Clusane perde l´ultimo bosco vista lago

Bresciaoggi domenica 30 dicembre 2012 – PROVINCIA – Pagina 19

SEBINO DA SALVARE/1. Dopo un lungo braccio di ferro scatta la controversa operazione immobiliare. Le colonie di rospi rischiano l´estinzione

Clusane perde l´ultimo bosco vista lago

Giuseppe Zani

Nella frazione di Iseo il cemento cancella il suggestivo cuscinetto verde Il corridoio naturale sacrificato sull´altare del nuovo villaggio turistico

Non c´è più il bosco spontaneo che, interrompendo sul confine tra Clusane d´Iseo e Paratico il «continuum edificato», costituiva l´ultimo corridoio ecologico esistente in riva al Basso Sebino. È stato raso al suolo per consentire alla «Costa Verde» di realizzarvi un villaggio turistico. Nemmeno un ciclone avrebbe potuto essere più distruttivo. Il cantiere, dunque, aprirà a breve.

LA SOCIETÀ «COSTA VERDE», proprietaria del terreno e committente dei lavori, ha ritirato il permesso di costruire nei giorni scorsi e contestualmente ha versato 50 mila euro quali prima rata della cifra dovuta per gli oneri di urbanizzazione. Il dado è stato tratto, insomma. Coloro che, come gli ambientalisti delle associazioni «Monte Alto» e «la Schiribilla», avevano sperato che il persistere della crisi economica avrebbe rinviato sine die l´avvio dell´intervento, sono serviti.

L´area interessata è di 45mila metri quadri. Il progetto definitivo prevede la realizzazione, su una superficie coperta di 2000 metri quadri, di 48 alloggi, per complessivi 11mila metri cubi.

L´ingombro dei volumi si distribuirà in tre «stecche» perpendicolari alla riva allo scopo di non occludere la visuale dalla strada verso il lago e dal lago verso la montagna. Gli edifici, a un piano, non più alti di 3,5 metri, dovranno essere mascherati, secondo gli impegni a suo tempo sbandierati, «dalle piante esistenti e da quelle che verranno trapiantate».

Di piante, sul posto, non ce ne sono quasi più: né comuni né pregiate. Evidentemente sono state ritenute di nessun valore o malate. Comunque sia, nell´ultima versione progettuale del villaggio compaiono pure alcuni accorgimenti intesi a tutelare la fase riproduttiva e quindi i flussi migratori tra il lago e il monte Alto di una residua ma importante popolazione di rospo comune, detto bufo bufo, nonché di altre specie di piccoli animali.

Si tratta dell´apertura nella recinzione metallica di varchi rasoterra e dello scavo sotto la strada provinciale Paratico-Iseo di due tunnel strombati a imbuto ad entrambi i capi.

L´area della «Costa Verde », infatti, è l´ultimo punto d´accesso a lago di cui hanno sin qui disposto questi anfibi. Dal prossimo mese tutto cambierà.

A sentire i portavoce delle due associazioni ambientaliste, non bastano i varchi nella rete e quei due tunnel sotterranei a rendere compatibile un insediamento che è in netto contrasto con la salvaguardia che il Piano regionale territoriale, approvato dal Pirellone nel 2010, accorda ai corridoi ecologici rimasti: corridoi definiti di capitale importanza per la valorizzazione dei laghi lombardi.

PERCORSO A OSTACOLI Un percorso accidentato quello che, partito da un´idea del 1983, terminerà con la costruzione del villaggio «Costa verde». L´area interessata è stata a suo tempo parzialmente rubata al canneto grazie al riporto di materiale scartato da una vicina cava che ha innalzato la quota di costa. Negli anni ´90 i vari progetti sono stati rallentati dallo studio e dall´adozione di una variante al Prg, in vigore dal ´97. Nel 2006 il villaggio diventa oggetto di un piano attuativo e di una convenzione. Lo stop più duro nel 2007, quando la Sovrintendenza annulla l´autorizzazione paesistica rilasciata dal Comune. A dicembre dello stesso anno il Tar dà ragione alla Sovrintendenza e torto alla «Costa verde»: l´impatto dell´edificazione, annotano i giudici, spazzerà via quella naturale barriera protettiva formatasi tra la strada e il lago. Per disincagliare l´operazione, si modifica il progetto nel 2011: niente più bungalow, 62, bensì alloggi, 48; vi si aggiungono attrezzature ricreative e un parcheggio pubblico che inducono la Giunta a dichiarare il comparto «di pubblica utilità». L´ultimo atto a ottobre: nel rilasciare la licenza edilizia, il Comune riduce le opere di compensazione ambientale previste nella vicina valle del Tufo a carico dei privati, perchè questi hanno accettato di diminuire l´area da disboscare.

