VAS o NON VAS per il Piano delle Torbiere?

Variante in corso d'opera

 

Mentre sta ancora svolgendosi la verifica di esclusione della VAS del Piano di gestione della Riserva,una variante in corso d'opera scombina l'apparato normativo del Piano: un recente Avviso del Consorzio comunica infatti che il 15 dicembre u.s. una delibera di giunta regionale, oltre a modificare come noto i confini del Sito, introduce significativi e sostanziali cambiamenti nei divieti (strutturali, infrastrutturali e comportamentali) da applicarsi alle specifiche zone delle Torbiere.

 

Ci chiediamo se sia lecito per la giunta regionale intervenire a modificare in senso più permissivo  i divieti che disciplinano le varie zone della Riserva, quando è ancora aperto il procedimento di verifica di esclusione della VASverifica che prende in esame un rapporto ambientale che si riferisce al Piano adottato nel gennaio 2009, dove i divieti sono più restrittivi (confermati anche nel piano approvato nell'aprile 2009).

 

Le ultime parole famose.
Nelle osservazioni che abbiamo inviato in occasione della Conferenza di verifica (tenutasi il 14 gennaio u.s. ed aggiornata a metà febbraio), essendo per caso, all'ultimo, venuti a conoscenza che era in atto una modifica dei divieti della Riserva, avevamo concluso il nostro documento con una domanda:
"a quale Piano di gestione fa riferimento il Rapporto ambientale quando dichiara che nel complesso il Piano, tanto nella sua parte descrittiva e di inquadramento quanto nell'apparato normativo (NTA), non subirà modifiche volte ad un maggior permissivismo…?

 

La domanda è sempre più di attualità!

 

scarica qui l'Avviso http://openwebcortefranca.cogeme.com/albo/albo_dettagli.php?id=115,
inutile cercarlo sul sito web del Consorzio.

 

scarica qui  la delibera www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2010/SEO1.pdf

 

D.g.r.15 dicembre 2010 – n. 9/985
Proposta di modificazione dei confini della riserva naturale
«Torbiere del Sebino o d'Iseo» e della sua classificazione (artt.
2, 11 e 12 della l.r. 86/83)

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N.B. Sulla questione torneremo a breve e in modo più approfondito, anche per quanto riguarda la modificazione della classificazione della riserva.

P.S. Qui trovate tutto il procedimento: https://www.sivas.servizirl.it/sivas/#/login/schedaProcedimento?idProcedimento=2&idPiano=35880

articolo:«Torbiere in pericolo: la Vas non va esclusa»

Fonte: Bresciaoggi, Mercoledì 12 Gennaio 2011

 

NATURA E POLEMICHE. Il Coordinamento ambientalista e animalista
«Torbiere in pericolo: la Vas non va esclusa»
Paolo Baldi
Si vuole salvare dall’«esame» il Piano di gestione «Potrebbe essere l’inizio della fine della Riserva»
Le deroghe e le riletture di leggi e regolamenti magari troppo efficienti sembrano essere una prassi piuttosto diffusa nell’amministrazione della cosa pubblica nel nostro Paese. Soprattutto quando si tratta di «gestire» l’ambiente piuttosto che di conservarlo. La pensano così i gruppi raccolti nel Coordinamento delle associazioni ambientaliste e animaliste bresciane (l’elenco comprende Enpa, Sva, Lac, Lipu, Oipa, Lida, Laica, Anpana, Lav, associazione Compagni di Strada e Telefono difesa animali), che hanno deciso di fare un nuovo tentativo sulla strada della salvaguardia concreta di un preziosissimo unicum naturalistico: la Riserva naturale delle Torbiere del Sebino.
Sul tavolo c’è il famoso nuovo Piano di gestione della riserva, che è già stato adottato da tempo dal Consorzio (un ente pubblico, ne fanno parte gli enti locali interessati) al quale la zona umida è affidata, e che, lo ricordiamo, era già stato ripetutamente attaccato dal mondo ambientalista quando era ancora nella fase istruttoria, perchè considerato inadeguato e incoerente.

