LA REGIONE RIDUCE LE NORME A TUTELA DELLE TORBIERE ACCONTENTATO IL PRIVATO, BOCCIATO IL COMITATO! (E IL CONSORZIO)

“La Riserva ora sarà ancora più tutelata”: così i commenti di alcuni politici dopo la recente delibera di Consiglio Regionale, che ha definito confini, riclassificazione e relativi divieti del sito, in previsione dell’approvazione del nuovo Piano di gestione.

 

Ora che si è potuto leggere il provvedimento pubblicato sul BURL (www.laschiribilla.it/DOCS/confini%20riserva/DCR%20IX.263.pdf), le associazioni riconfermano ancor più le preoccupazioni per la salvaguardia del sito.

 

1) Sono state allargate le maglie delle precedenti prescrizioni:

 

– in zona B (riserva parziale con valenza idrogeologica, paesistica e botanica) e in zona C (di rispetto) si consentono nuove possibilità edificatorie

 

– nella zona C (di rispetto) vengono meno divieti quali quelli di campeggio – di danneggiare la flora spontanea, animali selvatici, distruggere i nidi, il loro ambiente – di introdurre specie animali o vegetali estranee – di costituire discariche o depositi di rifiuti – di svolgere attività pubblicitaria, organizzare manifestazioni folcloristiche – esercitare ogni altra attività che comporti alterazioni permanenti alla qualità dell’ambiente ecc.

 

2) È stato operato un inconcepibile declassamento, da zona B a zona C, del territorio della Riserva antistante alla rotonda del Ciochèt. I proprietari del terreno (processo/risarcimento danni per colmate abusive negli anni 90) erano stati bloccati da una denuncia delle associazioni quando, nel 2009, avevano iniziato a spianare/arare per la coltivazione, poiché tali opere erano in contrasto con la normativa della zona B.
Il Consiglio regionale all’unanimità, pur riconoscendo il valore naturalistico dell’area, senza alcuna motivazione inserisce la stessa in una classe di tutela inferiore, aprendo la porta a ciò che prima era vietato! Sacrificata in piccola parte nel 2005 per opera di rilevante interesse pubblico (rotatoria del Ciochèt), ora si sacrifica una bella fetta di torbiera per opere d’interesse privato?

 

Accontentato il privato, bocciato il comitato (e il Consorzio)!
Tale declassamento è in netto contrasto col quadro conoscitivo dell’area protetta aggiornato dal Comitato Tecnico Scientifico del Consorzio, proprio in vista del nuovo Piano: l’area di cui sopra è protetta in zona B (già dal 1997!), per caratteristiche vegetazionali e habitat.

 

3) Pare dunque che il ruolo della zona C non sia più quello di fare da zona cuscinetto e da filtrorispetto a disturbi che potrebbero venire dall’esterno: i disturbi arriveranno dall’interno.

 

4) Pare anche che si dimentichi che la Riserva regionale è anche SIC (Sito di Importanza Comunitaria)e ZPS (Zona di Protezione Speciale) e che rilevante è la responsabilità dell’Ente di gestione nel tutelare il sito della rete Natura 2000.

 

Dopo aver seguito passo dopo passo per anni le sorti delle Torbiere, sempre cercando un confronto con tutti gli Enti interessati, le associazioni confidano ancora che il Piano della Riserva, in via di definizione, intervenga con norme più restrittive.

 

qui il volantino da diffondere: www.laschiribilla.it/DOCS/Volantini/ottobre%202011.pdf
qui il comunicato stampa delle associazioni, corredato da foto e cartine:www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2011/Comunicato%20stampa.pdf

articoli e comunicazione

Le associazioni ambientaliste avevano da tempo chiesto audizione 

(www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2011/audizionecommissioneregionale.pdf)
presso la commissione consiliare di competenza…audizione negata, visto che le cose sono andate avanti e le ass. non sono state interpellate.
Se è stata recepita tal quale la delibera di Giunta regionale che modificava classificazione e divieti, la salvaguardia viene diminuita.
Vedremo, non appena pubblicata la delibera consiliare, se si va davvero verso una maggior tutela. 

