Torbiere: continuano gli abusi in barba a norme e regolamenti

In barba a divieti e regolamenti, continua un forsennato assedio alle Torbiere anche dall'alto, oltre alle grigliate notturne. 

– Bresciaoggi: Fanno volare un drone sopra i nidi tra i canneti​:

Qualcuno ieri era arrivato addirittura dalla provincia di Monza Brianza per trascorrere il tempo illegalmente usando la Riserva naturale delle Torbiere del Sebino come un parco dei divertimenti; non si sa invece quanta strada abbia fatto la persona che ha pensato di usare l’area protetta per liberarsi di fauna altrettanto protetta detenuta illecitamente. Nel bilancio domenicale del servizio volontario di vigilanza attuato ieri dalle guardie di Legambiente, Lac e Oipa figurano infatti alcuni brianzoli in trasferta che hanno avuto la brillante idea di far volare un drone sopra i canneti in cui nidificano gli uccelli, e il ritrovamento di una testuggine terrestre, della specie Testudo hermanni, salvata appena in tempo dalle guardie Oipa mentre stava attraversando la strada uscendo dall’area protetta…​

Bresciaoggi: Feste di notte e sorvoli, canotti e barbecue: torbiere del Sebino senza pace

Un gruppo di persone ha campeggiato tra i canneti; potrebbero essere gli stessi che hanno lasciato sul posto un barbecue, con i resti delle salamine. Inoltre si registra il continuo sorvolo* da parte di velivoli ultraleggeri…

*Per quanto riguarda il sorvolo, ricordiamo che:

– per  normativa nazionale in tutte le aree naturali protette (legge 394/1991)  vige il divieto di sorvolo di velivoli non autorizzati.

– l divieto di sorvolo sopra la riserva è presente anche nelle mappe ufficiali ENAC.

– Inoltre l’Ente gestore , nel regolamento del 2018 (https://www.laschiribilla.it/…/REGOLAMENTO_ACCESSO_E… ), a salvaguardia della Riserva, specifica espressamente tale proibizione, ponendo  limiti di quota.

Bresciaoggi: I controllori del siluro vanno a pesca di frodo

Non erano due pescatori di frodo qualsiasi quelli sorpresi nei giorni scorsi non lontano dalla Riserva naturale delle Torbiere del Sebino. Quando le guardie volontarie dello Sva di Legambiente e della Lac che li seguivano a distanza hanno potuto controllarli, una volta rientrati nel porto di Clusane d’Iseo, il paese di residenza di entrambi, hanno scoperto non solo che avevano pescato un buon numero di carpe nel mezzo della stagione di divieto, ma anche che i due, pescatori professionisti, sono tra gli addetti ai lavori che l’ente gestore ha autorizzato alla campagna di contenimento del siluro nell’area delle Lamette della Riserva delle Torbiere. I diretti interessati e anche i vertici dell’area protetta non ci fanno una bella figura. I primi per aver violato la protezione temporanea dei ciprinidi; i secondi per aver «arruolato» esperti non esattamente affidabili per attuare un piano già contestato, per la sua presunta non selettività, dalle associazioni ambientaliste. È anche interessante ricordare che uno dei due denunciati era titolare di uno dei tanti capanni galleggianti per la caccia agli acquatici piazzati proprio davanti alle Lamette; capanni che, dopo una battaglia legale durata anni, la Lac era riuscita a far rimuovere. Il capannista/pescatore aveva provato a reagire opponendosi davanti al Consiglio di Stato, ma aveva perso. Tornando all’ultimo episodio, i pescatori professionisti allergici alle regole sono stati denunciati sulla base della legge 154 del 2016 sulla gestione delle acque interne e della fauna ittica, una norma quadro superiore a quelle regionali che punisce penalmente chiunque pesca, trasporta e commercializza le specie di cui è vietata la cattura; ma anche per il danno ambientale causato dal prelievo di esemplari riproduttori pieni di uova che sono andate ovviamente perse.

Riserva delle Torbiere: prima variazione di Bilancio di previsione 2019

Assemblea della Comunità della Riserva-Seduta di giovedì 19 settembre 2019

Maltempo e vandalismo aumentano le spese per la conservazione del sito

– La variazione, che per altro rispetta gli equilibri di bilancio, si è resa necessaria per far fronte ad alcune spese maggiori rispetto a quelle previste, soprattutto a causa dei danni dei numerosi eventi calamitosi che si sono manifestati tra primavera ed estate. Diverse, infatti, le strutture danneggiate dal maltempo (es. pontili in legno) come numerosi gli interventi indispensabili per la rimozione di piante e rami caduti per mettere in sicurezza i sentieri della Riserva e il perimetro di confine. Ai rami pericolanti sulla tangenziale sud (zona rotatoria di Iseo) dovrà provvedere la Provincia, non essendo territorio della Riserva.

