Clusane d’Iseo: ai primi tepori partirà l’operazione «Bufo bufo 2013»

Non appena la temperatura sarà un po’ più mite, verso sera, forse già alla fine del mese, i rospi del Monte Alto si metteranno in movimento e così pure i volontari.

Come sappiamo, in corrispondenza dell’ultimo corridoio ecologico esistente tra Monte Alto e Basso Sebino, tra Clusane e Paratico esiste una zona di migrazione dei rospi: questi anfibi, dopo il letargo invernale, ritornano sempre dove sono nati, scendendo dalla zona collinare per dirigersi nelle acque del lago per la riproduzione, trovando però sul percorso un micidiale ostacolo, la strada da attraversare.

Essendo lenti nello spostamento, una gran parte è destinata a finire sotto le ruote delle auto, ma, per ridurne la moria, già dallo scorso anno volontari della Comunità Montana del Sebino Bresciano e dell’Associazione Monte Alto di Corte Franca, con altri volenterosi si prodigano nell'aiutare i rospi nel passaggio a lago.

le barriere impedirebbero ai rospi di finire in strada col rischio concreto di venire investiti, ma quest’anno non ci fondi
 …

Quest’anno l’impresa è più ardua, non solo perché il gruppo dei volontari è purtroppo sprovvisto dei teli di contenimento (causa mancanza fondi) per agevolare l’attraversamento “assistito”, ma soprattutto perché nell’area a lago è stato aperto il cantiere per la costruzione del contestato villaggio turistico.

Occorre dunque accordarsi con la proprietà per consentire il “trasbordo” dei rospi di là dalla recinzione ed eseguire l’operazione salvataggio in tranquillità.

Fra le iniziative messe in campo, oltre a vari accorgimenti quali cartelli stradali sul posto, segnaliamo la diffusione presso le scolaresche di Clusane di un dépliant allo scopo di far conoscere il fenomeno, di divulgare la necessità della salvaguardia dell'ambiente, di sensibilizzare gli abitanti sull'importanza del rispetto di questa area di transito e di raccogliere volontari per meglio proteggere questa specie anfibia.

Qui il depliant con l'appelloPieghevole rospodef 3

Per contatti: associazione.montealto@gmail.com

Clusane: sit-in…in rassegna

Pubblichiamo in elenco i vari servizi giornalistici che riguardano il sit-in tenutosi il 12 gennaio scorso per protestare contro la chiusura dell’ultimo corridoio ecologico tra il Monte Alto e il Sebino. Si è presentato alla manifestazione anche il proprietario del terreno che ha espresso il suo punto di vista.

L’accorgimento (tunnel) per favorire il passaggio dei rospi è senz’altro positivo, ma ribadiamo che viene occluso un corridoio che ha valenza come “passaggio” tra monte e lago per tutte le specie animali e vegetali.

Nello specifico il varco ecologico ancora esistente tra Monte Alto e Sebino è classificato dalla Regione tra i varchi insediativi a rischio per la connettività ecologica. La prosecuzione dei processi di urbanizzazione produrrebbe il completamento della frammentazione ecologica e territoriale, con le criticità conseguenti. Occorre dunque andare in senso contrario, favorire la deframmentazione, assicurando agli animali e alla vegetazione una fascia percorribile.

Purtroppo succede che, mentre da una parte si promuovono studi, convegni, si emanano direttive e normative per salvaguardare i corridoi ecologici, s’investono risorse per crearne di nuovi e incrementare la biodiversità (v. qui  e qui ), dall’altra si vanno a minare quelli esistenti e gli enti/istituzioni preposti alla tutela non mostrano capacità o volontà di impedirlo.