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Fonte: Bresciaoggi, 28 Settembre 2011

 

AMBIENTE. Iseo, Provaglio e Corte Franca

 

Maggiori tutele per le Torbiere del Sebino
Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità i nuovi confini 

La riserva naturale «Torbiere del Sebino», un’ estensione territoriale di 360 ettari che coinvolge i Comuni di Iseo, Provaglio d’Iseo e Corte Franca, sarà ancora più tutelata. Lo ha stabilito ieri il Consiglio regionale, approvando all’unanimità la modifica dei confini della riserva e adeguando la sua classificazione. Come spiega il relatore del provvedimento Mauro Parolini, consigliere bresciano, l’area, composta da canneti e specchi d’acqua circondati da campi coltivati e con alcune abitazioni, è stata dichiarata Zona di protezione speciale dall’Unione Europea e Sito di importanza comunitaria, e su tutto il territorio della riserva vige il vincolo nazionale «Bellezze naturali». Le modifiche introdotte sono dettate dalla necessità di uniformare il perimetro della riserva a quello dei siti di Rete Natura 2000 e garantire una protezione maggiore degli habitat e dell’ecosistema dell’area. Inoltre viene ora regolamentata l’accessibilità e la fruibilità della riserva introducendo maggiori tutele. «Entro fine anno – promette Parolini – la Giunta regionale approverà il piano di gestione della riserva».
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Fonte: Giornale di Brescia, 28 settembre 2011
Provaglio d’Iseo
Un magazzino per la Riserva delle Torbiere
PROVAGLIO D’ISEOLa Riserva naturale Torbiere del Sebino inizierà ad occuparsi della «pesca mirata» al pesce siluro e nello stesso tempo del ripopolamento ittico di pesci autoctoni grazie ad un progetto e al relativo finanziamento regionale di 122mila euro, curato e redatto da una ditta specializzata di Milano.
Oltre alla parte naturalistica il bando prevede anche una sezione dedicata alla riqualificazione delle infrastrutture, azione che permette al Consorzio di gestione di realizzare il famoso magazzino a disposizione della Riserva. Il tutto, pesca e ripopolamento da una parte e costruzione dell’edificio dall’altra, dovrà essere fatto entro il 31 dicembre 2012. «Questi contributi ci permettono finalmente di costruire nell’area ex Zumbo a Provaglio d’Iseo, ciò che sarà deputato a magazzino per il rimessaggio della barca, delle attrezzature e delle reti, utilizzate dal comitato tecnico scientifico del Consorzio – spiega Gianni Lecchi, presidente dell’ente gestore -. L’abbattimento dell’immobile, ora presente e degradato, sarà a carico del Comune di Provaglio d’Iseo che ha deliberato e messo a bilancio 12mila euro mentre la nuova costruzione verrà realizzata dal Consorzio».
Per quanto riguarda la sede dell’ente, che in origine doveva trovare spazio nella stessa area, verrà rimandata a tempi migliori; sarà preparata la piattaforma per un futuro progetto ma intanto la sede continuerà a rimanere all’interno di Palazzo Francesconi. Partiranno invece tra il mese di ottobre e novembre i lavori per realizzare il percorso pedonale per disabili all’interno della Riserva, anche questo possibile grazie ad un finanziamento regionale di 97mila euro. Il percorso di circa 600 metri partirà dal centro d’accoglienza visitatori di Iseo in direzione della torretta, avrà un’apposita pavimentazione, sarà corredato di pannelli scritti in braille per non vedenti e di altra cartografia sempre in rilievo. Le opere saranno curate dalla Gardenlake, ditta che ha partecipato, insieme ad altre quattro, alla gara d’appalto. Per quanto riguarda invece il Consorzio, l’ente gestore, subirà delle modifiche in seguito alla nuova legge regionale sui parchi e riserve. Il Consorzio diventerà ente di diritto pubblico, entro il 4 dicembre verrà cambiato lo statuto e per la fine del mese di gennaio ci sarà il rinnovo delle cariche; l’assemblea cambierà nome con comitato della riserva.

articolo:«Torbiere in pericolo: la Vas non va esclusa»