 

Adesso lo stesso «vademecum» sta per affrontare un altro passaggio essenziale: venerdì, nella sede consortile di Provaglio d’Iseo verrà fatta la verifica di esclusione del documento programmatico dalla procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas); e le associazioni, prevedibilmente, non ci stanno.
Detto innanzitutto che anche Legambiente e «La Schiribilla» hanno presentato documenti di censura analoghi in merito al Piano prima e alla cancellazione della Vas poi, passiamo a sintetizzare le ragioni espresse nella nuova presa di posizione; riassumibili in una considerazione: «Il Piano di gestione di un sito Natura 2000 (è il caso delle Torbiere) deve rispondere a un unico obbligo di risultato: salvaguardare l’efficienza e la funzionalità ecologica degli habitat e/o delle specie alle quali il sito stesso è dedicato».
Così non sarebbe se si analizza il contenuto del regolamento adottato dal Consorzio sebino; perchè, per esempio, «la pianificazione proposta introduce interventi trasformativi del suolo o funzioni insediative (vedi la ristrutturazione della famosa ex area Zumbo) non ammessi dalla delibera del consiglio regionale che aveva istituito la riserva».
Un altro esempio tra i tanti citati? «Il Piano di gestione ha incluso nei confini dell’area protetta un insediamento turistico (il campeggio Sassabanek) non ammesso dalla stessa delibera istitutiva regionale. Ciò è successo in seguito alla riperimetrazione dei confini della riserva, e la novità non è stata disciplinata dallo stesso documento di gestione anche se la zona in questione, di tipo “C”, confina direttamente con l’area “A” di maggior pregio naturalistico».

 

Sottolineando poi che la grande palude morenica sebina è protetta e considerata di eccezionale importanza naturalistica da almeno nove «attestazioni» internazionali, europee, regionali e provinciali (dalla legge istitutiva all’inserimento negli «ecomosaici»), le associazioni ricordano che anche la Direzione generale Qualità dell’ambiente della Regione ha sollecitato, nel luglio scorso, la necessità di sottoporre il documento di programmazione della riserva alla Vas.
E concludono affermando come «Il Piano di gestione sia privo dei requisiti necessari alla proposta di esclusione della Valutazione ambientale strategica; un processo partecipato che serve a valutare le conseguenze ambientali delle azioni proposte dal medesimo piano».

 

Il Coordinamento teme che la sua esclusione possa rappresentare l’inizio della fine della Riserva intesa come tale; ovvero «uno scrigno di biodiversità e bellezze naturali».
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Fonte: Giornale di Brescia, 12 gennaio 2011

 

Provaglio
Il Tar: sì ai pozzi nella riserva delle Torbiere
PROVAGLIOAllestire un pozzo per la raccolta di acque sorgive all’interno della riserva naturale della Torbiere del Sebino, si può. Lo ha stabilito il Tar di Brescia con la sentenza numero 2 dello scorso 5 gennaio. I giudici hanno accolto il ricorso di Bruno Capponi di Provaglio, proprietario di alcuni fondi nella riserva naturale, nella zona di via Monastero.
Capponi aveva chiesto al Comune, ricevendone il rifiuto, l’autorizzazione a scavare nel terreno di sua proprietà per la realizzazione di un fontanile necessario per le esigenze igieniche della sua abitazione, che non è collegata all’acquedotto comunale, e per l’attività agricola, consistente di 150 ulivi e altri alberi da frutto.

 

Il Comune aveva respinto la richiesta in forza del parere negativo espresso dal Consorzio delle Torbiere del Sebino che ha eccepito l’incompatibilità ambientale del pozzo con le finalità della riserva naturale, sottoposta a particolare disciplina urbanistica, sia per la posizione sia per la tipologia della costruzione.
I giudici hanno invece stabilito che l’opera è ammissibile perché, se è vero che il regolamento della riserva vieta le nuove costruzioni e le nuove infrastrutture, consente però la realizzazione e l’ammodernamento degli impianti igienici e di servizio delle abitazioni e le opere dirette alla conduzione agricola dei fondi. Col che sono implicitamente legittimati gli interventi edilizi complementari, tra i quali la realizzazione di servizi sostitutivi dell’allacciamento all’acquedotto comunale.

