SUI MONTI DI SULZANO CAPANNI-BARACCHE-DISCARICHE -RECINTI

Verso la fine di gennaio, nel corso di una passeggiata sui monti di Sulzano, verso la sommità, sbucato fuori da uno strato di foschia, ecco apparire una vista favolosa. La galaverna imbiancava gli alberi. Il sole tutto faceva luccicare, la nebbia avanzava e retrocedeva, rendendo magico il paesaggio.

Quindi metto in azione la reflex e mi incammino verso la parte più alta, incontrando recinzioni di vario genere (staccionate, reti, filo spinato, fili di ferro e corde metalliche, passaggi chiusi con vari e variopinti manufatti), che mi costringono a girovagare alla ricerca di un varco. Poi emergono dalla nebbia baracche di ogni genere, depositi di materiale vario, macchinari in disuso, contenitori colorati, mobilio lasciato a decomporsi. Tutto appare come una serie di discariche recintate.
Una violenza inaudita alla montagna ed al paesaggio.
Purtroppo il fenomeno non riguarda solo la montagna di Sulzano e appare in espansione.. Le amministrazioni locali investono in pubblicità per esaltare la bellezza del nostro paesaggio, attivando e segnalando itinerari e punti panoramici, per invitare il “turista” a soggiornare nei nostri paesi ed a passeggiare sulle nostre colline. Ma poi ci troviamo di fronte ad aree che sembrano lager, esposizioni di rifiuti, ferite ad un territorio che, potrebbe davvero, se non violentato, essere fruito con gioia. Non so se ci siano reati, o solo maleducazione e disprezzo per l’ambiente. Ma – mi chiedo – i nostri amministratori conoscono il territorio? Pensano davvero che un visitatore, dopo aver visto quanto descritto, abbia voglia di tornare?
ad
guarda qui:

 

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Appuntamento con La Schiribilla


giovedì 4 marzo alle ore 20,30

presso la Sala Civica in piazza Franciacorta (vicino al municipio)
a Timoline di Corte Franca

è convocata l’assemblea dei soci della Schiribilla

 

    • All’ordine del giorno sono presenti i seguenti argomenti:
      –Tesseramento
      –Relazione delle attività dell’ultimo anno e dibattito
      –Situazione Riserva Naturale, resoconto dell’incontro col nuovo presidente, atti dei comuni con riflessi sull’area    protetta…
      –Programma e iniziative per il futuro
      –Le variazioni, negli ultimi decenni, del territorio delle Torbiere, con proiezione di immagini
      –Varie ed eventuali

 

    • Il rinnovo dell’iscrizione e la partecipazione all’assemblea è molto importante poiché la condivisione delle attività rende efficaci le azioni della associazione.

 

  • Ai primi iscritti, fino ad esaurimento, sarà consegnato, in omaggio, un volumetto sui parchi del Sebino Bergamasco.

 

Si tratta di un incontro aperto al pubblico con argomenti di interesse generale,

 

per cui invitiamo tutti a partecipare e a divulgare l’appuntamento.

Come sprecare denaro pubblico e danneggiare la Riserva

SEDE E SALA… DIS-FUNZIONALE

 Recentemente il Comune di Provaglio ha deliberato definitivamente il finanziamento (240.000 €) per costruire, dentro la Riserva naturale nell’area ex-Zumbo, il cosiddetto edificio polifunzionale, cioè la sede del Consorzio, composta da un ufficio, una sala didattica e servizi igienici, rigettando le osservazioni della Schiribilla e di Legambiente che ritengono dannoso, inutile e non funzionale tale struttura. Oltre all’ovvio danno/disturbo per la riserva queste strutture saranno di difficile utilizzo per il luogo in cui verranno collocate e siamo convinti che ci siano certamente spazi esistenti più razionali da utilizzare e ad un costo decisamente inferiore.

Partendo dal fatto che in riserva i veicoli non possono entrare e non si possono attrezzare aree per parcheggi, il posto più vicino per posteggiare è al monastero di S. Pietro in Lamosa che dista circa 3/400 metri.