– BRESCIAPOINTCementificazione tra Paratico e clusane: anche l’Enpa dice NO 

-GIORNALE DI BRESCIA: Iseo «I rospi Bufo Bufo vanno salvaguardati»

– IL GIORNO: Nuovo villaggio turistico Il no degli ambientalisti 

– TELEBOARIO: Il villaggio della discordia

– Servizio del tgpota: 12/1 Clusane (BS) atènsciù a l’ambiènt

– TG LOMBARDIA EDIZIONE DELLE 14.00 del 12/01/2013, dal minuto 17.30

– Bresciaoggi: Costa verde faccia a faccia

– Bresciaoggi video: Presidio Legambiente a Clusane

 

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Bresciaoggi domenica 13 gennaio 2013 –

ISEO. Un «dibattito» fuori programma durante la manifestazione degli ambientalisti

«Costa verde», faccia a faccia tra gli ecologisti e i costruttori

Giuseppe Zani

Al «sit-in» si presenta anche il titolare della società «Edificare è nostro diritto. Gli eco-mostri sono altri»

A sorpresa, i titolari della «Costa verde srl» si sono presentati ieri al sit-in organizzato da Legambiente, davanti all´area a lago sulla quale la società si appresta a realizzare un villaggio turistico, sul confine tra Clusane d´Iseo e Paratico.

Ne è nato un confronto serrato, a tratti acceso, ma sempre civile. Da un lato i clusanesi Natale Gatti con la moglie Antonietta, il figlio Davide e altri familiari; dall´altro un centinaio di ambientalisti e di iscritti alle associazioni «la Schiribilla» e «Monte Alto», muniti di bandiere e cartelli invocanti uno stop al cemento.

I Gatti hanno difeso il loro diritto a costruire, sancito dal vecchio Pgt e corredato da tutte le autorizzazioni del caso. Gli ecologisti hanno ribattuto sostenendo che i 45mila metri quadri su cui stanno per sorgere 48 alloggi e due piscine, sono l´ultimo corridoio ecologico rimasto in riva al Basso Sebino, l´unico punto d´accesso al canneto di cui dispongono i rospi bufo bufo quando, a primavera, per riprodursi, scendono dal monte Alto.

«Tengo a precisare – dice Natale Gatti, attorniato dagli ambientalisti – che la superficie coperta sarà di soli 2000 metri quadri, gli edifici avranno una volumetria complessiva di 6000 metri cubi e non supereranno i 3,5 metri di altrezza: il resto dell´area, 42mila metri quadri, rifiorirà, perchè sarà ripiantumato e rinaturalizzato. Quanto agli alberi tagliati nei giorni scorsi, non erano un bosco: erano pioppi da me piantati nel 1983, quando pensavo di realizzare qui un campeggio. Non avete protestato contro gli interramenti di canneti e la costruzione di veri ecomostri a poca distanza da qui, a Paratico: perchè?».

Gatti non minimizza la tutela degli anfibi: «Idea giusta. Ma a falcidiarli è la strada provinciale che corre qui davanti: noi, per agevolarne le migrazioni, scaveremo a nostre spese due tunnel sotto l´asfalto».

Barbara Meggetto, direttrice di Legambiente Lombardia, sintetizza le ragioni del sit-in: «Basta costruire da queste parti, dove peraltro abbondano le seconde case e le case sfitte- insiste-. Va cambiato il modo di pianificare da parte dei Comuni, che cercano risorse attraverso gli oneri di urbanizzazione. Nello specifico, contestiamo la mancata corrispondenza tra il Piano territoriale regionale, che chiedeva di salvaguardare questo corridoio ecologico, e gli strumenti urbanistici locali».

articolo pubblicato su IN Chiari Week

 

Appuntamento a Clusane, sabato 12 gennaio: no alla distruzione dell’ultimo corridoio ecologico

Appuntamento sabato 12 gennaio, sit-in dalle ore 11 alle ore 12. Le automobili si possono lasciare al parcheggio di fronte alla concessionaria AutoFelappi per chi proviene da Clusane d’Iseo, mentre chi viene da Paratico le può lasciare nel parcheggio dell’ex hotel Casa Bianca.

I partecipanti sono pregati di disporsi in fila indiana lungo la strada di fronte al luogo dei lavori, senza occupare la carreggiata.

Vi aspettiamo numerosi.