 

Via libera, dunque, al pozzo del signor Capponi, fermo restando – ha sottolineato il Tar – il potere del Comune di imporre delle prescrizioni sulle dimensioni e sulle caratteristiche tecniche del manufatto. E a questo riguardo – conclude la sentenza – dovrà essere acquisito il parere del Consorzio di gestione della riserva delle Torbiere, le cui valutazioni, pur superate riguardo alla interpretazione della disciplina urbanistica, devono però trovare ascolto, ed essere riformulate come prescrizioni, affinché la costruzione del pozzo e l’utilizzo dell’acqua siano compatibili con la tutela del contesto naturale. esseci

Comunicato

Informiamo che venerdì 14 ore 14,30 si terrà presso la sede del Consorzio della Riserva la conferenza per la verifica di esclusione della VAS del Piano di gestione della Riserva naturale.

La Schiribilla  ha  presentato due documenti/osservazioni, uno per contestare l’esclusione dalla VAS e un altro con osservazioni al documento di esclusione, a parere dell’associazione, lacunoso e contraddittorio.

 

Precisiamo
– che il Piano di gestione della Riserva è anche Piano di gestione del Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS), coincidenti con la Riserva Naturale regionale

 

-che il 15 dicembre scorso il Consorzio ha presentato a varie associazioni il documento di sintesi per la verifica di esclusione dalla procedura di VAS ( Valutazione Ambientale Strategica) e che tale documento ritiene possibile l’esclusione del nuovo Piano di gestione sia dalla VAS che dalla Valutazione di incidenza, infatti nella parte conclusiva si dichiara: dall’analisi dei dati in possesso non emergono quindi particolari criticità ambientali né possibili compromissioni delle funzioni ambientali ed ecologiche del territorio della Riserva, tanto da ritenere possibile l’esclusione del suddetto Piano di Gestione dai procedimenti di Valutazione Ambientale Strategica e di Valutazione d’Incidenza

 

 La Schiribilla nelle proprie osservazioni ha evidenziato:

 

a) varie anomalie procedurali circa l’avvio del procedimento e soprattutto in merito al fatto che con l’inserimento in Riserva di parte del campeggio Sassabanek si viene ad introdurre una funzione insediativa non ammessa  dalla deliberazione del Consiglio regionale istitutiva della Riserva (n°III/1846 del 19 dicembre 1984)

 

b) varie lacune e incongruenze del documento di sintesi, motivo per cui l’associazione ritiene sussistano criticità ambientali e possibili impatti sulle finalità di conservazione del Sito.

 

Abbiamo scoperto di recente che  sul sito web del Consorzio (http://www.torbiere.it/ita/index.htm) tra gli allegati al Piano approvati nell’aprile 2009 sono state inserite due nuove tavole cartografiche (7a e 7b), datate luglio 2010, riguardanti la revisione dei perimetri e nuova classificazione delle varie zone; la tav. 7b riporta anche un particolare molto rilevante: l’elenco dei divieti, validi per ogni zona specifica, i quali non corrispondono né a quelli del piano adottato né a quelli del piano approvato!
Vi figurano anche eliminazioni e/o variazioni significative di divieti in difformità da quanto determinato dalla delibera istitutiva della riserva.

