L’incendio del 2 aprile nella riserva delle Torbiere.

Il fuoco probabilmente è partito dalla zona nei pressi del ristorante Funtanì a Provaglio e si è propagato verso nord in direzione di Iseo. L'intervento di numerose squadre antincendio (compreso elicottero) ha contenuto e fermato le fiamme prima che arrivassero al bosco recentemente piantumato, vicino al centro visite. Qualcuno ha anche sostenuto che bruciare il canneto che si sviluppa rapidamente fa bene…
Certamente tutta la vegetazione annuale palustre dovrebbe essere in grado di rigenerarsi in tempi rapidi, ma qualche nido, tutti gli insetti e microorganismi che fanno parte della catena alimentare impiegheranno tantissimo a ripopolare l'area. Alcuni uccelletti, come la cannaiola che "attaccano" il nido alle canne secche, per quest'anno nella zona bruciata non ci saranno.
Siamo nel periodo in cui tante specie di uccelli migratori stanno facendo ritorno in queste aree per nidificare. L'avifauna, pur non colpita direttamente dall'incendio, spaventata, potrebbe aver abbandonato i nidi sugli alberi.
Speriamo si possano al più presto accertare le cause dell'incendio e si alzi il livello di guardia per evitare che queste situazioni si ripetano, perché in poche ore si perde un lavoro di cura e naturalizzazione di anni.
Purtroppo la stagione di forte siccità crea condizioni favorevoli agli incendi che comunque sono quasi sempre di origine dolosa. Quest'anno, infatti, in Lombardia sono caduti 2 miliardi di metri cubi di acqua in meno tra piogge e nevicate, mancano 300 milioni di mc di acqua nei grandi laghi e invasi prealpini, c'è 1 miliardo di metri cubi in meno nelle nevi montane, con una situazione particolarmente critica nei bacini orobici e nella montagna bresciana.
Se però dovesse emergere che l'incendio è stato  causato dalla mano dell'uomo, gli  eco criminali avrebbero fatto male i propri calcoli perché la legge parla chiaro: i terreni distrutti da incendi dolosi non potranno diventare  aree edificabili
Qui alcune foto di Angelo, scattate durante e dopo l'incendio e una mappa con indicata la zona interessata:
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P.S. La video intervista alla nostra associazione:https://vimeo.com/86159010

Un’audizione fuori tempo massimo?

Speriamo di no.

 

Mercoledì 11 aprile, a distanza di un anno dalla richiesta, i portavoce delle associazioni, interessate alla tutela delle Torbiere del Sebino, hanno potuto finalmente esprimere le proprie preoccupazioni alla VIII Commissione regionale (Agricoltura, Parchi e Risorse idriche), in vista del via libera al nuovo Piano di gestione della Riserva, il cui iter di approvazione è stato tormentato e non privo di rilevanti incongruenze.

 

Il timore è che i numerosi fattori di pressione e abusi in atto da molto tempo sul sito (urbanizzazione nelle zone limitrofe, inquinanti nei corpi idrici, pesca di frodo e bracconaggio soprattutto in Lametta, prelievi d’acqua dalle vasche, gare di pesca sportiva, bonifiche e colmate, solo per citarne alcuni)possano aggravarsi, qualora nel nuovo strumento gestionale non siano introdotte misure più restrittive, rispetto a quelle già deliberate in sede di Consiglio regionale.

 

Si paventa, in particolare, che sia snaturato il ruolo della zona C di rispetto, che pure è parte integrante dell’ecosistema protetto Sito Natura 2000 (SIC, ZPS), tanto più che, proprio in questo periodo, si assistenelle Lamette, alla distruzione di alcuni ambienti naturali a ridosso dell’area più pregiata, con la messa a coltura (l’area è totalmente coperta da teli di plastica! v. anche post precedenti) di terreni caratterizzati da habitat d’interesse comunitario. A tale riguardo varie associazioni stanno inoltrando solleciti all’Ente gestore perché intervenga a tutelare la biodiversità.

 

Come già richiesto nel tempo in varie sedi, i rappresentanti delle associazioni, anche in occasione dell’audizione, hanno rilevato l’importanza che all’area protetta sia garantito un apparato normativo chiaro e rigoroso, che disciplini tutte le attività antropiche presenti nel sito e che non si presti a interpretazioni arbitrarie che potrebbero dar luogo a deleteri contenziosi.
L’ultima parola spetta alla Giunta regionale che, a breve, delibererà definitivamente sul Piano.

 

Qui il “promemoria” che ricostruisce l’iter del Piano di gestione e le varie questioni illustrate dai rappresentanti delle associazioni (Silvio Parzanini e Maria Bersi) in occasione dell’audizione:www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2012/audizione%20Regione11.04.2012.pdf