 

Riportiamo qui il punto di vista dei titolari della società ” Costa verde”, espresso nell’articolo di Bresciaoggi del 9 gennaio 2013

CLUSANE D´ISEO. Mentre Legambiente e le associazioni «La Schiribilla» e «Monte Alto» annunciano per sabato un sit-in sull´area del cantiere

«Costa verde», il villaggio finisce in acque agitate

Il costruttore difende il progetto «nel rispetto di leggi e regolamenti» I rospi? «Faremo i tunnel»

«È il sogno di una vita che si realizza nel rispetto di tutte le leggi e di tutti i regolamenti». Così Natale Gatti, titolare della società «Costa verde srl» insieme con la moglie Antonietta e i figli Giorgio, Davide e Marinella, definisce il villaggio turistico che sta per sorgere sul confine tra Clusane di Iseo e Paratico, replicando alle contestazioni che gli sono state mosse e saranno ribadite sabato, alle 11, da Legambiente Basso Sebino e dalle associazioni «La Schiribilla» e «Monte Alto» nel corso di un sit-in di protesta sull´area del cantiere.

La famiglia Gatti ha gestito per anni l´albergo Punta dell´Est, a Clusane, poi l´osteria «Ai Nidrì» a Iseo. Cinque professionisti, insomma.

Nel 1983 costituiscono la «Costa verde» che compera 45mila mq di terreno orlato da un folto canneto: l´intenzione è di impiantarvi un´attività turistica in linea con quanto prevede lo strumento urbanistico. Da allora inizia un percorso a ostacoli lungo 30 anni. La famiglia Gatti non ha mai mollato. Un sogno nutrito di puntiglio, il suo. All´inizio fa progettare un campeggio. Quindi ottiene di poter costruire un villaggio. Nel 1996 la Giunta regionale retrocede l´area in questione ad «agricola». Nel 1999, invece, una variante al Prg ne recupera la destinazione d´uso a villaggio. Nel 2006 e 2007 la Sovrintendenza boccia ben tre progetti annullando per tre volte l´autorizzazione paesistica rilasciata dal Comune. Il 12 novembre 2008 il Tar dà torto alla ricorrente «Costa verde» e ragione alla Sovrintendenza.

I Gatti riprendono l´iniziativa affidandosi ad altri progettisti, che adottano la strategia di concordare le soluzioni con la Sovrintendenza. Il progetto è suddiviso in tre parti: villaggio e piscine; rotonda e parcheggio; attrezzature sportive e percorsi a lago fruibili da tutti.

Il 29 marzo 2010, prima che sia licenziato il Piano territoriale regionale, il Comune emette il permesso di costruire villaggio e piscine; cancellato tutto il resto, tranne la rotonda, a carico dei Gatti. L´avvio dei lavori resta però bloccato, perchè l´area interessata è classificata come bosco dalla legge regionale 27/2004. «Pioppi che avevo piantato io stesso, nel 1983, non un bosco spontaneo», precisa Gatti.

Gli ultimi mesi sono serviti a progettare la trasformazione del bosco e le conseguenti opere di compensazione, poi approvate dall´apposita conferenza dei servizi. «Tutto in regola – sintetizza Natale Gatti -. Quanto ai rospi bufo bufo, è la strada provinciale Iseo-Paratico che li falcidia durante le migrazioni: per favorirne l´attraversamento, realizzeremo due tunnel sotterranei».G.Z.

 

 

Clusane, sit-in protesta: No all’occlusione del corridoio ecologico

Dall’archivio: Clusane, l’area (ora oggetto dell’intervento edilizio) come si presentava nel 1989. Qualche anno prima era partita l’idea di edificare…

 

4 gennaio 2013

Sabato 12 gennaio alle ore 11, appuntamento a Clusane, per continuare la mobilitazione contro le nuove strutture turistiche da realizzarsi verso il confine con Paratico, ove è da poco stato aperto il cantiere proprio dove è rimasto l’unico lembo naturale che spezza un continuo edificato sulla sponda del lago.

Il luogo è anche lo sbocco naturale dell’unico corridoio ecologico tra il Bassosebino e la collina, corridoio già ridotto ai minimi termini dalla frenetica espansione urbanistica.

Si tratta di un “varco insediativo a rischio”, come si desume dalle tavole del PGT di Iseo, varco “da mantenere e deframmentare per preservare l’area da ulteriore consumo di suolo e simultaneamente intervenire per ripristinare la continuità ecologica presso interruzioni antropiche già esistenti”.

Ma qui che cosa sarà preservato? E’ incredibile come da una parte la Regione definisca la necessità di evitare ulteriori compromissioni sulle sponde lacuali con altre urbanizzazioni e anzi sostenga progetti per la creazione di nuovi corridoi ecologici per implementare la biodiversità, e, dall’altra, i comuni autorizzino interventi che vanno in senso contrario.

