SUI MONTI DI SULZANO CAPANNI-BARACCHE-DISCARICHE -RECINTI

Verso la fine di gennaio, nel corso di una passeggiata sui monti di Sulzano, verso la sommità, sbucato fuori da uno strato di foschia, ecco apparire una vista favolosa. La galaverna imbiancava gli alberi. Il sole tutto faceva luccicare, la nebbia avanzava e retrocedeva, rendendo magico il paesaggio.

Quindi metto in azione la reflex e mi incammino verso la parte più alta, incontrando recinzioni di vario genere (staccionate, reti, filo spinato, fili di ferro e corde metalliche, passaggi chiusi con vari e variopinti manufatti), che mi costringono a girovagare alla ricerca di un varco. Poi emergono dalla nebbia baracche di ogni genere, depositi di materiale vario, macchinari in disuso, contenitori colorati, mobilio lasciato a decomporsi. Tutto appare come una serie di discariche recintate.
Una violenza inaudita alla montagna ed al paesaggio.
Purtroppo il fenomeno non riguarda solo la montagna di Sulzano e appare in espansione.. Le amministrazioni locali investono in pubblicità per esaltare la bellezza del nostro paesaggio, attivando e segnalando itinerari e punti panoramici, per invitare il “turista” a soggiornare nei nostri paesi ed a passeggiare sulle nostre colline. Ma poi ci troviamo di fronte ad aree che sembrano lager, esposizioni di rifiuti, ferite ad un territorio che, potrebbe davvero, se non violentato, essere fruito con gioia. Non so se ci siano reati, o solo maleducazione e disprezzo per l’ambiente. Ma – mi chiedo – i nostri amministratori conoscono il territorio? Pensano davvero che un visitatore, dopo aver visto quanto descritto, abbia voglia di tornare?
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guarda qui:

 

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