IMPATTO DELLA POPOLAZIONE DELLE CARPE SULL’AVIFAUNA DELLE TORBIERE

La specie invasiva può mettere a rischio la sopravvivenza degli uccelli acquatici

Oltre alle criticità ambientali che incombono sulle Torbiere rilevate in precedenti rapporti (v. qui), nella parte conclusiva (“Problematiche e considerazioni di carattere gestionale”) della relazione ornitologica 2021 si evidenzia per la prima volta la possibilità che la presenza della carpa incida sulle specie nidificanti e svernanti in Riserva.

La carpa (Cyprinius carpio, considerata una delle 100 specie invasive più pericolose del mondo) sembra ben rappresentata nell’area protetta con la presenza anche di diversi individui di grandi dimensioni. Ama acque poco profonde, sradica e frammenta le piante acquatiche alimentandosi sul fondo. Il sedimento smosso ritorna a depositarsi sulle piante che soffrono per la mancanza di luce, col rischio che le praterie di piante subacquee spariscano, innescando un processo di impoverimento specifico e produttivo degli habitat preferiti soprattutto dalle anatre tuffatrici. 

Questo pesce alieno è anche una specie predatrice degli invertebrati acquatici.

Nella relazione si evidenzia come l’impatto sull’ecosistema è ben rimarcato nel piano d'azione nazionale per la moretta tabaccata (Lever 1996; Melega 2007). Elevate densità di carpa possono portare alla distruzione degli ambienti utilizzati da alcuni uccelli acquatici alterando radicalmente la comunità ornitica (Maceda-Veiga et al. 2017). Inoltre l'età/dimensione delle carpe negli stagni influenzano in modo significativo la densità dei macroinvertebrati e degli anfibi larvali, portando quindi le prede non ittiche degli uccelli acquatici a una notevole diminuzione (Eriksson 1979; Mallory et al. 1994). Pertanto, gli uccelli nidificanti possono evitare la concorrenza delle risorse evitando gli stagni con pesci di grandi dimensioni.

In Riserva tale effetto potrebbe essere maggiormente presente all’interno dell’area delle Lame, sistema più ‘chiuso’ e con meno ricircolo delle acque rispetto all’area delle Lamette.

 

 

LAMETTE: scavi più profondi per l’apertura dei due nuovi canali

 

LAMETTE: scavi più profondi per l'apertura dei due nuovi canali

 CAUSA SICCITÀ NECESSARIE MODIFICHE AL PROGETTO INIZIALE

Come noto, lo sviluppo della vegetazione nelle aree terminali della Lametta delle Torbiere d'Iseo ha causato un parziale isolamento della stessa dal lago. Da qui l'esigenza di apertura di canali  per  favorire anche la migrazione di popolamenti ittici amanti di queste acque protette. La persistente siccità di questi mesi ha messo però in sofferenza il Sebino e le condizioni di livello idrico estremamente basse rendono necessario introdurre in corso d’opera alcune lievi modifiche progettuali che prevedono un incremento dei volumi di scavo, in corrispondenza degli imbocchi dei due canali interessati dal progetto.  La modifica è determinata da circostanze impreviste e imprevedibili, tuttavia il costo complessivo dell’opera, compreso delle somme a disposizione, rimane invariato. 

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Torbiere: chiusura percorso centrale e stop momentaneo all’ingresso da Corte Franca

Riportiamo il comunicato dell'Ente gestore:

CHIUSURA PERCORSO CENTRALE
Sicurezza dei visitatori e salvaguardia dell’avifauna nidificante prerogativa essenziale della Riserva

Sono due i motivi principali per i quali il presidente dell’Ente Gestore della Riserva Naturale “Torbiere del Sebino” dispone la chiusura del percorso centrale a partire da venerdì 11 marzo: la salvaguardia dell’avifauna durante il periodo di nidificazione e per la sicurezza dei visitatori che fruiscono del percorso stesso.

Si avvicina, come ogni anno, il periodo più delicato per l’avifauna: la nidificazione. La Riserva è Zona di Protezione Speciale e Zona Speciale di Conservazione secondo quanto previsto dalla Rete Europea “Natura2000”, oltre che ad essere zona umida di importanza internazionale secondo la convenzione di Ramsar, questo grazie alla presenza di specie di interesse conservazionistico come ad esempio l’airone rosso, il tarabusino e il falco di palude.

Il percorso centrale, che insiste all’interno della Riserva Naturale Orientata, quindi la zona di maggior tutela, è quello che espone maggiormente i visitatori alla vista dell’avifauna che viene dagli stessi disturbata. A fronte dell’aumento esponenziale dei visitatori negli ultimi anni, l’impatto della fruizione rischia di compromettere la prerogativa fondamentale della Riserva: tutelare la nidificazione.