Rimaniamo convinti che la sede del Consorzio andrebbe ubicata nel monastero, dove si possono trovare spazi adatti, dato che il luogo si trova vicino ad una delle tre porte di entrata in riserva, e dove si potrebbe fare “sinergia” con i gestori del monastero, quantomeno per informare i numerosissimi visitatori sulle caratteristiche delle torbiere e sulla loro fruizione.

Per quanto riguarda la sala didattica, rimarchiamo che esiste già in riserva un centro visite appositamente attrezzato per progetti formativi, ma ancora fortemente sottoutilizzato; se proprio servono saltuariamente aule, sempre nel monastero si trovano spazi più che sufficienti di pubblica proprietà. Una sala situata invece lontano da dove potrà fermarsi un pullman e con un tragitto da fare magari sotto la pioggia e con un po’ di fango certo non può considerarsi agevole e, essendo il percorso non illuminato, è escluso l’utilizzo la sera.

Ci piacerebbe sentire qualche valida ragione a sostegno di tale progetto..ne vediamo solo una: il perseverare nell’errore dell’Amministrazione comunale quando ha acquistato i volumi esistenti della ex proprietà Zumbo, in gran parte abusivi e sanati, forse irregolarmente, siti su terreno ( ricavato in parte da colmata) di proprietà del Consorzio di gestione della Riserva.

A titolo di cronaca, annotiamo inoltre che nel Piano di gestione, approvato nell’aprile 2009 (ma ancora in itinere in Regione), i volumi del capannone consortile non sono più contemplati nelle schede degli edifici preesistenti in Riserva, probabilmente perché, come abbiamo denunciato anche formalmente, risultato totalmente abusivo e non suscettibile di sanatoria.

Consideriamo questo intervento un vero e proprio spreco di danaro pubblico

 N.B. Questa vicenda ha avuto inizio circa 6 anni fa con varianti su varianti, progetti su progetti, ultimo quello commissionato dal Consorzio nel dicembre del 2008 per realizzare nell’area ex-Zumbo, oltre la propria sede tecnico-amministrativa, anche lo spazio per l’incubatoio ittico provinciale (sì, in anticipo sull’approvazione del “nuovo” Piano non ancora deliberato dalla Regione!!!). Il progetto è venuto pronto nell’ottobre del 2009, ma in seguito la Provincia di Brescia ha espresso (prot.01249 85/09) la volontà di rinunciare all’incubatoio: di conseguenza si è resa necessaria la completa revisione del progetto già elaborato e con delibera del 21 dicembre 2009 il CDA ha dovuto integrare il compenso per l’ingegnere incaricato che dovrà rifare il tutto!

 

Per la cronistoria:http://www.laschiribilla.it/Notizie/zumbanek.htm

 

http://oldblog.aruba.it/user/la_schiribilla/200709archive001.html

Articolo. Iseo. Nelle Lamette ripopolamento ittico

fonte: Giornale di Brescia, 18 febbraio 2010

Iseo. Nelle Lamette
ripopolamento ittico
ISEO.Fascine di legnami diversi sul fondo dell’acqua: così si facilita il ripopolamento ittico e così l’associazione Yseisub ha iniziato a posizionare le cataste di legname in tre punti precisi indicati dall’ittiologo del Consorzio delle Torbiere del Sebino, Loris Alborali. L’operazione di ripopolamento ittico nelle Lamette è una delle priorità dell’ente di gestione della Riserva di cui fanno parte anche le Lamette, la porzione a lago di terre galleggianti, canneti e acqua.

Il via alla prova di ripopolamento, poiché si tratta di una sperimentazione, ha avuto il supporto degli ottimi risultati, in termini di mantenimento dell’ittiofauna autoctona, derivanti dai lavori di pulizia delle Lamette. Grazie all’apertura dei quattro canali effettuata nel 2008 e 2009, che ha permesso un maggior ricircolo dell’acqua, oggi infatti si registra un incremento di specie ittiche quali persico reale e persico trota, presenti negli ultimi anni in quantità molto limitata. Le diverse taglie e le differenti età dei soggetti catturati fanno pensare ad un ripristino dell’ambiente delle Lamette.

