comunicato

Apprendiamo dalla stampa che i progettisti del nuovo villaggio turistico a Clusane d’Iseo hanno apportato modifiche che dovrebbero salvaguardare il corridoio ecologico, che diversamente verrebbe occluso dal nuovo insediamento ricettivo. Le associazioni La Schiribilla e Monte Alto (Corte Franca) avevano inviato osservazioni a vari Enti ed Autorità (www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2011/lettera%20ass.%20Schiribilla%20e%20Monte%20Alto%20%2012.12.2011.pdf), chiedendo, tra l’altro, la Valutazione d’Incidenza dell’intervento prospettato, a causa dell’impatto che potrebbe verificarsi sul SIC delle Torbiere. L’unica risposta ricevuta ci è pervenuta da Bruxelles: l’uffico della Commissione Europea, che si occupa dei siti Natura 2000, ha attribuito alla nostra segnalazione un codice e ci ha fornito l’indirizzo specifico con cui mantenere i contatti.

Fonte: Bresciaoggi,3/01/2012

Clusane, il villaggio sul lago darà uno spazio anche ai rospi ISEO. I progettisti hanno modificato il piano accogliendo le proposte degli ambientalisti Recinzioni aperte e due tunnel per non bloccare la riproduzione L’ultimo «corridoio ecologico» dovrebbe così essere garantito Qui l’articolo completo: http://www.bresciaoggi.it/stories/Provincia/326468_clusane_il_villaggio_sul_lago_dar_uno_spazio_anche_ai_rospi/

Articolo.«Costa verde», iter congelato

Fonte: Bresciaoggi, giovedì 15 dicembre 2011

IL CASO. Aggiornata a febbraio la conferenza dei servizi sul villaggio tra Clusane e Paratico

«Costa verde», iter congelato

Le istituzioni prendono tempo Comune di Iseo e Provincia sembrerebbero essere favorevoli al progetto Rinviati alla prossima seduta i possibili rilievi fatti dalla Soprintendenza Ieri la conferenza dei servizi «decisoria», così chiamata nella lettera che l´aveva convocata nella sede della Comunità Montana del Sebino bresciano, a Sale Marasino, non ha deciso nulla in merito al villaggio turistico che la Costa verde srl intende realizzare al confine tra Clusane e Paratico. HA DELIBERATO invece di aggiornare la seduta a febbraio, senza però fissare alcuna data. All´incontro hanno partecipato Gloria Rolfi, direttrice della Comunità Montana, ente forestale delegato, Renato Gentile, in rappresentanza della Soprintendenza ai Beni architettonici e ambientali, Pietro Vavassori, il responsabile dell´Area tecnica del Comune di Iseo, un funzionario dell´assessorato all´Agricoltura della Provincia e i professionisti incaricati dalla Costa verde srl di progettare la nuova struttura ricettiva. Indiscrezioni vogliono che il delegato della Provincia sia arrivato all´appuntamento con l´assenso dell´assessorato in tasca. Analogo il mandato affidato da palazzo Vantini a Vavassori, sia pure con la precisazione che il «sì» sarà condizionato al rispetto di determinate prescrizioni. Rilievi sarebbero invece stati sollevati dal rappresentante della Soprintendenza a proposito del fatto che il costruendo villaggio, saldando i due capi dell´edificato esistente, chiuderebbe l´ultimo corridorio rimasto tra collina e lago sulla riviera bresciana. CIASCUN membro della conferenza, s´è concordato alla fine, metterà nero su bianco le proprie notazioni e le invierà alla Comunità Montana affinché le metta a verbale in vista del summit di febbraio. In quel mese sul tavolo della conferenza ci sarà un elemento nuovo, ineludibile: l´adozione del Pgt, in calendario giovedì 29 dicembre. Sul rinvio di ieri, comunque, devono aver pesato le osservazioni spedite in varie direzioni – e financo alla Commisione europea, a Bruxelles – da Legambiente Basso Sebino e dalle associazioni Montealto e La schiribilla. Oltre a evidenziare le difformità che il progetto in questione presenterebbe rispetto alle norme vigenti, gli ambientalisti hanno posto l´accento sulla circostanza che il villaggio Costa verde sbarrerebbe l´ultimo varco d´accesso al lago di cui dispongono i rospi bufo bufo. Inoltre, a loro parere, sarebbe da valutare l´impatto che la prevista costruzione di 48 alloggi e, a monte della strada, di una rotatoria e di 147 stalli pubblici, potrebbe avere sulle vicine Torbiere sebine. Giuseppe Zani