– Da rilevare anche, purtroppo, che atti di vandalismo hanno avuto come mira le panchine di recente sostituite a quelle ammalorate. Pertanto andranno ripristinate.

– Per pareggiare il bilancio si è principalmente diminuito lo stanziamento a favore dell’acquisto di terreni inizialmente previsto. 

QUI la documentazione: 04_2019RELAZIONE_DEL_DIRETTORE_1__VARIAZIONE_AL_BILANCIO_2019.DOC​

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Alcune altre informazioni emerse nella seduta:

– si è appreso che non è andata a buon fine l’adesione al bando regionale per ottenere fondi per l’acquisto da privati di aree agricole nelle Lame, nei pressi del Ciochèt (Iseo), situate parte in fascia B e parte in fascia C della Riserva;

– quanto alla rimozione sistematica dei rifiuti dalle Lamette, dopo una recente perlustrazione del gruppo Sub Iseo, si dovrà attendere che le condizioni ambientali permettano l’accesso al canneto, ora reso difficile dalla fanghiglia presente. Nella zona verso Clusane potranno essere però rimossi resti di piccole imbarcazioni e windsurf rimasti impigliati tra le canne;

– per le Lamette si prospettano sfalci di porzioni di canneto e l’apertura di un nuovo canale a lago per favorire l'ossigenazione;

– si intende inoltre provvedere, anche se molto parzialmente, alla rimozione di depositi vegetazionali che hanno contribuito all’interramento delle poche vasche di acque basse presenti in torbiera (zona Funtanì) (ndr: ma per un vero e proprio recupero servono anni di studio e programmazione di volta in volta su piccole aree);

– per ora non sarà possibile ripristinare il sentiero che passa sotto il ponticello ferroviario di recente ristrutturato e che permette l’accesso all’antica fontana del Corno. Per il manufatto il Comune di Provaglio d’Iseo ha richiesto alla Rete Ferroviaria Italiana una valutazione statica che garantisca la sicurezza del passaggio;

– una criticità emersa è la difficoltà a contenere l’eccessivo flusso dei visitatori in occasione di alcuni periodi dell’anno (Pasquetta, ferragosto…);

– presumibilmente a fine ottobre si provvederà alla nomina del presidente della Riserva e quindi ad integrare il CDG ( in seguito agli esiti delle elezioni amministrative, Monica Napolitano si è dimessa come rappresentante del comune di Iseo)

documentazione fotografica di Angelo Danesi

documentazione fotografica di Angelo Danesi

Ancora pesca abusiva nella Riserva delle Torbiere

L'ultimo ritrovamento di reti abusive risale a qualche giorno fa, quando le GEV della Comunità Montana del Sebino Bresciano hanno rinvenuto nelle Lamette una rete da pesca di frodo di quasi 200 metri. Una seconda più piccola è stata recuperata alcuni giorni dopo. 

La zona a lago della Riserva è la più pregiata naturalisticamente: in essa vige il divieto assoluto di pesca, può essere grave il danno che si procura all’ittiofauna e all’habitat in generale.

Giungono però segnalazioni di pescatori di frodo anche nelle vasche delle Lame, sia nella zona di Iseo che in quella a sud, dove si vedono nelle ore notture delle luci che non dovrebbero esserci.  

Un altro impatto legato alla pesca di frodo è costituito dall’abbandono di lenze, ami, rifuti ecc. e dal calpestio di aree vietate all’accesso.

Qui un articolo di stampahttps://www.giornaledibrescia.it/sebino-e-franciacorta/dalle-torbiere-spunta-una-rete-da-pesca-di-frodo-lunga-200-metri-1.3401232

La rete pescata dalle Guardie ecologiche – www.giornaledibrescia.it

Torbiere, agli ex magazzini accumulo abusivo di amianto

iseo exmagazzini torba

Uno degli ex magazzini della torba

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come già vi avevamo riferito (v. qui), gli ex magazzini della torba, di proprietà privata e posti in riserva in territorio iseano, saranno abbattuti: l’area, bonificata e rinaturalizzata, sarà ceduta gratuitamente all’Amministrazione comunale . Così si è espresso il Consiglio comunale di Iseo di giovedì 19 febbraio 2015 (delibera e ACCORDO PROCEDIMENTALE). Pare che la volumetria sarà trasferita in zona viale Europa, per ora con l’attuale destinazione d’uso produttiva-artigianale.(Leggi qui)