L’appello per continuare la mobilitazione è lanciato dal circolo Legambiente Bassosebino: anche La Schiribilla, che da tempo si è mossa sulla questione, aderisce e auspica che  siano numerosi i cittadini che vorranno condividere questa iniziativa a tutela del territorio e della qualità della vita.

L’articolo di stampa uscito su Bresciaoggi, “Clusane, bosco raso al suolo: scatta l´ora della protesta”: Bresciaoggi sit-in

 

Clusane perde l´ultimo bosco vista lago

Bresciaoggi domenica 30 dicembre 2012 – PROVINCIA – Pagina 19

SEBINO DA SALVARE/1. Dopo un lungo braccio di ferro scatta la controversa operazione immobiliare. Le colonie di rospi rischiano l´estinzione

Clusane perde l´ultimo bosco vista lago

Giuseppe Zani

Nella frazione di Iseo il cemento cancella il suggestivo cuscinetto verde Il corridoio naturale sacrificato sull´altare del nuovo villaggio turistico

Non c´è più il bosco spontaneo che, interrompendo sul confine tra Clusane d´Iseo e Paratico il «continuum edificato», costituiva l´ultimo corridoio ecologico esistente in riva al Basso Sebino. È stato raso al suolo per consentire alla «Costa Verde» di realizzarvi un villaggio turistico. Nemmeno un ciclone avrebbe potuto essere più distruttivo. Il cantiere, dunque, aprirà a breve.

LA SOCIETÀ «COSTA VERDE», proprietaria del terreno e committente dei lavori, ha ritirato il permesso di costruire nei giorni scorsi e contestualmente ha versato 50 mila euro quali prima rata della cifra dovuta per gli oneri di urbanizzazione. Il dado è stato tratto, insomma. Coloro che, come gli ambientalisti delle associazioni «Monte Alto» e «la Schiribilla», avevano sperato che il persistere della crisi economica avrebbe rinviato sine die l´avvio dell´intervento, sono serviti.

L´area interessata è di 45mila metri quadri. Il progetto definitivo prevede la realizzazione, su una superficie coperta di 2000 metri quadri, di 48 alloggi, per complessivi 11mila metri cubi.

L´ingombro dei volumi si distribuirà in tre «stecche» perpendicolari alla riva allo scopo di non occludere la visuale dalla strada verso il lago e dal lago verso la montagna. Gli edifici, a un piano, non più alti di 3,5 metri, dovranno essere mascherati, secondo gli impegni a suo tempo sbandierati, «dalle piante esistenti e da quelle che verranno trapiantate».

Di piante, sul posto, non ce ne sono quasi più: né comuni né pregiate. Evidentemente sono state ritenute di nessun valore o malate. Comunque sia, nell´ultima versione progettuale del villaggio compaiono pure alcuni accorgimenti intesi a tutelare la fase riproduttiva e quindi i flussi migratori tra il lago e il monte Alto di una residua ma importante popolazione di rospo comune, detto bufo bufo, nonché di altre specie di piccoli animali.

Si tratta dell´apertura nella recinzione metallica di varchi rasoterra e dello scavo sotto la strada provinciale Paratico-Iseo di due tunnel strombati a imbuto ad entrambi i capi.

L´area della «Costa Verde », infatti, è l´ultimo punto d´accesso a lago di cui hanno sin qui disposto questi anfibi. Dal prossimo mese tutto cambierà.

A sentire i portavoce delle due associazioni ambientaliste, non bastano i varchi nella rete e quei due tunnel sotterranei a rendere compatibile un insediamento che è in netto contrasto con la salvaguardia che il Piano regionale territoriale, approvato dal Pirellone nel 2010, accorda ai corridoi ecologici rimasti: corridoi definiti di capitale importanza per la valorizzazione dei laghi lombardi.