Articolo. No al villaggio «ingoia rospi» Gli ambientalisti alzano il tiro

Fonte:Bresciaoggi, mercoledì 14 dicembre

ISEO. Monta la protesta contro il progetto Costa Verde: a rischio le colonie di anfibi della zona

No al villaggio «ingoia rospi»
Gli ambientalisti alzano il tiro

Giuseppe Zani
Oggi la questione arriverà sul tavolo della Comunità montana del Sebino Gli ecologisti: «Sarebbe un disastro: non escludiamo di adire le vie legali»

L´area di Clusane dove dovrebbe sorgere il nuovo villaggio turistico

Le ragioni dei rospi e della natura e le ragioni di chi vuol investire nel turismo si confronteranno stamani, alle 10, nella sede della Comunità Montana del Sebino Bresciano, a Sale Marasino.
I MEMBRI della conferenza dei servizi decisoria, così chiamata nella lettera di convocazione, si troveranno infatti sul tavolo, accanto al progetto del villaggio turistico che intende realizzare a Clusane la Costa Verde srl, due combattive lettere: la prima firmata da Alessandro Gatti e Angelo Danesi, presidenti delle associazioni «Montealto» e «La schiribilla»; la seconda da Dario Balotta, presidente di Legambiente Basso Sebino.
Gatti e Danesi, per la verità, la loro mail l´hanno spedita anche al ministero dell´Ambiente a Roma e alla Commissione europea a Bruxelles. Vi si scrive che l´area destinata alla nuova struttura ricettiva, 35.850 metri quadri situati tra la strada Iseo-Paratico e il lago, è non solo l´ultimo lembo di natura che attualmente spezza il «continuum edificato» lungo la sponda bresciana, ma anche l´ultimo punto d´accesso a lago di cui dispongono i rospi bufo bufo che in primavera, per andare ad accoppiarsi in acqua, scendono in massa dal monte Alto.
TALI ANFIBI, precisano Gatti e Danesi, sono protetti insieme ai loro habitat dalla Convenzione di Berna, recepita con legge della Regione Lombardia n.10/2008. Per entrambi i presidenti, inoltre, la prevista costruzione di 48 alloggi e, a monte della strada, di una rotatoria e di 147 stalli pubblici, potrebbe avere un impatto negativo pure sulle vicine torbiere sebine, «uno dei nodi della Rete europea Natura 2000».
Da lì la richiesta di bocciare il progetto in questione, preservando l´unico corridoio ecologico ancora esistente nel tessuto urbano tra il monte e la riva bresciana del Sebino, oppure, in subordine, di sottoporre il costruendo villaggio «alla procedura di Valutazione d´Incidenza Comunitaria, prescritta dalla normativa vigente anche per interventi che, pur sviluppandosi all´esterno, possono comportare ripercussioni sullo stato di conservazione di un sito Natura 2000».
BALOTTA, dal canto suo, nel segnalare che l´area di proprietà della Costa verde è sottoposta a vincoli ambientali e forestali, ed è inquadrata come «varco insediativo a rischio» dal Ptcp della Provincia, sostiene che «non sono state sufficientemente chiarite le finalità dell´opera, in particolare dei lotti pubbici, e che non vi è stata adeguata valutazione dell´impatto che si produrrà sull´ambiente». Per giunta, la rotatoria e il parcheggio pubblico, secondo Balotta, non possono essere realizzati in quanto insisterebbero su un terreno ad uso agricolo. Nel caso le amministrazioni in indirizzo non respingessero il progetto della «Costa verde», ammonisce Balotta, «Legambiente si riserva di adire le vie legali».
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Qui le osservazioni del Circolo Legambiente Basso Sebino:www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2011/Osservazioni_Clusane.pdf

 

COMUNICATO

PROGETTO/INTERVENTO IN CLUSANE DI ISEO (BS), CON DISTRUZIONE CORRIDOIO ECOLOGICO E POSSIBILE INCIDENZA SUL SITO NATURA 2000 TORBIERE DEL SEBINO

 