Qui il link all’articolo.

L’area boscata come si presentava a fine novembre. La soluzione per i rospi può essere il sottopassaggio stradale, ma rimane il fatto che viene occluso un corridoio ecologico che ha valenza come “passaggio” per tutte le specie animali e vegetali, pollini compresi, tra una zona umida- lacuale- canneto ed il bosco collinare, ultimo corridoio esistente in zona ( con la sola barriera della strada) tra questi due ambienti.
Come si accenna nell’articolo già il canneto originario è in parte scomparso, colmato per rendere l’area edificabile.

 

 

Capanni galleggianti: esposto Lac alla procura

Fonte: Bresciaoggi domenica 30 dicembre 2012 – PROVINCIA – Pagina 19

Capanni galleggianti nell´«oasi» delle Torbiere: esposto Lac alla procura

«L´attacco principale è stato scatenato da tempo attraverso delibere regionali e piani di gestione in aperto contrasto con i criteri di mantenimento e fruizione di un Sito di interesse comunitario. Ma i problemi per la Riserva delle Torbiere del Sebino non arrivano solo dagli enti che dovrebbero proteggerla. I guai arrivano anche dall´acqua». La Lega abolizione caccia presenta così l´azione avviata contro un provvedimento che ritiene illegale e molto dannoso per la «salute» dell´area naturalistica.

«Attuando una sorta di guerra di logoramento – proseguono gli animalisti -, la Provincia ha risposto quest´anno alla campagna che la Lac, con il Gruppo d´intervento giuridico, ha avviato da anni contro l´abbattimento degli uccelli acquatici sul limitare dell´area protetta aumentando addirittura le concessioni per i capanni galleggianti nel Comune d´Iseo: sono passati dai sette del 2008 agli attuali 11, e come nel passato violano la legge regionale 26 non rispettando la distanza di 400 metri dal confine della riserva».

«E se l´incremento degli appostamenti è un provvedimento naturalisticamente intollerabile, dato che questa caccia danneggia in modo pesantissimo l´avifauna svernante che trova cibo e rifugio nelle Lamette a lago soprattutto quando gli specchi interni (le Lame) sono ghiacciati – prosegue la Lac -, il posizionamento degli stessi è una manifestazione di disprezzo delle normative da parte dell´ente Provincia. La riperimetrazione delle Torbiere disposta dalla Regione risale all´anno scorso, e nonostante i nuovi confini siano acquisiti da tempo l´assessorato alla Caccia ha autorizzato la sistemazione di appostamenti a distanze fuorilegge. E in più non ha mai fornito i dati su coordinate e numeri delle autorizzazioni affermando che non hanno rilevanza ambientale».

Per rispondere al via a queste enormi strutture naviganti, «in merito alle quali l´Ispra (l´Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ha anche sollecitato una Valutazione d´incidenza mai avvenuta», Lac e Gig hanno presentato un esposto alla procura della Repubblica che propone la revoca delle autorizzazioni e chiesto l´intervento della Commissione europea.

QUI l’articolo in pdfcapanni esposto LAC

 

Articolo: “Lamette, degrado senza fine: da oasi a fogna a cielo aperto”

Riportiamo un articolo che tratta dello sversamento di liquami nella riserva, in particolare nelle acque delle Lamette, reflui provenienti dal collettore circunlacuale che attraversa la parte nord della Riserva e che nel suo percorso verso il depuratore di Paratico raccoglie gli scarichi fognari dei comuni di Adro, Capriolo, Corte Franca, Provaglio d’Iseo, Iseo, Sulzano, Montisola, Sale Marasino, Marone.  Tale situazione è stata ripetutamente segnalata nel corso degli anni scorsi anche dalle GEV (Guardie Ecologiche Volontarie) e da varie associazioni. Le foto che pubblichiamo, tratte dal nostro archivio, riguardano fenomeni di sversamento in Lametta dai pozzetti del collettore nel febbraio- marzo del 2009.

Fonte: Bresciaoggi giovedì 27 dicembre 2012 – PROVINCIA – Pagina 25

ISEO. Chiusini che saltano e acque nere che tornano in superficie: la riserva è ormai allo stremo

Lamette, degrado senza fine: da oasi a fogna a cielo aperto

Giuseppe Zani

In caso di piogge torrenziali la portata del collettore risulta insufficiente e i liquami esondano nei campi A lanciare l´allarme l´associazione «Clusane unita»

La riserva naturale delle Lamette, paradossalmente, stava meglio quando non c´era il collettore fognario circumlacuale, vale a dire sino alla metà degli anni Ottanta. Adesso è una palude maleodorante, perché da anni gli scolmatori del collettore vi riversano i liquami gonfiati dalle piogge e il lago vi si spinge solo nei momenti di piena.