PERCORSO A OSTACOLI Un percorso accidentato quello che, partito da un´idea del 1983, terminerà con la costruzione del villaggio «Costa verde». L´area interessata è stata a suo tempo parzialmente rubata al canneto grazie al riporto di materiale scartato da una vicina cava che ha innalzato la quota di costa. Negli anni ´90 i vari progetti sono stati rallentati dallo studio e dall´adozione di una variante al Prg, in vigore dal ´97. Nel 2006 il villaggio diventa oggetto di un piano attuativo e di una convenzione. Lo stop più duro nel 2007, quando la Sovrintendenza annulla l´autorizzazione paesistica rilasciata dal Comune. A dicembre dello stesso anno il Tar dà ragione alla Sovrintendenza e torto alla «Costa verde»: l´impatto dell´edificazione, annotano i giudici, spazzerà via quella naturale barriera protettiva formatasi tra la strada e il lago. Per disincagliare l´operazione, si modifica il progetto nel 2011: niente più bungalow, 62, bensì alloggi, 48; vi si aggiungono attrezzature ricreative e un parcheggio pubblico che inducono la Giunta a dichiarare il comparto «di pubblica utilità». L´ultimo atto a ottobre: nel rilasciare la licenza edilizia, il Comune riduce le opere di compensazione ambientale previste nella vicina valle del Tufo a carico dei privati, perchè questi hanno accettato di diminuire l´area da disboscare.

Qui il link all’articolo.

L’area boscata come si presentava a fine novembre. La soluzione per i rospi può essere il sottopassaggio stradale, ma rimane il fatto che viene occluso un corridoio ecologico che ha valenza come “passaggio” per tutte le specie animali e vegetali, pollini compresi, tra una zona umida- lacuale- canneto ed il bosco collinare, ultimo corridoio esistente in zona ( con la sola barriera della strada) tra questi due ambienti.
Come si accenna nell’articolo già il canneto originario è in parte scomparso, colmato per rendere l’area edificabile.

 

 

Articolo. Torce, barriere ed erba bassa: «armi» contro la strage anfibia

Fonte: Bresciaoggi, martedì 20 novembre 2012 – PROVINCIA – Pagina 26

ISEO. A Clusane i volontari del progetto Bufo Bufo mettono in campo i rimedi per proteggere i rospi dal cemento

Torce, barriere ed erba bassa: «armi» contro la strage anfibia

Giuseppe Zani

In due mesi uccisi settanta animali: sono però cinquecento quelli salvati L´urbanizzazione di «Campo Verde» è prevista nell´area delle migrazioni

«Perdite zero»: è il risultato che si prefigge di ottenere il progetto «Bufo bufo Basso Sebino» a partire dal 2013. Hanno contribuito ad elaborarlo alcuni di coloro che la scorsa primavera, a Clusane, hanno aiutato i rospi ad attraversare la trafficatissima strada Iseo-Paratico, in primis Alberto Gatti, iscritto all´associazione Monte Alto di Cortefranca, poi Lilia Dossi e Francesco Econimo, rispettivamente responsabile e coordinatore del Servizio di vigilanza ecologica della Comunità montana sebina.

NON È IL SOLO OBIETTIVO che il progetto si propone di centrare. Non meno importante è quello di riuscire a coinvolgere le scuole e gli abitanti del circondario. Il salvataggio dei rospi sul posto, infatti, sarà preceduto da una serie di interventi in classe e dalla distribuzione ai residenti di informazioni di facile lettura. Inoltre, a margine dell´area di 45mila metri quadri su cui la società «Costa verde» è autorizzata a costruire un villaggio turistico di 48 alloggi – area che è l´ultimo approdo a lago di questi anfibi -, sarà posata una bacheca divulgativa a beneficio dei fruitori della pista ciclopedonale che corre proprio lì. In quel tratto di strada, coincidente con il fronte di migrazione dei rospi, è previsto che, già a gennaio, l´erba delle cunette sia falciata per aumentare a tempo opportuno la visibilità degli animali in transito.

Sempre lì, nel periodo delle migrazioni, sia di andata che di ritorno, solitamente da marzo a maggio, saranno installate delle barriere in materiale plastico per bloccare i rospi quando la strada non sarà presidiata. Il progetto contempla inoltre che i raccoglitori di anfibi siano dotati di torce elettriche idonee e protetti ai due capi del campo di raccolta da veicoli della Comunità montana coi lampeggianti accesi. Infine, l´acquisto di un anemometro e di un igrometro servirà a registrare, insieme a un termometro, le condizioni meteo.

«Saremo costantemente presenti – scrivono gli estensori del progetto -, nel caso che parta l´urbanizzazione prevista proprio nel punto di maggior afflusso dei rospi, controllando da vicino che non impedisca la normale migrazione».