Esprimiamo viva opposizione alla previsione di costruire un villaggio turistico a Clusane, proprio dove è rimasto l’unico lembo naturale che spezza un continuo edificato sulla sponda del lago, al confine con Paratico.
Il luogo, inserito nel PGT di Iseo come zona di sensibilità paesistica molto elevata, caratterizzato da zona boscata e canneto,  è anche lo sbocco naturale dell’unico corridoio ecologico tra il Sebino e la collina, in particolare è meta di riproduzione del rospo comune, anfibio autoctono, tutelato dalla Regione lombarda.
Oltre che a compromettere il deflusso naturale delle acque piovane, l’insediamento turistico previsto andrà a occludere del tutto il corridoio.
Queste criticità sono per lo più già note, ma abbiamo voluto guardare ancora oltre: le Torbiere sono, infatti, uno dei nodi della Rete europea Natura 2000. Nodo e rete, un’immagine molto efficace che fa capire come per garantire la sopravvivenza della biodiversità debba essere assicurata la connessione reciproca dei vari ambienti protetti.
I corridoi hanno proprio la funzione di permettere il collegamento fra i vari siti, proprio come la rete viaria che collega città e paesi di una data regione.
Un aspetto chiave nella conservazione dei siti, previsto dalla Direttiva Habitat (Art. 6 Direttiva 92/42/CEE e art. 5 DPR 357/97), è la procedura di valutazione d’incidenza avente il compito di tutelare la Rete Natura 2000 anche da perturbazioni esterne che potrebbero avere ripercussioni negative sui siti che la costituiscono.
Per tutti questi motivi, le associazioni chiedono che sia ritirata la previsione della nuova struttura turistica e che, ad ogni modo, il progetto sia sottoposto alla valutazione d’incidenza, prevista dalla normativa vigente.
Qui la lettera inviata a vari Enti/Autorità dalle Ass. La Schiribilla e Monte Alto, successivamente condivisa anche dal Circolo Legambiente Bassosebino:www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2011/lettera%20ass.12.12.011.pdf

Artico. «Quel villaggio turistico ingoierà i rospi»

Fonte: Bresciaoggi, sabato 3 dicembre 2011

ISEO. La testimonianza di Alberto Gatti dell´associazione Monte Alto: «Le colonie di bufo bufo della zona rischiano una rapida e inesorabile estinzione»

«Quel villaggio turistico ingoierà i rospi»

Giuseppe Zani
I volontari lanciano l´allarme: «Il nuovo complesso residenziale di Clusane sbarrerà l´unico punto di accesso al lago degli degli anfibi»
L´ennesima colata di cemento sulle sponde del lago d´Iseo rischia di spingere sul baratro dell´estinzione le colonie di anfibi che popolano le aree verdi del Sebino con effetti imprevedibili sull´ecosistema.
L´allarme dapprima solo ventilato dagli esperti ha trovato sponda e certezze fra i volontari e le associazioni che ogni anno cercano di rendere meno traumatica la migrazione di rospi comuni (animali strategici nell´equilibrio dell´ecosistema) verso i luoghi dell´accoppiamento, un esodo che in mancanza di passaggi protetti decima ad ogni stagione la popolazionedi anfibi investita sulle strade dalle auto in transito. Ebbene, il vasto terreno su cui la «Costa verde» si appresta a costruire un villaggio turistico, quasi sul confine tra Clusane e Paratico, è l´approdo sulla riva bresciana del Sebino di una rotta migratoria di rospi.
Vero è che il corridoio ecologico che consente la migrazione- l´ultimo corridoio esistente- è tagliato in due dalla strada provinciale Sarnico-Iseo, una striscia d´asfalto che falcidia gli anfibi quando abbandonano in massa i loro rifugi sul monte Alto e, aggirando muretti e persino i cordoli della pista ciclabile, tentano di raggiungere il lago per l´accoppiamento.
Ma la nuova struttura ricettiva- 48 alloggi, 2 piscine, giochi e attrezzature sportive su un´area di 35.850 metri quadri- costituirà per i bufo bufo una barriera insormontabile. Che sia proprio lì il loro punto d´arrivo, e poi di risalita verso i boschi, lo testimonia Alberto Gatti, 45 anni, residente a Nigoline di Corte Franca, aderente all´«Associazione monte Alto», escursionista con la passione per gli animali.
È CAPITATO ANCHE ad altri, del resto, di notare durante le serate piovose d´inizio primavera che il tratto di asfalto fiancheggiante il terreno di proprietà della «Costa verde» era reso viscido da una strage di rospi.
«Sono goffi, lenti, quando sono abbagliati dai fari si rannicchiano perchè pensano di mimetizzarsi- racconta Gatti-. Purtroppo, quella strada è trafficatissima. Le chances per loro di farcela sono già assai scarse». Il passaggio dei bufo bufo sulla Sarnico-Iseo Alberto Gatti l´ha scoperto nel 2009 mentre si stava recando a Pontirone, sulla sponda bergamasca del Sebino, ad aiutare i volontari locali che raccolgono con secchi i rospi bloccati contro i muri di contenimento della litoranea e poi li trasportano in acqua.
Stessa operazione che il 45enne ha ripetuto nel 2010 e nel 2011, da solo, di notte, rischiando la pelle, a Clusane. «Ho potuto così censire il fenomeno- continua Gatti-. Lo scorso anno, in poche sere, ho individuato 185 anfibi, quest´anno 180: la metà dei quali spiaccicati sull´asfalto. Stavolta poi la migrazione è stata anomala perchè la temperatura dalla metà di marzo è bruscamente salita. Certo, fossimo stati una bella squadra, ne avremmo salvati di più, di rospi».
Negli anni ´90, ricorda Alberto, dal monte Alto muoveva una folta colonia di bufo bufo che scendeva lungo i valloni di Zuccone per raggiungere i laghetti delle Polle, fra Clusane e Colombaro.
«Poi a Zuccone hanno realizzato la zona industriale: cemento e asfalto che han fatto sparire quella colonia- ricorda lui-. Stessa cosa sta avvenendo lentamente sul confine tra Clusane e Paratico, dove peraltro non ci sono tombotti sottostradali per il transito degli animali».
IN QUEL TRATTO, come detto, è in programma la costruzione di un villaggio turistico e, a monte della provinciale, di un parcheggio pubblico di 147 stalli. Una condanna a morte, per i rospi. Un forte legame li unisce infatti al sito di riproduzione, al quale essi restano tenacemente fedeli anche se divenuto inospitale. Ancora sperimentali, e parecchio dispendiosi, i tentativi di trasferimento dei rospi: è necessario rinchiudere le coppie nei nuovi siti che, a quanto sembra, saranno accettati solo dalla prole che vi vedrà la luce.

