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fonte: Giornale di Brescia, 15 gennaio 2009

Torbiere, per il 2010 la parola chiave è «rimboschimento»  

Entro la fine di febbraio saranno messe a terra 1.300 piante

Il progetto riguarda il ripopolamento ittico tramite… legname

L’opera di rimboschimento della Riserva delle Torbiere
si concluderà nelle prossime settimane (foto Marioli)

Rimboschimento con oltre 1.300 piante ed ancora ripopolamento ittico tramite il posizionamento di cumuli di legname sul fondo dei canali delle Lamette: una doppia «iniezione di natura» per il ripristino degli habitat compromessi.

Questi sono gli interventi prioritari dell’anno 2010 nella Riserva Naturale Torbiere del Sebino. L’attività di rimboschimento è iniziata lo scorso ottobre e terminerà per fine febbraio; in questi mesi sono stati piantati alberi e arbusti in due precise aree della Riserva, danneggiate dal violento temporale dell’agosto 2008, quella denominata «il boschetto» e nei pressi del centro di accoglienza visite, ma anche lungo il perimetro della Riserva confinante con la strada statale Iseo-Rovato.

Varie specie per un’idea

Terminato il completamento del percorso nord che permette il giro ad anello di tutta la Riserva (10 km di lunghezza), il traffico veicolare non concilia il rapporto con la natura che l’area può offrire al visitatore né una vita tranquilla agli animali stanziali. Ecco perché, su consiglio dell’esperto botanico del Consorzio di Gestione, il prof. Carlo Andreis, è stata realizzata una barriera arborata mista, disposta con sesto d’impianto fitto e composta da Acer Campestre, Carpinus betulus, Corpus Sanguinea, Crataegus monogynae e Rosa canina.
L’operazione di rimboschimento ha avuto un costo di 74.000 euro con un contributo di 50.000 euro da parte della Provincia di Brescia. «Una delle cose più difficili da far capire ai visitatori è che le Torbiere sono una Riserva Naturale e non un Parco, e quindi hanno regole ferree da rispettare – spiega Dario Lazzaretti, presidente del Consorzio di gestione -. Ecco perché c’è il pagamento di un ticket d’ingresso di un euro».
Effetti positivi sono derivati dall’apertura dei quattro canali della zona denominata Lamette, quella fronte lago, con un conseguente maggior ricircolo dell’acqua; i risultati in termini di mantenimento dell’ittiofauna autoctona sono oggi molto soddisfacenti perché si registra un incremento di specie quali persico reale e persico trota, presenti negli ultimi anni in quantità molto limitata.

La deposizione delle uova

L’ittiologo del Consorzio Loris Alborali ha in programma per la fine di gennaio, in collaborazione con il gruppo Ysei Sub di Iseo, di collocare sul fondo lacustre delle cataste di legname per favorire la deposizione delle uova dei pesci.

Come interventi strutturali previsti nel 2010 è in progetto la costruzione del magazzino pertinente al Consorzio, in località Funtanì.

Veronica Massussi

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