In Riserva, pescatori di frodo nel mirino delle Guardie provinciali

 

La pesca abusiva nella Riserva delle Torbiere ha un impatto rilevante non solo sull’ittiofauna ma in generale su tutto il delicato ecosistema, poiché i pescatori di frodo si muovono anche in zone particolarmente pregiate, calpestando la vegetazione riparia, aprendosi varchi tra i giunchi per cercare appostamenti “nascosti”, abbandonando lenze, ami, rifiuti ecc.  

Inoltre spesso l’attività illegale è condotta con strumenti di elevato impatto ambientale, come è testimoniato  anche dalla recenti operazioni condotte  dalle Guardie ecologiche volontarie, facenti capo alla Provincia di Brescia, proprio nella zona pregiata delle Lamette.

A metà maggio sono stati rimossi circa 300 metri di reti abusive, bertovelli e gabbie per anguille e, l’altro giorno, altri 15 metri, canne da pesca e un’imbarcazione abbandonata frettolosamente dai pescatori di frodo.

Qui un articolo di stampa: Reti killer in torbiera, caccia ai bracconieri

Qui alcune foto tratte dalla pagina facebook del Corpo di Polizia Provinciale di Brescia:

Maggio 2017, pesca abusiva sul percorso centrale