La posa di cumuli di legname, svolta in collaborazione con Yseisub ed iniziata la scorsa domenica, continuerà per circa un mese. Le cataste di legno permetteranno ai pesci presenti di deporre le uova e di trovare un habitat idoneo alla riproduzione. v. m.
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clicca per vedere le Lamette in due foto di Angelo:

 

http://www.laschiribilla.it/immagini/foto%20Angelo/lametta%20neve.JPG

 

http://www.laschiribilla.it/immagini/foto%20Angelo/rn%201-2-010%207.JPG

Articolo. Area ex Zumbo

per  visionare/scaricare le osservazioni a suo tempo inviate dall’associazione La Schiribilla clicca qui:

http://www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2009/18.12.09%20osserv.progr.opere%20provaglio.pdf
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fonte: Bresciaoggi, Martedì 16 Febbraio 2010
PROVAGLIO. Opere nell’area delle Torbiere

 

Cemento nell’oasi:
il progetto avanza
aspettando il Tar

Fausto Scolari
La Giunta boccia le osservazioni di Legambiente e La Schiribilla
Si inasprisce l’annoso braccio di ferro sulla gestione delle Torbiere ingaggiato da associazioni ecologiste e Amministrazioni civiche del comprensorio dell’oasi lacustre.
L’ultimo schiaffo alle richieste di una stretta tutela auspicata da sempre dal mondo ambientalista è giunto dal Consiglio comunale di Provaglio. L’aula ha respinto con i voti della maggioranza e l’astensione delle minoranze le osservazioni presentate da Legambiente e dall’associazione «La Schiribilla» che chiedevano di congelare il progetto di costruzione della sede del consorzio. Il quartier generale dell’ente di gestione – secondo i dettami del piano delle opere pubbliche di Provaglio -, dovrebbe collocarsi nell’area ex Zumbo, un sito – sostengono gli ambientalisti e animalisti – particolarmente vulnerabile per l’ecosistema delle Torbiere.
IN ALTERNATIVA A UN EDIFICIO dall’«impatto ambientale non trascurabile», le due associazioni proponevano di realizzare soltanto un magazzino da adibire ai mezzi e alle attrezzature strettamente legate alla manutenzione dell’oasi. La nuova sede del consorzio poteva – secondo Legambiente e La Schiribilla – essere collocata nei locali del Monastero San Pietro in Lamosa. «In ogni caso – si leggeva nella relazione allegata alle osservazioni -sarebbe opportuno attendere non solo l’esito del ricorso amministrativo pendente sul progetto ma anche l’approvazione definitiva del Piano di gestione delle Torbiere». Ipotesi bocciate senza riserve dalla Giunta.
L’ESECUTIVO HA OSSERVATO come la realizzazione sull’area ex Zumbo della sede del Consorzio fosse inserita nel programma elettorale. «Il fabbricato presenta un risibile impatto ambientale – si legge nel pronunciamento che ha respinto le osservazioni – visto che sarà composta da un ufficio, una sala didattica e servizi igienici». I rappresentanti guidato dal sindaco Giuseppina Martinelli hanno spiegato in aula che il magazzino non rientra nel piano di opere comunali perchè di competenza del Consorzio che lo realizzerà in futuro.
«Il ricorso al Tar – ha concluso il primo cittadino – non impedisce il proseguimento dell’iter del progetto che fra l’altro è inserito e autorizzato nel Piano di gestione della riserva».

nota 3/2010 atto di vandalismo: le pianticelle divelte nella Riserva delle Torbiere


Le piantine di varie essenze, messe a dimora  poco tempo fa in tre filari,  per la maggior parte sono state strappate e buttate in acqua, alcune sono rimaste impigliate nei cespugli accanto (quindi recuperabili); le sopravvissute sono 5 o 6.

 

La segnalazione dell’atto vandalico è stata resa nota al Consorzio

 

clicca qui per vedere le foto scattate sul posto  il 9 febbraio

 

http://www.laschiribilla.it/immagini/vandalismo%20RN%202.9.10/9-2-010%20piantine%20impigliate.jpg

 

http://www.laschiribilla.it/immagini/vandalismo%20RN%202.9.10/piantine%20in%20acqua%209-2-010.jpg

 

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Nota 2/2010 lido torbiere

Sono arrivate segnalazioni sia da parte di visitatori della Riserva che  di alcune GEV.

