN, riteniamo prioritario introdurre il divieto di costruzione di nuovi edifici nella zona Ep e regolare in maniera più precisa l’uso degli edifici esistenti, vietando tutte le attività non compatibili con l’area protetta.

 

 

 Reputiamo inoltre opportuno introdurre il divieto assoluto di realizzare parcheggi, strutture per aree di sosta e per qualsiasi attività ricreativa entro i confini delle zone A-B-C.

 

 

Riteniamo poi che il centro visite già esistente all’interno della RN (oggi non utilizzato) sia una struttura sufficiente per i visitatori previsti, e pertanto escludiamo la necessità di altre strutture di accoglienza, che rappresenterebbero un inutile spreco e comporterebbero un aumento della pressione antropica, con gravi rischi per l’equilibrio del biotopo.

 

 

Data la forte sottoutilizzazione delle possibilità di pesca sportiva ora previste, forse è utile verificare se le norme ora in vigore siano valide, ma consideriamo non opportuno un ampliamento dell’area dove è possibile pescare, o la previsione di zone di pesca “intensiva”; riteniamo inoltre che si debba impedire la gestione privata di aree di pesca sportiva, con o senza immissioni di pesce pronta pesca.

 

 

Ancora, reputiamo importante regolamentare in maniera più precisa la fruizione dell’area protetta, al fine di non creare disturbo, precisando meglio il divieto di ingresso con biciclette o altri veicoli, il divieto di fare picnic, il divieto di prendere il sole, fare il bagno, navigare, giocare ecc., così da prevedere nei fatti solo una visita itinerante a piedi sui percorsi segnalati.

 

 

A nostro avviso è necessario disciplinare le attività agricole, nelle zone C ed Ep, affinché; esse non danneggino l’ambiente della RN; in particolare, sarebbe opportuno orientare gli agricoltori verso le coltivazioni biologiche. E’ inoltre indispensabile regolamentare l’attività del vivaio esistente dentro e vicino alle torbiere, dove abbondano le colture di specie esotiche potenzialmente pericolose per l’equilibrio floristico della RN.

 

 

Sarebbe utile, se non necessario, prevedere l’uscita dal perimetro dell’area protetta dei due ristoranti esistenti, progettando anche lo spostamento della pista ciclabile al di fuori dei confini della riserva.
Vanno poi assolutamente stabiliti tempi certi per il ripristino ambientale delle aree degradate o manomesse e per la rimozione di manufatti non compatibili (quali recinzioni, baracche, etc.). Infine, è necessario intervenire per impedire scarichi fognari vecchi e nuovi in Riserva.

 

LA  SCHIRIBILLA

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