articolo

fonte: Giornale di Brescia, 29 aprile 2010

Il freddo allontana i volatili

Il censimento degli esemplari svernanti condotto dal Gruppo Ricerche Avifauna

mostra come le Torbiere si siano in parte spopolate, passando da 3.145 a 2.553 unitÃ
 LAGO D’ISEOIl grande freddo di quest’inverno, che per molte settimane ha trasformato la Riserva delle Torbiere in un freezer a cielo aperto, li ha fatti scappare, consigliandogli di migrare in zone dove l’acqua non si è presentata per mesi come una lastra di ghiaccio e dove le temperature notturne hanno registrato discese sotto lo zero meno frequenti.
Di cosa stiamo parlando? Degli uccelli acquatici che abitano le Torbiere e il Sebino, i così detti «svernanti», quelli che non dovrebbero abbandonare il loro luogo natio nemmeno quando arriva la stagione fredda. Invece? Pare che quest’anno non sia andata proprio così. Se si sia trattato solo del clima o se le responsabilità siano anche della «pressione» esercitata dalle attività dell’uomo non possiamo saperlo.
Intervento a cura dei volontari
Di fatto però, grazie al censimento degli uccelli svernanti condotto a gennaio dai volontari del Gruppo Ricerche Avifauna, sappiamo che nel 2009 i volatili sebini erano oltre 4.000 mentre quest’anno raggiungono circa le 3.000 unità. Il lavoro di conta è svolto puntualmente ogni anno dal 2002. Anche quest’anno, coordinati dal provezzese Marco Guerrini, responsabile di zona dei censimenti a livello europeo IWC (Internazionali Water-bird Census), gli esperti Emanuele Forlani, Giorgio Garzetti e lo stesso Guerrini, hanno eseguito il delicato lavoro, sia in torbiera che sul lago, muniti di tanta passione, pazienza e del prezioso addestramento del Gruppo Ricerche Avifauna.
Dominano otto specie 
Le specie più interessanti dal punto di vista numerico sono otto: svasso piccolo e maggiore, cormorano, cigno reale, moriglione, moretta, folaga e germano reale. Dall’analisi della loro presenza emerge uno scarto negativo rispetto all’anno precedente, quando il numero complessivo era di 3.145 individui, mentre oggi è di 2.553. Partendo dalle note meno liete, quest’inverno non si sono visti né il moriglione né la moretta, presenti nel 2009 con rispettivamente 18 e 7 esemplari. Pur senza drammatizzare, visto che la natura riserva spesso sorprese, l’analisi della presenza del moriglione è abbastanza preoccupante, anche se la sua assenza (come nel 2006) è dovuta probabilmente al grande freddo, che soffre particolarmente. Rispetto al passato gli avvistamenti si sono fatti più rari, considerando le 87 unità del 2003, le 371 del 2004 e le 179 del 2005, per scendere a nessuna nel 2006, 26 nel 2007, 54 nel 2008 e 18 nel 2009. Discorso simile vale per la moretta: 74 esemplari nel 2003, 54 nel 2004, 41 nel 2005, nessuno nel 2006, 66 nel 2007, 46 nel 2008 e 7 nel 2009.
Numeri maggiori riguardano la folaga, sempre sopra quota 1.000 unità, ma comunque in calo rispetto alle presenze registrate nella prima metà del decennio, quando oscillava tra 1.662 del 2002 e i 1.571 del 2004, con una punta massima di 3.144 nel 2005. Nel 2010 se ne sono contate 1.063.
Cala il numero dello svasso
Molto evidente invece il calo dello svasso maggiore. Questa specie, abilissima pescatrice, ha toccato l’apice negli anni 2002 e 2003, quando ne vennero rilevati 1.810 e 1.905 esemplari. Dal 2004, seppure a fasi alterne, è iniziata una forte riduzione che lo ha visto scendere per la prima volta sotto quota 1.000 nel 2009 e oggi vede presenti 606 unità.
Diverso il discorso per lo svasso piccolo. Stanziato in numero molto minore non ha subito perdite, rimanendo nella media. Anzi, il 33 contato quest’anno è il terzo miglior risultato del decennio. Meno presenti i cigni reali. Se la media rilevabile nella prima metà del decennio era di circa 200 unità, con una punta di 238 nel 2004, il periodo recente ha fatto riscontrare diminuzioni, dai 162 del 2007, ai 116 del 2008, ai 171 del 2009, fino ai 113 del 2010.
Di segno opposto l’andamento numerico dei cormorani, cresciuti mediamente negli ultimi anni e quest’anno arrivati a quota 414, il massimo dal 2002, quando se ne contarono 328.
Flavio Archetti

Lascia un commento