Fonte: Bresciaoggi, Mercoledì 12 Gennaio 2011

 

NATURA E POLEMICHE. Il Coordinamento ambientalista e animalista
«Torbiere in pericolo: la Vas non va esclusa»
Paolo Baldi
Si vuole salvare dall’«esame» il Piano di gestione «Potrebbe essere l’inizio della fine della Riserva»
Le deroghe e le riletture di leggi e regolamenti magari troppo efficienti sembrano essere una prassi piuttosto diffusa nell’amministrazione della cosa pubblica nel nostro Paese. Soprattutto quando si tratta di «gestire» l’ambiente piuttosto che di conservarlo. La pensano così i gruppi raccolti nel Coordinamento delle associazioni ambientaliste e animaliste bresciane (l’elenco comprende Enpa, Sva, Lac, Lipu, Oipa, Lida, Laica, Anpana, Lav, associazione Compagni di Strada e Telefono difesa animali), che hanno deciso di fare un nuovo tentativo sulla strada della salvaguardia concreta di un preziosissimo unicum naturalistico: la Riserva naturale delle Torbiere del Sebino.
Sul tavolo c’è il famoso nuovo Piano di gestione della riserva, che è già stato adottato da tempo dal Consorzio (un ente pubblico, ne fanno parte gli enti locali interessati) al quale la zona umida è affidata, e che, lo ricordiamo, era già stato ripetutamente attaccato dal mondo ambientalista quando era ancora nella fase istruttoria, perchè considerato inadeguato e incoerente.

 

Adesso lo stesso «vademecum» sta per affrontare un altro passaggio essenziale: venerdì, nella sede consortile di Provaglio d’Iseo verrà fatta la verifica di esclusione del documento programmatico dalla procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas); e le associazioni, prevedibilmente, non ci stanno.
Detto innanzitutto che anche Legambiente e «La Schiribilla» hanno presentato documenti di censura analoghi in merito al Piano prima e alla cancellazione della Vas poi, passiamo a sintetizzare le ragioni espresse nella nuova presa di posizione; riassumibili in una considerazione: «Il Piano di gestione di un sito Natura 2000 (è il caso delle Torbiere) deve rispondere a un unico obbligo di risultato: salvaguardare l’efficienza e la funzionalità ecologica degli habitat e/o delle specie alle quali il sito stesso è dedicato».
Così non sarebbe se si analizza il contenuto del regolamento adottato dal Consorzio sebino; perchè, per esempio, «la pianificazione proposta introduce interventi trasformativi del suolo o funzioni insediative (vedi la ristrutturazione della famosa ex area Zumbo) non ammessi dalla delibera del consiglio regionale che aveva istituito la riserva».
Un altro esempio tra i tanti citati? «Il Piano di gestione ha incluso nei confini dell’area protetta un insediamento turistico (il campeggio Sassabanek) non ammesso dalla stessa delibera istitutiva regionale. Ciò è successo in seguito alla riperimetrazione dei confini della riserva, e la novità non è stata disciplinata dallo stesso documento di gestione anche se la zona in questione, di tipo “C”, confina direttamente con l’area “A” di maggior pregio naturalistico».

 

Sottolineando poi che la grande palude morenica sebina è protetta e considerata di eccezionale importanza naturalistica da almeno nove «attestazioni» internazionali, europee, regionali e provinciali (dalla legge istitutiva all’inserimento negli «ecomosaici»), le associazioni ricordano che anche la Direzione generale Qualità dell’ambiente della Regione ha sollecitato, nel luglio scorso, la necessità di sottoporre il documento di programmazione della riserva alla Vas.
E concludono affermando come «Il Piano di gestione sia privo dei requisiti necessari alla proposta di esclusione della Valutazione ambientale strategica; un processo partecipato che serve a valutare le conseguenze ambientali delle azioni proposte dal medesimo piano».