Voli di corridoio

Che cosa sono i corridoi ecologici?

Gli animali, nelle loro migrazioni, non riconoscono il concetto di frontiera. Molte specie, tra cui uccelli, mammiferi, ma anche insetti e rettili, migrano stagionalmente per sfuggire al freddo o
per procacciarsi il cibo.
Per poter migrare con successo gli animali (ma anche le piante occorre ricordarlo, migrano, spesso per generazioni di tempo) necessitano di habitat (o spazi vitali), di zone dove nutrirsi e
abbeverarsi in quantità sufficiente. Molto spesso, alcuni ambienti naturali non sono collegati gli uni agli altri. Per potersi spostare tra questi ambienti senza difficoltà, esistono degli spazi naturali
chiamati corridoi ecologici. Questi ultimi permettono dunque ad animali e spore – nel caso dei vegetali – di spostarsi da una zona all’altra e allo stesso tempo di incontrare altri individui della stessa specie facilitando così lo scambio e la conseguente diversificazione
del patrimonio genetico.
Per essere veramente utili, i corridoi ecologici non devono includere delle barriere e presentare, almeno in certi tronconi, delle zone adatte in cui riposarsi e nutrirsi che permettano agli animali dei soggiorni di corta o lunga durata, secondo i bisogni della specie.

Fonte: http://assets.wwf.ch/downloads/corridoi_ecologici_1.pdf

 

Che cosa sono i varchi insediativi a rischio per la connettività ecologica?
I Varchi dell’edificato a rischio di occlusione “Sono aree nelle quali sono intercorsi, partendo da nuclei insediati distinti, significativi processi di urbanizzazione e di infrastrutturazione la cui prosecuzione lungo le direttrici di espansione potrebbe pregiudicare in modo definitivo le linee di permeabilità ecologica residue. Si assume che la prosecuzione in tali punti dei processi di urbanizzazione produrrebbe il completamento della frammentazione ecologica e territoriale, con le criticità conseguenti. Tali aree si configurano quindi, ai fini della rete ecologica, come varchi a rischio da preservare pena un possibile pregiudizio per lo sviluppo della rete ecologica.
Fonte: Lo Schema direttore della rete ecologica provinciale (BS) e il Progetto definitivo della rete ecologica