Quest´anno, dal 4 marzo al 6 maggio, i maschi di rospo aiutati sono stati 362, le femmine 138, i morti sull´asfalto 71. Urge incrementare i soggetti salvati. Scomparsa questa colonia, il sud del lago rimarrebbe senza anfibi.

La zona di Clusane in cui sorgeranno i mini-alloggi del villaggio «Campo Verde»: zona di migrazione dei rospi

 

Articolo.Ignorato l´appello salva rospi

Di seguito l’articolo pubblicato su Bresciaoggi del 30 ottobre 2012 su una questione per la quale si era attivata anche La Schiribilla insieme all’associazione Monte Alto. Ma a chi importa di salvaguardare i corridoi ecologici?

Una suggestiva immagine dall´alto della
zona dove sorgerà il residence turistico
«Costa Verde» (http://www.bresciaoggi.it)

ISEO. L´unico passaggio a lago per la specie protetta sarà sbarrato dal residence autorizzato fra Clusane e Paratico

Ignorato l´appello salva rospi                                                                                                   Via libera al villaggio turistico

Giuseppe Zani

La mobilitazione ambientalista non è servita a bloccare il progetto L´impatto è stato ridimensionato ma per gli anfibi nessuno sconto

Dove non è riuscita a incidere la mobilitazione ambientalista, potrebbe fare breccia la crisi. Nel senso che il declino del mercato edilizio è rimasta l´unica speranza per i detrattori del villaggio turistico in progetto fra Clusane e Paratico. Le difficoltà del comparto immobiliare rinvieranno probabilmente l´inizio dei lavori, ma volendo, già da ora la società «Costa verde» potrebbe aprire i cantieri contestati dalle associazioni ambientaliste «Montealto» e «La Schiribilla». Pur con tutti i correttivi possibili, la struttura residenziale occluderà l´ultimo corridoio ecologico esistente tra monte e lago, bloccando, in particolare, l´accesso al canneto dei rospi comuni. Il segnale verde è scattato in questi giorni, dopo che Comunità montana e Provincia avevano rilasciato il proprio benestare: il Comune di Iseo ha firmato permesso di costruire e ridotto le opere di compensazione ambientale previste nella vicina valle del Tufo a carico della «Costa verde» poiché i costruttori, sui 45mila metri quadri di proprietà, hanno accettato di diminuire la superficie da disboscare. 

IL PROGETTO PRECEDENTE, in effetti, è stato profondamente rimaneggiato, sulla scorta delle prescrizioni dettate dalla Sovrintendenza ai Beni architettonici e ambientali. Non solo la superficie coperta destinata agli alloggi, in tutto 48, è stata ridimensionata a 2 mila metri quadri, ma pure i volumi sono stati tagliati di un buon 20% e accorpati in tre «stecche» perpendicolari alla riva per lasciare tra una fila di abitazioni e l´altra spazi alberati. La fruizione di questi spazi, che disegnano coni visivi dalla montagna verso il lago e viceversa, sarà aperta a tutti, sia pure in modo regolamentato. Gli edifici, a un piano, non supereranno i 3,5 metri di altezza. Cancellata inoltre la cubatura di supporto al polo sportivo ipotizzato in prima battuta verso Paratico: le piscine sono state concepite come parzialmente ipogee, invisibili dalla strada, e saranno accessibili a tutti in forza di una convenzione col Comune. 

DRASTICAMENTE SFORBICIATO il parcheggio pubblico previsto a monte della rotonda che, rallentando il traffico sulla strada provinciale Iseo-Paratico, regolerà l´accesso e l´uscita dal villaggio: gli stalli, da 147, sono scesi a 48. Infine, le modifiche apportate al progetto per tutelare i flussi migratori dei rospi bufo bufo consistono nell´apertura di varchi rasoterra nella recinzione perimetrale e nello scavo di due tunnel sotto l´asfalto stradale. 

La Regione, per la verità, nel parere espresso in vista dell´approvazione del Pgt di Iseo, aveva segnalato «la presenza verso il confine con Paratico di un varco da mantenere e deframmentare, preservando l´area da ulteriore consumo di suolo e simultaneamente intervenire per ripristinare la continuità ecologica sulle interruzioni antropiche già esistenti». 