 

Il Coordinamento teme che la sua esclusione possa rappresentare l’inizio della fine della Riserva intesa come tale; ovvero «uno scrigno di biodiversità e bellezze naturali».
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Fonte: Giornale di Brescia, 12 gennaio 2011

 

Provaglio
Il Tar: sì ai pozzi nella riserva delle Torbiere
PROVAGLIOAllestire un pozzo per la raccolta di acque sorgive all’interno della riserva naturale della Torbiere del Sebino, si può. Lo ha stabilito il Tar di Brescia con la sentenza numero 2 dello scorso 5 gennaio. I giudici hanno accolto il ricorso di Bruno Capponi di Provaglio, proprietario di alcuni fondi nella riserva naturale, nella zona di via Monastero.
Capponi aveva chiesto al Comune, ricevendone il rifiuto, l’autorizzazione a scavare nel terreno di sua proprietà per la realizzazione di un fontanile necessario per le esigenze igieniche della sua abitazione, che non è collegata all’acquedotto comunale, e per l’attività agricola, consistente di 150 ulivi e altri alberi da frutto.

 

Il Comune aveva respinto la richiesta in forza del parere negativo espresso dal Consorzio delle Torbiere del Sebino che ha eccepito l’incompatibilità ambientale del pozzo con le finalità della riserva naturale, sottoposta a particolare disciplina urbanistica, sia per la posizione sia per la tipologia della costruzione.
I giudici hanno invece stabilito che l’opera è ammissibile perché, se è vero che il regolamento della riserva vieta le nuove costruzioni e le nuove infrastrutture, consente però la realizzazione e l’ammodernamento degli impianti igienici e di servizio delle abitazioni e le opere dirette alla conduzione agricola dei fondi. Col che sono implicitamente legittimati gli interventi edilizi complementari, tra i quali la realizzazione di servizi sostitutivi dell’allacciamento all’acquedotto comunale.

 

Via libera, dunque, al pozzo del signor Capponi, fermo restando – ha sottolineato il Tar – il potere del Comune di imporre delle prescrizioni sulle dimensioni e sulle caratteristiche tecniche del manufatto. E a questo riguardo – conclude la sentenza – dovrà essere acquisito il parere del Consorzio di gestione della riserva delle Torbiere, le cui valutazioni, pur superate riguardo alla interpretazione della disciplina urbanistica, devono però trovare ascolto, ed essere riformulate come prescrizioni, affinché la costruzione del pozzo e l’utilizzo dell’acqua siano compatibili con la tutela del contesto naturale. esseci

articolo

Fonte: Bresciaoggi, Venerdì 28 Gennaio 2011

 

L’AMBIENTE MINACCIATO. Lo prevede una delibera della giunta regionale
Una cura dimagrante
per le Torbiere d’Iseo?
Il Coordinamento ambientalista lancia l’allarme e chiede un incontro con le amministrazioni locali

 

Si annuncia una tutela più limitata per la riserva naturale
Prima c’è stato il lungo braccio di ferro sullo strumento gestionale; poi si è aperto il confronto sulla valutazione della «qualità ecologica» dello stesso. Che pur non essendo ancora chiuso è stato in qualche modo «scavalcato» da un’altra novità di peso. Parliamo della Riserva naturale delle Torbiere del Sebino, e dell’ennesimo allarme sul futuro lanciato questa volta da un pool ambientalista. Eccolo.
«È una corsa contro il tempo dagli esiti incerti quella che un ampio fronte di associazioni sta facendo per evitare quello che appare come un concreto declassamento delle Torbiere del Sebino. Una corsa cadenzata anche da sorprese preoccupanti, scoperte per caso. Il Coordinamento delle associazioni ambientaliste bresciane (Enpa, Legambiente, il Servizio di vigilanza ambientale di Legambiente, Lac, Lipu, Laica, Oipa, Telefono difesa animali, Lav, Lida, Anpana e associazione Compagni di strada) preoccupato dalla procedura che il Consorzio di gestione della riserva ha avviato per chiedere l’esclusione della “Vas” (Valutazione ambientale strategica) relativamente al Piano di gestione, intende allertare le amministrazioni pubbliche affinché la biodiversità delle Torbiere d’Iseo non venga compromessa».