Nel frattempo qualcuno ha usato gli edifici in degrado per depositare abusivamente una tonnellata di amianto, i cui pericoli sono noti a tutti! Tra l’altro, tempo addietro, in occasione di forte vento,  anche alcune delle lastre in eternit che ancora coprono uno dei capannoni sono volate  frantumandosi a terra proprio nei pressi del percorso visitatori.

amianto 7.3.2015

articolo

Fonte: Bresciaoggi, Sabato 20 Agosto 2011

PROVAGLIO. Estate nera per la flora: i pioppi si ammalano e la vegetazione soffoca le paludi

 

Bagni abusivi e vandalismo «torbiere terra di nessuno» 
Fausto Scolari
La Schiribilla lancia l’allarme: «Roghi dolosi, furti e maleducati serve un giro di vite nella vigilanza per liberare l’oasi dall’assedio»

Le torbiere sono sotto assedio. Una delle zone umide più suggestive dell’Europa sta diventando una terra di nessuno.
Se in prospettiva a preoccupare sono soprattutto le nuove normative regionali sui parchi che potrebbero fare da prologo a colate di cemento nell’area protetta è anche il presente monopolizzato da un’inciviltà diffusa a mettere a repentaglio la sopravvivenza della Riserva. Emblematica la moda che si è diffusa quest’estate: ignorando i divieti, sempre più visitatori si tuffano nelle acque delle torbiere. La punta di un’iceberg di forme di bivacco che non rispettano l’ambiente nè il decalogo di comportamento fissato dal Consorzio di gestione della riserva. A lanciare l’allarme è l’associazione «La Schiribilla».
«Purtroppo ci risiamo – osserva sconsolato Angelo Danesi -: anche quest’anno sempre più persone scambiano la zona umida come un lido balneare. Continuiamo ad assistere a persone che fanno il bagno incuranti delle norme che regolano la fruzione dello spazio». Secondo Danesi è insomma rimasto irrisolto l’annoso nodo dei controlli.
«SIAMO CONSAPEVOLI che vigilare su una riserva naturale di simile estensione senza penalizzare la fruizione dell’oasi non sia una cosa facile – afferma il presidente dell’associazione -, ma è anche vero che di fronte all’escalation di episodi parenti stretti del vandalismo non si può sottovalutare il problema sorveglianza». A questo proposito Danesi fa riferimento all’incendio divampato nei pressi del Funtanì. «Non è chiaro che se le fiamme siano state appiccate volontariamente o si sia trattato di qualche visitatore imprudente che ha gettato un mozzicone di sigaretta ancora acceso o peggio ancora ha cercato di accendere un falò – afferma Danesi -. Dolo o colpa l’episodio è significativo».
MA LE CRITICITÀ NON SONO ancora finite. «Purtroppo – prosegue il portavoce della Schiribilla – c’è da registrare che alcuni pioppi sono attaccati da un parassita simile a quello che sta rovinando i castagni». Come se non bastasse in Riserva è presente pure il fenomeno dei furti di rame: le staccionate a protezione dei percorsi sono rimaste prive dei collarini.
«E non si tratta della prima razzia – ricorda Angelo Danesi -. Alcuni anni fa i ladri rubarono le lastre di rame che coprivano il tetto in lamiera di una postazione lungo il percorso naturalistico».
Il presidente della Schiribilla sottolinea anche il drastico calo delle presenze di alcune specie di avifauna migratoria e nidificante in zona.
«Inoltre – conclude Angelo Danesi – nella riserva prolifera velocissimamente la vegetazione palustre che invade gli specchi d’acqua. Fra questi, quelli meno profondi tra poco rimarranno all’asciutto. Insomma servono urgentemente dei correttivi». A partire dalla sorveglianza.

vandalismo

Vandalismo, atto terzo:

a farne di nuovo le spese  il sito all’interno delle Torbiere, dove per la terza volta sono state divelte e gettate in acqua le piantine messe a dimora dal Consorzio per impedire che il luogo venga usato come accampamento/spiaggetta dai soliti noti: infatti questo inqualificabile gesto non appartiene al genere delle “bravate” estemporanee di qualcuno, ma proviene da chi non ha ancora purtroppo capito che la riserva non è un parco pubblico ma un delicato eco sistema che rappresenta un prezioso patrimonio naturale, una risorsa insostituibile.
Qui le immagini di oggi:
http://www.laschiribilla.it/vandalismo/spiaggetta%2021-3-010.jpg
http://www.laschiribilla.it/vandalismo/1%20spiaggetta%2021-3-010.jpg
(per le altre immagini vedere post precedenti)