Il villaggio turistico, però, non ha trovato cittadinanza nel Pgt, essendo oggetto di un piano attuativo già autorizzato dal vecchio Prg e di una convenzione urbanistica stipulata davanti al notaio nel 2006. Insomma, il messaggio del Pirellone è arrivato tardi. Può valere, semmai, per il futuro. Ma, escluso il terreno della «Costa verde», di aree libere in quel tratto non ce ne sono più. 

Qui l’articolo in pdf: Bresciaoggi Clic – PROVINCIA – Stampa Articolo

 

Articolo. La Regione in pressing su Iseo

Riportiamo un articolo in cui si parla del parere negativo della Regione riguardo ad alcune previsioni del PGT di Iseo in via di approvazione;  abbiamo evidenziato due situazioni per le quali anche La Schiribilla, con altre associazioni, si era mossa: il villaggio turistico al confine con Paratico (rileggi qui: http://www.laschiribilla.it/public/?p=410) e la destinazione della cosiddetta area ex supersolaio (rileggi qui:http://www.laschiribilla.it/public/?p=400) a stretto contatto con la zona delle Lamette nella Riserva delle Torbiere.
Fonte: Bresciaoggi, martedì 07 agosto 2012 – PROVINCIA – Pagina 29

URBANISTICA. In vista dell´approvazione in Consiglio il Piano di governo del territorio è passato sotto la lente di Milano

Troppo cemento all´orizzonte 

La Regione in pressing su Iseo

Giuseppe Zani

Il Pirellone «boccia» il residence al confine con le lamette a lago, auspica la tutela delle aree naturali e sollecita tagli al consumo di suolo

Meno cemento, più «coccole» al panorama. O per usare il lessico dei burocrati, un Pgt più attento a contenere il consumo di suolo e a preservare le caratteristiche del paesaggio. È quanto auspica, anzi chiede una lettera inviata in questi giorni all´Amministrazione comunale di Iseo dalla Regione. Il tono della comunicazione è cortese, le prescrizioni contenutevi sono formulate in termini di «suggerimenti a titolo collaborativo», ma poi scatta l´indice ammonitore: in vista della sua prossima approvazione, il nuovo strumento urbanistico dovrà recepire le indicazioni date da Milano, «a pena di inefficacia degli atti assunti».

Tre le osservazioni di maggior rilievo. La prima riguarda il dimensionamento teorico decennale: 1.056 abitanti aggiuntivi, a fronte degli attuali 9.025. «Le scelte- scrive il Pirellone- risultano coerenti con l´obiettivo dichiarato dal Pgt di mantenere forme urbane compatte, meno coerenti con quello di minimizzare il consumo di suolo agricolo».

IL PGT ADOTTATO È SCANDITO inoltre da due piani operativi quinquennali e prevede la possibilità che, se il 50% dell´intera quota insediativa ipotizzata verrà edificato prima che finisca il primo lustro, si possa anticipare la realizzazione della seconda quota. Un meccanismo da precisare, per il Pirellone: vanno cioè individuate le esigenze prioritarie e le eventuali proposte in esubero, integrando gli strumenti attuativi «con elementi in grado di rilevare l´effettiva risposta del mercato immobiliare e la consistenza delle quote di invenduto».

La seconda osservazione è incentrata sulla rete ecologica comunale: va meglio dettagliata, secondo il Pirellone, studiata nelle possibili interconnessioni, perimetrata a dovere e riportata in cartografia. «Si segnala inoltre- si legge nel documento licenziato dai tecnici regionale – che è presente verso il confine con Paratico un varco da mantenere e deframmentare». Chiaro il riferimento alla rotta migratoria dei rospi bufo bufo il cui approdo a lago rischia di essere sbarrato dalla costruzione di un villaggio turistico.

L´ambito di trasformazione previsto all´ex supersolaio (dove il Comune vorrebbe autorizzare un residence), confinante con le lamette a lago, è invece bocciato esplicitamente dal Pirellone: «Si ritiene che l´area debba essere rinaturalizzata valorizzando il reticolo idrico».