UNA SITUAZIONE che è stata denunciata da Gianpaolo Pedemonti durante un´assemblea organizzata dall´associazione «Clusane unito» nella maggiore frazione iseana. Non è la prima volta che Pedemonti lo fa. Sempre invano.

«Il degrado si va accumulando nella zona di Badaline, dove sboccano due sfioratori – spiega -. Il problema è generato dal fatto che i vari comuni, incluso Iseo, non hanno separato a monte le acque nere dalle acque bianche. Il fondo lo si è toccato di recente con l´allaccio di Cortefranca all´anello circumlacuale». Quando piove a dirotto, in effetti, la portata del collettore risulta decisamente insufficiente, un po´ perché all´altezza di Badaline il tubo è rastremato, cioè si riduce di diametro, un po´ perché più avanti, in località Barro, le pompe dell´impianto di sollevamento non ce la fanno a mandare verso Paratico il flusso delle acque miste in arrivo. E allora entrano in azione gli scolmatori. Talvolta succede che persino essi siano in difficoltà e la violenza della pioggia sia tale da far saltare per aria i chiusini, spandendo i liquami fognari per i campi coltivati che si estendono ai piedi di Badaline.

«Un´autentica miopia: si sono previsti e realizzati due scolmatori proprio nel bel mezzo delle Lamette – insiste Pedemonti -. Lì i fondali sono bassi, i canali verso il lago sono in parte ostruiti, non c´è ricambio d´acqua. Davanti c´è la foppa di Clusane, un´ansa una volta ricca della famosa “erba da pesce”, adatta cioè alla deposizione delle uova che i maschi poi fecondavano. Adesso, nel tratto di lago compreso tra Sassabanek e Clusane, i fondali sono fangosi o al massimo coperti da alghe che si ingozzano di nitrati e fosfati. Non sono un tecnico, ma vorrei segnalare che nel 2003, l´anno della grande siccità, in questa zona l´acqua si era ripulita e si era ripristinato l´habitat per la riproduzione naturale dei pesci. Con la ripresa delle piogge, tutto è tornato come l´anno precedente». Scenari che si sono riproposti nelle stagioni successive. Le acque inquinate della foppa non si rimescolano e il materiale convogliatovi dagli scolmatori si accumula.

COMMENTA Pedemonti: «È singolare che una pletora di enti, dall´Asl al Comune, dal consorzio dei laghi all´ente gestore delle torbiere, si sia mossa di recente per proteggere la foppa dagli escrementi di qualche anatra domestica, mentre continua a non vedere, a poca distanza, gli effetti di quella che è una vera fogna a cielo aperto».

 

 

Piano agricolo: in arrivo il documento definitivo

Alcune nostre annotazioniNella seduta della Comunità della riserva del 10/12/2012 è stato espresso il parere preliminare all’approvazione del Piano di settore agricolo e del regolamento degli accessi dei visitatori delle Torbiere. All’assemblea era presente anche il portavoce delle associazioni ambientaliste, Angelo Danesi.

In breve, per quanto riguarda la seconda bozza del piano agronomico, oltre a quanto già rilevato nell’articolo di stampa, annotiamo anche che il documento vieta l’uso dei prodotti fitosanitari molto tossici (T+) e tossici (T) nelle coltivazioni professionali, mentre nella manutenzione di parchi e giardini anche quelli nocivi (Xn ) e irritanti (XI ); sono tutelati i percorsi pedonali e ciclabili dalla possibilità di essere investiti dall’irrorazione di pesticidi.

Sergio Turla, in rappresentanza del Comune di Provaglio ha chiesto anche che sia proibito l’uso di diserbanti chimici per tutte le colture, ma, da quanto risulta dal verbale, la richiesta non è stata accolta.

Circa il reimpianto di vigneti/frutteti sarà possibile solo per le colture presenti alla data dell’approvazione definitiva, con obbligo di coltivazione biologica e delimitazione di una fascia di rispetto da lasciare incolta e distante 30 m. da specchi d’acqua e zone umide.

Riguardo al Regolamento di accesso ai visitatori, Angelo Danesi ha evidenziato, tra l’altro, come nella zona C sia difficile il controllo del rispetto delle regole di accesso, essendo in tale area presenti edifici pubblici come il monastero, ristoranti, campeggi.

Come si apprende dall’articolo di stampa, l’approvazione definitiva dovrebbe essere stata siglata ieri (20 dicembre) dal Consiglio di amministrazione dell’Ente gestore; rimandiamo pertanto altre valutazioni, anche riguardo alle osservazioni presentate da La Schiribilla, non appena saranno resi pubblici i documenti definitivi.