La decisione dell’Ente è fortemente motivata anche dalle indicazioni presenti all’interno del Piano di Gestione che prevede la possibilità di interrompere temporaneamente il transito sul percorso centrale durante la fase di nidificazione.

Oltre alle motivazioni puramente ecologiche, sono presenti sul percorso centrale diverse criticità in merito alla stabilità e conservazione del percorso stesso. Già negli ultimi anni l’Ente è dovuto intervenire con specifiche manutenzioni straordinarie per garantire la sicurezza dei visitatori che fruiscono del percorso. Questi interventi hanno messo in evidenza alcune criticità non ancora sanate e per le quali si devono mettere in atto indagini approfondite per determinare gli interventi necessari per garantire la completa sicurezza di tutto il percorso.

Secondo il presidente dell’Ente, Gianbattista Bosio “la sicurezza dei visitatori che fruiscono le bellezze della Riserva è fondamentale”.

Queste motivazioni hanno determinato la scelta, condivisa all’unanimità sia dal Consiglio di Gestione sia dai sindaci dei comuni facenti parte la Comunità della Riserva, di chiudere il percorso centrale finché non sarà terminato il delicato periodo della nidificazione e non saranno svolte indagini approfondite sulla stabilità e la conservazione del percorso.

Comunicato stampa chiusura percorso centrale​det_15_-_impegno_spesa_per_lavori_necessari_alla_chiusura_del_percorso_centrale_-_gardenlake_2022

P.S. Il percorso centrale sarà interdetto anche fisicamente installando delle barriere in metallo (con teli banner) agli ingressi sia dal lato di Provaglio che di Corte Franca, al fine di garantire la corretta chiusura del percorso e dell’impossibilità del pubblico di accedervi. (det_15_-_impegno_spesa_per_lavori_necessari_alla_chiusura_del_percorso_centrale_-_gardenlake_2022 ;det_16_-_affidamento_diretto_e_relativo_impegno_di_spesa_per_la_stampa_di_teli_banner_-_l.a._nuova_stampa_s.r​)

 

L'entrata posta nel territorio del Comune di Corte Franca sarà chiusa 

da lunedì 14 marzo a venerdì 18 marzo per manutenzione straordinaria del patrimonio arboreo del Comune.

 

Torbiere, Lamette: a conclusione l’iter per apertura nuovi canali


Immagine tratta dalla pagina FB di Progetto Gardiian

I lavori per aprire due nuovi canali nelle Lamette in collegamento col lago, per facilitare il ricircolo delle acque e la migrazione dei popolamenti ittici per la riproduzione (ne avevamo parlato qui), sono stati assegnati alla ditta Ziliani di Iseo (qui la determina). 

Data l'importanza archeologica dell'area della riserva, l’Ente gestore ha individuato nel dott. Paolo Sbrana dello studio Ar. Te. (Archeologia e Territorio) il professionista che seguirà i lavori durante le operazioni di scavo, per ottemperare alle prescrizioni della SoprintendenzaPer quanto concerne il profilo archeologico, poiché nella zona delle Torbiere e in particolare anche nell’area delle Lamette sono già emersi in passato materiali e tracce di frequentazione di epoca preistorica, con evidenze anche riferibili a un abitato palafitticolo dell’età del Bronzo, si richiede che i lavori dello scavo dei canali siano effettuati con assistenza archeologica in corso d’opera da parte di ditta o professionista specializzato in ricerche archeologiche subacquee che opererà sotto la direzione di questo Ufficio ai sensi dell’art. 88 del D. Lgs. 42 del 2004. Si anticipa che qualora dovessero emergere resti di palificazione e materiali archeologici i lavori di scavo potranno proseguire solo compatibilmente con la salvaguardia di depositi e stratigrafie archeologiche

Il finanziamento è stato ottenuto nell’ambito del progetto “GARD.I.I.A.N”. L’importo complessivo ammonta a € 65.701,76.

Qui il video dove l’ex direttore Ivan Bonfanti spiega gli obiettivi che si intendono raggiungere con il progetto Gardiian:  Nuova vita per le lamette della Riserva!

Qui sulla pagina FB di Progetto Gardiian altre interessanti immagini riguardanti il progetto.

P.S. PREVENTIVO_PER_ASSISTENZA_ARCHEOLOGICA​; det_04_-_affidamento_incarico_per_soprintendenza_archeologica_relativa_agli_scavi_da_eseguire_nell_ambito_del_progetto_gardiian