La settimana scorsa, è stato notato terreno smosso nella  famosa zona dei “bagnanti delle Torbiere” :

 

il Consorzio aveva  fatto mettere a dimora degli arbusti  per impedire che i soliti noti , nella bella stagione, usino praticello e vasca come un vero e propro lido balneare, ma qualcuno ha pensato di togliere di mezzo le pianticelle…

 

Infatti fino a domenica 24 gennaio c’erano filari di rose appena impiantati, il martedì invece già spariti…
Qualcuno li ha divelti per poter continuare a fruire del lido torbiere?

 

clicca sotto per vedere un’immagine del “lido Torbiere”:

 

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Articolo.Torbiere Percorso per disabili

fonte: Giornale di Brescia, 6 febbraio 2010

Torbiere Percorso per disabili  

Il Consorzio «adotta» il progetto di una studentessa iseana per realizzare un tracciato di un chilometro accessibile a portatori di handicap, anziani e mamme con neonati

ISEO Un percorso attrezzato lungo quasi un chilometro, dove anche chi soffre di disabilità motorie o sensoriali sia facilitato nella sua escursione nella Riserva delle Torbiere: senza staccionate a sbarrare il passo, gradini, passaggi troppo stretti, ma con la presenza di tavole in lingua brail (per non vedenti), panchine e un fondo adatto al transito con carrozzelle.
«Natura accessibile», lo studio sostenuto con borsa di studio all’università Cattolica di Brescia dal Consorzio della Riserva delle Torbiere, è espressione della volontà di aprire le Torbiere sebine a tutti, rendendole fruibili ai disabili ma anche agli anziani e alle mamme con neonati, nel dovuto rispetto di uno spazio che in quanto riserva (non parco) ospita flora e fauna preziosa. Ideatrice del progetto di massima l’iseana Chiara Pettoello, 31enne laureata in Scienze naturali alla Università di Pavia, che ha trasformato le nozioni ricevute al corso di perfezionamento in progettazione educativa ambientale, in una proposta concreta.

 

Il tracciato, di circa un chilometro, prenderà il via all’entrata sul lato nord, in corrispondenza del Centro di accoglienza. Il primo provvedimento sulla via dell’alta percorribilità dovrà essere la rimozione della sbarra all’ingresso, o almeno l’allargamento del passaggio pedonale, oggi di mezzo metro ma destinato a divenire almeno di due metri per il passaggio agevole con una carrozzella. Girato a sinistra, in direzione Sassabanek, la strada si allunga tra una porzione di vegetazione che dovrà essere limitata nella sua azione invasiva con il taglio di fronde e rami. Proseguendo si trovano ancora alcune radici, da sormontare senza eliminarle, una staccionata, da rimpicciolire, e un tratto di argine da stabilizzare in vista della Torretta. Lo studio prevede anche il posizionamento di due panchine e frecce segnaletiche nelle vicinanze del manufatto e la realizzazione di una bacheca con tabella e spiegazioni in lingua italiana, inglese e brail. Il passaggio tecnico più difficile e costoso riguarda invece la sistemazione del fondo, necessariamente compatibile con il transito di carrozzelle ma anche con le prescrizioni non modificabili di un sito ad alta valenza naturale, come ad esempio il divieto di impermeabilizzare la strada.

 

Nella sua veste di committente dello studio il Consorzio della Riserva sostiene l’idea, ma allo stesso tempo deve fare i conti con verifiche di conversione pratica e sostenibilità economica. «La proposta è molto buona – commenta il presidente del Consorzio, Dario Lazzaretti – e noi siamo orientati a svilupparla perché rappresenta un passo importante al sostegno del messaggio che stiamo diffondendo sempre di più: la Riserva è un angolo pregiato del nostro territorio e dobbiamo imparare a frequentarla di più, come elemento culturale, per conoscere la natura e imparare a rispettarla. Ora si apre la parte più delicata: il progetto esecutivo e il reperimento dei soldi». f. arch.