Articolo.Torbiere Percorso per disabili

fonte: Giornale di Brescia, 6 febbraio 2010

Torbiere Percorso per disabili  

Il Consorzio «adotta» il progetto di una studentessa iseana per realizzare un tracciato di un chilometro accessibile a portatori di handicap, anziani e mamme con neonati

ISEO Un percorso attrezzato lungo quasi un chilometro, dove anche chi soffre di disabilità motorie o sensoriali sia facilitato nella sua escursione nella Riserva delle Torbiere: senza staccionate a sbarrare il passo, gradini, passaggi troppo stretti, ma con la presenza di tavole in lingua brail (per non vedenti), panchine e un fondo adatto al transito con carrozzelle.
«Natura accessibile», lo studio sostenuto con borsa di studio all’università Cattolica di Brescia dal Consorzio della Riserva delle Torbiere, è espressione della volontà di aprire le Torbiere sebine a tutti, rendendole fruibili ai disabili ma anche agli anziani e alle mamme con neonati, nel dovuto rispetto di uno spazio che in quanto riserva (non parco) ospita flora e fauna preziosa. Ideatrice del progetto di massima l’iseana Chiara Pettoello, 31enne laureata in Scienze naturali alla Università di Pavia, che ha trasformato le nozioni ricevute al corso di perfezionamento in progettazione educativa ambientale, in una proposta concreta.

 

Il tracciato, di circa un chilometro, prenderà il via all’entrata sul lato nord, in corrispondenza del Centro di accoglienza. Il primo provvedimento sulla via dell’alta percorribilità dovrà essere la rimozione della sbarra all’ingresso, o almeno l’allargamento del passaggio pedonale, oggi di mezzo metro ma destinato a divenire almeno di due metri per il passaggio agevole con una carrozzella. Girato a sinistra, in direzione Sassabanek, la strada si allunga tra una porzione di vegetazione che dovrà essere limitata nella sua azione invasiva con il taglio di fronde e rami. Proseguendo si trovano ancora alcune radici, da sormontare senza eliminarle, una staccionata, da rimpicciolire, e un tratto di argine da stabilizzare in vista della Torretta. Lo studio prevede anche il posizionamento di due panchine e frecce segnaletiche nelle vicinanze del manufatto e la realizzazione di una bacheca con tabella e spiegazioni in lingua italiana, inglese e brail. Il passaggio tecnico più difficile e costoso riguarda invece la sistemazione del fondo, necessariamente compatibile con il transito di carrozzelle ma anche con le prescrizioni non modificabili di un sito ad alta valenza naturale, come ad esempio il divieto di impermeabilizzare la strada.

 

Nella sua veste di committente dello studio il Consorzio della Riserva sostiene l’idea, ma allo stesso tempo deve fare i conti con verifiche di conversione pratica e sostenibilità economica. «La proposta è molto buona – commenta il presidente del Consorzio, Dario Lazzaretti – e noi siamo orientati a svilupparla perché rappresenta un passo importante al sostegno del messaggio che stiamo diffondendo sempre di più: la Riserva è un angolo pregiato del nostro territorio e dobbiamo imparare a frequentarla di più, come elemento culturale, per conoscere la natura e imparare a rispettarla. Ora si apre la parte più delicata: il progetto esecutivo e il reperimento dei soldi». f. arch.