Comunicato: tutti in bici ma fuori dalla Riserva

COMUNICATO STAMPA

LIPU sezione di Brescia, LAC, Legambiente Brescia, La Schiribilla​

TUTTI IN BICI MA FUORI DALLA RISERVA

Tra le innumerevoli e spesso non giuridicamente facili questioni che un ente pubblico deve risolvere, come nel caso della Riserva Naturale delle Torbiere, spesso ve ne sono alcune che sovrappongono molte figure e amministrazioni.

É questo il caso della pista ciclabile Brescia-Paratico, che attualmente attraversa parte della Riserva, in un tratto che passa sui comuni di Provaglio d'Iseo e Corte Franca.

Tale pista ciclabile é in primis un errore urbanistico, in virtù del fatto che in una Riserva Naturale le biciclette non possano entrare. In secondo piano tale situazione crea spesso un conflitto anche sul pagamento dell'ingresso. Per la Riserva infatti é richiesto un contributo tramite ticket all'accesso, cosa che dovrebbe essere esteso anche ai passaggi ciclopedonali sulla parte di pista ciclabile, con un chiaro contrasto tra le definizioni giuridiche in essere.

Da molti anni quindi, grazie all'interessamento dei vari enti coinvolti, si cerca una soluzione a tale conflitto. L'ente riserva si é fatto capofila e responsabile per la risoluzione della questione, mantenendo i rapporti tra i vari enti al fine di ottenere il difficile traguardo.

Difficile sia per la difficoltà di trovare una tratta esterna, e sia per la difficoltà di trovare i fondi da parte dei comuni interessati.

La situazione da alcuni mesi si é mossa in direzione risolutiva, seppur sempre in attesa dei lunghi tempi amministrativi di cui gli enti pubblici sono vittima.

Attualmente é stata individuata e già sistemata la tratta ciclabile nella parte del comune di Provaglio d'Iseo, in zona San Carlo, ma deve essere completata la parte di Corte Franca, che seppur sia un tratto più breve vede alcuni conflitti sui terreni di proprietà su cui la pista dovrebbe passare.

Grazie alll'interessamento della nuova Presidenza della Riserva, il comune di Corte Franca e l'ente gestore della Riserva hanno riallacciato i rapporti da pochi mesi, per cercare di fare un passo avanti sulla tratta interessata dal comune suddetto, inserendo finalmente nel nuovo PGT una fattibile ipotesi di tratto ciclabile. Non appena tale ipotesi diventerà più reale si auspica che anche questo piccolo tassello di questo intricato mosaico venga completato.

Perché solo dopo aver predisposto la tratta alternativa la Provincia autorizzerà lo spostamento della tratta ciclabile.

Un tassello davvero difficile da posizionare, e che ha bisogno della disponibilità, sia urbanistico-giuridica che economica, di tutti gli enti interessati ma che darà ancora un po' di respiro alla lenta guarigione della Riserva.

Qui non c'entra la pista ciclabile…qui si va in bici sul percorso centrale dei visitatori!Qui non c'entra la pista ciclabile…qui si va in bici sul percorso centrale dei visitatori!

P.S. Giornale di Brescia: Torbiere, per bici e ciclabile addio in vista alla Riserva 

PROVAGLIO. La fattibilità dell’idea sarà valutata dall’assessorato provinciale ai Lavori pubblici

(Bresciaoggi, Venerdì 31 Dicembre 2010)

Le biciclette al bando

nell’oasi delle Torbiere
Fausto Scolari
Il Consorzio rispolvera la proposta per tutelare la quiete dell’avifauna «Ai cicloturisti offriremo un itinerario alternativo ed esterno al parco»

Una suggestiva immagine dall´alto delle Torbiere del Sebino
Bandire le biciclette dall’oasi per tutelare la quiete dell’avifauna che trova ospitalità permanente o saltuaria nelle Torbiere. L’idea, accantonata negli anni scorsi è tornata nell’agenda del Consorzio di gestione della Riserva che sta cercando una soluzione capace di coniugare le esigenze di tutela dell’area umida con le altrettanto legittime aspettative dei cicloturisti. Il nodo da sciogliere resta la pista ciclabile provinciale, Brescia-Paratico, che attualmente corre nei pressi della stazione di Provaglio, si inoltra nel parco per sbucare nei pressi del cimitero di Cremignane. Ma presto, l’itinerario potrebbe essere «declassato» a percorso pedonale per offrire agli appassionati delle due ruote un’alternativa. «Il Comune di Provaglio – conferma il presidente del Consorzio Gianni Lecchi – ha già realizzato un segmento di ciclabile che parte dalla stazione e arriva al Rì. La pista proseguirà per San Carlo fino ad unirsi al progettato percorso alle porte di Cortefranca. Una rete alternativa all’itinerario che attraversa l’oasi. Ho sottoposto l’idea di dirottare i cicloturisti all’esterno della zona umida all’assessore provinciale Maria Teresa Vivaldini che effettuerà un sopralluogo per constatare la fattibilità di una soluzione in grado di tutelare ulteriormente la tranquillità delle Torbiere».
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Cavalcate
«proibite»:
altro sfregio
alla palude 

Impronte della «corsa» proibita
Aspettando che l’oasi naturalistica diventi off-limits per i cicloturisti, le Torbiere continuano ad essere scenario di violazioni diffusi. Nonostante l’esplicito divieto, un appassionato di equitazione*, si è concesso alla vigilia di Natale una temeraria cavalcata sulla palude. A testimoniare la passeggiata, pericolosa oltre che vietata, le tracce di zoccoli lasciate sul sottile strato di ghiaccio che copriva la zona umida in territorio di Cortefranca. Ma la piaga più diffusa resta quella degli atti vandalici e dello smaltimento di rifiuti nell’area protetta. Nonostante le rigide misure di sorveglianza introdotte dal Consorzio, l’anno al tramonto ha fatto purtroppo registrare un’escalation di episodi di teppismo ai danni del patrimonio naturalistico delle Torbiere. F. SCO.
*Commento: in realtà gli appassionati di equitazione entrano a decine quasi tutto l’anno…
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Il degrado
raso al suolo
dalle ruspe
Le perplessità sollevate da sempre dal mondo ambientalista e scientifico non fermano nell’area delle Torbiere il progetto di recupero dell’immobile ex Zumbo. eovità in vista per il recupero di zone obsolete poste in torbiera. Il Consorzio di tutela della Riserva, ha già fissato un’agenda di massima dell’intervento. «La casa che ospitava i proprietari dell’allevamento zootecnico – spiega il presidente del consorzio Gianni Lecchi – sarà demolita. Cercheremo in ogni modo di preservare le cubature, anche se in un primo momento saremo in grado solo di costruire il magazzino e forse un porticato dove far sostare le comitive in visita alle Torbiere*In seguito, quando le disponibilità finanziarie anche degli enti pubblici saranno più rosee si edificherà anche la sede del consorzio». Le ruspe sono invece già entrate in azione è Iseo. «La parte diroccata dei capannoni della torba – prosegue Lecchi -, è stata rasa al suolo e con proprietari e Comune stiamo studiando la soluzione migliore per sistemare l’area».F. SCO.
*Commento: ma allora si intende creare un nuovo centro di accoglienza? Il Piano non lo prevede…