Scarichi in Riserva: si prospettano interventi sullo sfioratore di Provaglio. E il torrente Rì che ha pari peso inquinante?

Di recente sulla pagina FB della Riserva è stata portata alla ribalta la questione annosa dello sfioratore di Provaglio di Iseo che, in concomitanza di piogge abbondanti, riversa acque fognarie in torbiera. Pare ci sia una qualche soluzione in arrivo (progetto di una vasca di prima pioggia) che però, come rileva il direttore della riserva in un articolo su Bresciaoggi, è parziale e non adeguata: «La vasca di prima pioggia da 1300 mc, in programma dal gestore del collettamento, non può bastare – ha affermato Nicola Della Torre –: serve che ci si metta in azione subito per tutte le opere necessarie alla risoluzione del problema – il direttore ha poi concluso -. Abbiamo chiesto tempi e finanziamenti certi, per il sedimentatore e la wetland previsti dallo studio dell’Università di Brescia. Abbiamo inoltre chiesto la valutazione di incidenza, e se non verrà ritenuta congrua, informeremo la commissione europea».

Questa pesante criticità è sempre stata rilevata nei vari piani di gestione, a partire dal primo (1988), dal secondo (1994) e dal terzo vigente (2012), ma si nota anche che, mentre nei primi due si evidenzia anche la problematica del torrente Rì, nel piano di gestione più recente non se ne parla. Come mai?

 

La notizia del prospettato intervento sullo sfioratore è rimbalzata sulla stampa nei giorni scorsi, mentre nulla si è detto su come intervenire sull’apporto inquinante del torrente Rì, nonostante sia stato dimostrato, dati alla mano, in sede di Comunità della Riserva nell’ottobre del 2021, che tale apporto ha un peso contaminante pari a quello dello scolmatore, peso rilevato negli anni anche in alcune relazioni del Comitato Tecnico Scientifico dell'Ente gestore. 

Ci aspettiamo che si intervenga anche ad eliminare o almeno ridurre l'apporto di agenti inquinanti che il torrente scarica durante tutto l'anno in Riserva a danno dell'ecosistema acquatico.

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