 

In quest’ottica, viene annunciato, proprio oggi si «inserirà l’incontro con alcuni amministratori del Comune di Corte Franca e di Iseo (che insieme alla Provincia, alla Comunità montana del Sebino e al Comune di Provaglio d’Iseo compongono il Consorzio). Il tema? «Nei giorni scorsi, un primo incontro dedicato alla procedura di esclusione della Vas, presenti il Consorzio e gli altri enti interessati, dalla Provincia alla Comunità montana, passando dall’Arpa e dall’Asl, è stato aggiornato alla luce di una serie di carenze, sottolineate soprattutto dall’ente comprensoriale e dall’Arpa, e relative essenzialmente alla necessità di “completare” la proposta del Consorzio integrando la discussione con documenti certi sull’effettivo stato ambientale dell’area e sul suo effettivo status giuridico. Anche perchè, ed ecco la sorpresa, proprio su questo fronte si è registrata una novità».

 

«Mentre infatti si sta ancora discutendo dell’esclusione della Vas – continuano le associazioni -, l’apparato normativo della riserva è stato indirettamente modificato da una delibera della giunta regionale che, se avallata dal consiglio, finirà per ridimensionare notevolmente il senso stesso di questa preziosa zona umida di rilevanza internazionale. La scoperta è stata fatta casualmente, mentre dal Consorzio di gestione non è arrivata alcuna comunicazione in merito e soprattutto non se ne è parlato in fase di procedimento Vas. E a questo punto le associazioni si chiedono da dove è partita la richiesta di un provvedimento che porterebbe in estrema sintesi a ridurre moltissimo il “significato ambientale” delle Torbiere, assegnando il riconoscimento attuale di “Riserva naturale orientata” alla sola zona “A”; quella a maggiore tutela».

 

Nella delibera della giunta del Pirellone (la numero 9/985 del 15 dicembre scorso), in effetti, si confermano tutti i divieti (edificatori, di trasformazione dell’habitat e di bonifica, solo per citarne alcuni) previsti dalla legge istitutiva per la sola zona «A», mentre per la «B» e la «C» si spalanca la possibilità di realizzare nuovi edifici se autorizzati dall’ente gestore nella zona di rispetto; e inoltre «si toglie sostanzialmente il freno che finora ha bloccato, per fare qualche esempio, eventi sportivi o folcloristici, la raccolta della flora spontanea, il transito con mezzi motorizzati e in generale ogni attività che implichi l’alterazione della qualità dell’ambiente».

 

«Alla luce di tutto ciò – conclude il Coordinamento – si ripropone una domanda che ricorre da anni: che fine farà questo habitat unico la cui importanza è riconosciuta a livello internazionale?».

TORBIERE, APPELLO ALLA TUTELA

estratto da: Giornale di Brescia del 27.06.09

Torbiere, appello alla tutela 

Le associazioni ambientaliste sebine chiedono ulteriori misure per proteggere l’area dalla convivenza coi centri abitati. La Comunità montana prepara le regole per i boschi

Con l’approvazione del piano di gestione, lo scorso 21 aprile, è stato fatto un passo netto per la salvaguardia per la tutela della Riserva naturale Torbiere del Sebino. Ma la misura non sarebbe ancora sufficiente per le associazioni ambientaliste che così, con «La Schiribilla» e «Legambiente» nei due circoli Basso Sebino e Franciacorta in testa, sottolineano quali loro istanze non siano state recepite dall’attuale nuovo strumento di gestione. 