Qui i verbali della seduta assembleare del 10 dicembre 2012verbale piano agricolo –verbale accessi

 

Pesticidi e salute: prosegue la mobilitazione per un regolamento efficace e condiviso

Il gruppo di associazioni (La Schiribilla compresa), comitati e liste civiche, che si sta occupando da mesi della questione dei trattamenti fitosanitari in Franciacorta, prosegue le iniziative d’informazione e sensibilizzazione.

Al Convegno presso il Monastero di Provaglio d’Iseo è emerso come possano essere pesanti le ricadute sull’ambiente e sulla salute di tutti e si è dimostrato come si possano adottare pratiche agricole più rigorose per la tutela di lavoratori, consumatori, popolazione.

Nella stessa sede sono state anche illustrate alcune proposte per uscire da questa situazione, come il divieto di utilizzo dei pesticidi molto tossici, tossici e nocivi, e l’eliminazione dei diserbanti.

Non è interesse di nessuno attaccare i produttori di vino né i lavoratori agricoli della Franciacorta che, anzi, il gruppo vorrebbe avere come competenti alleati in quanto, oltre a saper curare un’eccellenza produttiva conosciuta in tutto il mondo, possono anche diventare i tutori dell’ambiente in cui questa eccellenza nasce.

L’obiettivo è che si produca vino nel rispetto dell’ambiente e quindi della salute dei cittadini e dei lavoratori dei campi.

I 18 comuni della Franciacorta DOCG e il Consorzio di tutela hanno elaborato, senza coinvolgere la popolazione, le associazioni ed i comitati locali, una bozza di regolamento per l’uso sostenibile degli agrofarmaci che però non elimina le sostanze più pericolose, non  regolamenta adeguatamente le modalità di esecuzione dei trattamenti, e prevede multe assolutamente inadeguate per chi esegue tali operazioni in modo pericoloso.

Inoltre il regolamento predisposto è stato rimesso nel cassetto perché si preferisce attendere l’approvazione del “Piano d’Azione Nazionale per l’Uso Sostenibile dei Prodotti Fitosanitari” così come previsto dal Decreto Legislativo n.150 del 14 agosto 2012.

Il gruppo promotore della mobilitazione ritiene sbagliata questa scelta: in Franciacorta serve subito un regolamento in grado di contenere la dispersione di sostanze pericolose per l’ambiente e la salute e non si possono certo attendere i tempi biblici della politica.

Per questo motivo i comuni sono invitati a definire e concordare in tempi brevi le nuove norme, perché ci sono tutte le condizioni per avere un buon regolamento sull’uso dei fitofarmaci nei vigneti, già per la prossima stagione vitivinicola senza ulteriori rinvii.

QUI il volantino[1]  che i promotori della mobilitazione stanno diffondendo in questi giorni nel territorio della Franciacorta. Su di esso sono anche indicati gli indirizzi cui rivolgersi nel caso i cittadini si trovino a subire irrorazioni di pesticidi palesemente moleste.

 

 

“Magia delle Torbiere” in mostra a Iseo

Iseo. Sabato 15 dicembre, alle ore 11, inaugurazione di mostre fotografiche del Gruppo Iseo Immagine presso la Fondazione l’Arsenale di Iseo – Piazza Statuto/Vicolo Malinconia 2. Le mostre fanno parte della rassegna “Magia delle Torbiere” e rimarranno esposte nei giorni e negli orari indicati nella locandina-invito allegata. Invito Mostra-1

www.arsenaleiseo.it

Convocazione della COMUNITA’ DELLA RISERVA

lunedì 10 dicembre 2012

alle ore 18.00

è convocata la comunità della riserva

presso la Sede dell’Ente gestore della Riserva  (Palazzo del Municipio, via Europa, 5 – Provaglio d’Iseo) con il seguente ordine del giorno:

– Parere preliminare all’approvazione “Piano di settore agricolo”;

– Parere preliminare all’approvazione “Regolamento per l’accesso alla Riserva”.

QUI l’avviso

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Per Il “Piano di settore agricolo” vedi qui. Per il “Regolamento accesso in Riserva” ricordiamo che il nuovo Piano di gestione (NTA art.1.9.1) prevede, oltre alle disposizioni già indicate, uno specifico regolamento per normare:

a) il numero di gruppi giornalieri e il numero di persone che potranno visitare la Riserva;

b) i gruppi e il numero di persone che avranno la possibilità di visita senza accompagnamento entro i limiti dei percorsi stabiliti;

c) i gruppi e il numero di persone di persone che saranno ammessi solo se “guidati” da personale delegato a tale scopo;

d) i prezzi del ticket d’ingresso, le forme di agevolazione, le modalità di pagamento.