 

scarica le osservazioni della Schiribilla:
www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2011/osservaz.%20VAS%20Torbiere.pdf
www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2011/integrazioni%20osservaz.Vas%20Torbiere.pdf

PROVAGLIO. La fattibilità dell’idea sarà valutata dall’assessorato provinciale ai Lavori pubblici

(Bresciaoggi, Venerdì 31 Dicembre 2010)

Le biciclette al bando

nell’oasi delle Torbiere
Fausto Scolari
Il Consorzio rispolvera la proposta per tutelare la quiete dell’avifauna «Ai cicloturisti offriremo un itinerario alternativo ed esterno al parco»

Una suggestiva immagine dall´alto delle Torbiere del Sebino
Bandire le biciclette dall’oasi per tutelare la quiete dell’avifauna che trova ospitalità permanente o saltuaria nelle Torbiere. L’idea, accantonata negli anni scorsi è tornata nell’agenda del Consorzio di gestione della Riserva che sta cercando una soluzione capace di coniugare le esigenze di tutela dell’area umida con le altrettanto legittime aspettative dei cicloturisti. Il nodo da sciogliere resta la pista ciclabile provinciale, Brescia-Paratico, che attualmente corre nei pressi della stazione di Provaglio, si inoltra nel parco per sbucare nei pressi del cimitero di Cremignane. Ma presto, l’itinerario potrebbe essere «declassato» a percorso pedonale per offrire agli appassionati delle due ruote un’alternativa. «Il Comune di Provaglio – conferma il presidente del Consorzio Gianni Lecchi – ha già realizzato un segmento di ciclabile che parte dalla stazione e arriva al Rì. La pista proseguirà per San Carlo fino ad unirsi al progettato percorso alle porte di Cortefranca. Una rete alternativa all’itinerario che attraversa l’oasi. Ho sottoposto l’idea di dirottare i cicloturisti all’esterno della zona umida all’assessore provinciale Maria Teresa Vivaldini che effettuerà un sopralluogo per constatare la fattibilità di una soluzione in grado di tutelare ulteriormente la tranquillità delle Torbiere».
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Cavalcate
«proibite»:
altro sfregio
alla palude 

Impronte della «corsa» proibita
Aspettando che l’oasi naturalistica diventi off-limits per i cicloturisti, le Torbiere continuano ad essere scenario di violazioni diffusi. Nonostante l’esplicito divieto, un appassionato di equitazione*, si è concesso alla vigilia di Natale una temeraria cavalcata sulla palude. A testimoniare la passeggiata, pericolosa oltre che vietata, le tracce di zoccoli lasciate sul sottile strato di ghiaccio che copriva la zona umida in territorio di Cortefranca. Ma la piaga più diffusa resta quella degli atti vandalici e dello smaltimento di rifiuti nell’area protetta. Nonostante le rigide misure di sorveglianza introdotte dal Consorzio, l’anno al tramonto ha fatto purtroppo registrare un’escalation di episodi di teppismo ai danni del patrimonio naturalistico delle Torbiere. F. SCO.
*Commento: in realtà gli appassionati di equitazione entrano a decine quasi tutto l’anno…
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Il degrado
raso al suolo
dalle ruspe
Le perplessità sollevate da sempre dal mondo ambientalista e scientifico non fermano nell’area delle Torbiere il progetto di recupero dell’immobile ex Zumbo. eovità in vista per il recupero di zone obsolete poste in torbiera. Il Consorzio di tutela della Riserva, ha già fissato un’agenda di massima dell’intervento. «La casa che ospitava i proprietari dell’allevamento zootecnico – spiega il presidente del consorzio Gianni Lecchi – sarà demolita. Cercheremo in ogni modo di preservare le cubature, anche se in un primo momento saremo in grado solo di costruire il magazzino e forse un porticato dove far sostare le comitive in visita alle Torbiere*In seguito, quando le disponibilità finanziarie anche degli enti pubblici saranno più rosee si edificherà anche la sede del consorzio». Le ruspe sono invece già entrate in azione è Iseo. «La parte diroccata dei capannoni della torba – prosegue Lecchi -, è stata rasa al suolo e con proprietari e Comune stiamo studiando la soluzione migliore per sistemare l’area».F. SCO.
*Commento: ma allora si intende creare un nuovo centro di accoglienza? Il Piano non lo prevede…