Molte le prescrizioni sul versante della tutela ambientale. Tra le altre: la continuità ecologica, laddove interrotta dalla pressione antropica, andrebbe ripristinata; le superfici dei parcheggi devono essere permeabili, dotate di alberature e siepi; gli insediamenti di edilizia convenzionata vanno inseriti in un contesto di verde pubblico; l´ex Montecolino deve diventare un elemento di ulteriore fruizione e valorizzazione paesaggistica del fronte lago.

La terza osservazione è relativa all´istituto della compensazione urbanistica, una potente leva contrattuale in mano all´Amministrazione comunale. Il Pgt contempla in alcuni ambiti un indice territoriale minimo e uno massimo di Slp (superficie lorda di pavimento). «Non è chiaro- scrive Milano- l´utilizzo della Slp massima finalizzata a perequare o compensare situazioni anche fuori ambito o realizzare opere pubbliche anche esterne all´ambito».

Bufo Bufo: operazione salvataggio conclusa

Già vi abbiamo informato della previsione di costruire un villaggio turistico a Clusane, proprio dove è rimasto l’ultimo sbocco naturale dell'unico corridoio ecologico tra il lago e la collina, meta di riproduzione del rospo comune, tutelato dalla Regione lombarda. Contro questa nuovo progetto edificatorio l’associazione Monte Alto di Corte Franca, insieme alla Schiribilla, aveva inviato osservazioni al comune di Iseo. Qui sotto un recente articolo sulla conclusione "operazione salvataggio dei rospi" ad opera di alcuni volontari di Corte Franca.

Fonte Bresciaoggi, mercoledì 09 maggio 2012 – PROVINCIA – Pagina 22

ISEO. Partita in sordina nel 2009 quest´anno l´iniziativa ha fatto boom

La campagna salva rospi ha fatto breccia a Clusane

Quasi 500 esemplari anfibi salvati durante la migrazione verso il lago

Alberto Gatti (www.bresciaoggi.it)

Domenica sera sul confine tra Clusane e Paratico si è conclusa la campagna di salvataggio dei rospi comuni che ogni anno «migrano» dai boschi del monte Alto al lago e viceversa per riprodursi.

Una campagna iniziata ai primi di marzo, in solitario, da Alberto Gatti, membro dell´associazione Montealto di Corte Franca, e poi continuata con una mobilitazione crescente al suo fianco. Alle ronde spontanee ha dato una sorta di benedizione istituzionale (e di fatto obbligatoria grazie alla legge regionale 10 del 2008) la Comunità montana del Sebino bresciano inviando sul posto una delle sue guardie ecologiche più attive, Francesco Econimo, anche lui Cortefranca. Gatti ed Econimo hanno tenuto una contabilità degli anfibi salvati e perduti nelle 60 sere in cui i volontari sono entrati in azione. «Il grosso della migrazione di andata quest´anno è cominciato tardi, a causa del clima siccitoso perdurato per tutto marzo- racconta Gatti-. Abbiamo aiutato ad attraversare la strada provinciale dal monte al lago 394 rospi, di cui 318 maschi e 76 femmine. Una sessantina, purtroppo, ci sono scappati e sono finiti sotto le ruote delle auto». La migrazione di ritorno, dal lago al monte, è partita l´8 aprile e si è intensificata durante le piogge di fine mese. Centocinque gli esemplari salvati, di cui la metà femmine; una dozzina le perdite. «Fra gli animali che abbiamo rilasciato alle pendici del monte Alto ce n´era anche uno molto piccolo nato solo l´anno scorso fra i canneti del lago», ricorda Econimo.

Quanto sia valso stavolta il contributo dei volontari sebini a evitare l´estinzione degli anfibi terricoli del basso lago, lo si potrà misurare con la prossima migrazione. Il passaggio sulla strada provinciale Iseo-Paratico Alberto Gatti l´ha scoperto nel 2009 mentre andava Pontirone, sulla sponda bergamasca del Sebino, a dar man forte ai volontari locali che raccolgono con secchi i soggetti bloccati contro i muri di contenimento della litoranea e poi li liberano in acqua. Stessa operazione egli ha ripetuto nel 2010 e nel 2011, ma da solo, a Clusane. Quest´anno è invece riuscito a coinvolgere amici e passanti. E porterà i dati della campagna 2011 al convegno sulla tutela degli anfibi in Lombardia previsto a Endine il 26 maggio. G.Z.