Quelle più rilevanti riguardano la definizione delle zone A.S (aree sensibili) di «cerniera» alla Riserva e per questo ospiti di presenze vegetali ed animali importanti, le destinazioni ammesse per l’area e gli edifici dell’ex Zumbo a Provaglio d’Iseo, le attività della pesca e della caccia.
Una lista di priorit�
«Pur avendo incluso nel programma interventi prioritari da noi segnalati come le opere per limitare l’inquinamento degli scarichi fognari in Torbiera, la redazione del piano agronomico, la regolamentazione degli accessi ed altro ancora, ci sono tuttavia dei punti che il piano non ha chiarito – spiega Angelo Danesi de La Schiribilla – e che preoccupano per il futuro del territorio».
Per quanto riguarda le zone A.S il comune di Corte Franca e quello di Provaglio d’Iseo hanno inserito il primo le zone A.S nelle aree agricole strategiche a valenza paesaggistica ed il secondo nel piano delle regole, escludendole dall’edificazione.
Iseo invece non ha ancora deliberato nulla, pur avendo, sia verso Clusane che verso Iseo gran porzioni di Aree Sensibili. Le destinazioni per l’ex Zumbo a Provaglio d’Iseo sono «incompatibili» con la Riserva per il progetto di ampliare gli edifici e collocarvi l’incubatoio ittico.
Il regime di caccia e pesca
Regolamentare caccia e pesca per la tutela dell’avifauna sono punti non specificati in modo efficace; infatti per la caccia è stata chiesta la sospensione automatica se le Torbiere ghiacciano al 30% e per la pesca di limitare le aree a quelle già consentite sottoutilizzate.
Le associazioni lamentano anche una mancanza di controlli perché gli abusi in corso da anni, come i ritrovi balneari nelle vasche delle Torbiere o le feste, continuano ad essere praticati. «Lo scorso 15 giugno abbiamo richiesto al Tavolo VI Ambiente e Territorio della Regione Lombardia di valutare le nostre richieste visto che l’iter del Piano di Gestione non è ancora terminato e deve essere approvato dall’ente regionale» conclude l’avv. Pietro Garbarino.

 

Altre iniziative per l’ambiente
Mentre si discute del futuro delle Torbiere nasce anche il tema del contenere il bosco a favore delle aree pastorali e agricole, privilegiando olivo e castagno da frutto, e potenziarne l’attitudine turistico-fruitiva. Sono queste le indicazioni principali della Comunità montana del Sebino agli estensori del piano d’indirizzo forestale, il Consorzio Forestale del Sebino e l’esperto Nicola Gallinaro. «Scelte coraggiose che valorizzano il paesaggio» ha sottolineato Angelo Zanotti presidente della Comunità montana. L’assemblea dell’ente, riunitasi lunedì 15 giugno, ha avviato il confronto con le nove amministrazioni comunali in merito al Piano d’indirizzo forestale del Sebino. Oltre alle linee guida regionali, Sebinfor dovrà tener conto anche delle indicazioni dell a Comunità montana nella riqualificazione e gestione dei boschi.
Le aree boscate che coprono il 46% del territorio, la maggior parte delle quali sono nel Comune di Pisogne (un terzo di tutto il territorio), dovranno essere valorizzate sia per gli aspetti produttivi, che ecologici, sia per la difesa del suolo che per gli elementi di paesaggio.
Il bosco riacquisterà così un valore patrimoniale e tornerà ad essere al centro dell’attenzione sia dei cittadini che delle amministrazioni. «La stesura e l’adozione del Piano d’indirizzo forestale da parte dei Comuni porterà anche all’acquisizione di contributi regionali ed europei altrimenti bloccati», ha ribadito Gallinaro. Il piano (la bozza sarà pronta a fine anno) produrrà elaborati e carte tematiche quali la carta geologica ed idrologica, quella sull’uso del suolo che indica già come su un superficie complessiva estesa 17.817 ettari le aree boscate coprono 8246 chilometri quadrati mentre quelle a pascoli permanenti coprono 2571 kmq, il 14,43%. L’omogeneità dei boschi, la maggior parte di carpino nero e castagneto, sono un’altra caratteristica dei boschi del Sebino che si diversificano solo nel comune di Pisogne dove si trovano anche abete rosso e rovere.
Veronica Massussi

AVVISO

a tutti gli interessati:
avviso esposto all’albo del Consorzio (prot. n. 352)

oggetto:
Convocazione assemblea consortile
martedì 21 aprile 2009, ore 21

presso sede consortile (Palazzo Municipio di Provaglio d’Iseo)

col seguente o.d.g.:
– esame e approvazione rendiconto di gestione esercizio finanziario 2008
– esame e controdeduzioni alle osservazioni presentate
– approvazione definitiva atti costituenti il Piano di Gestione

della Riserva Naturale Torbiere del  Sebino

adottato il nuovo Piano di gestione della Riserva

comunicato dal sito del consorzio

In data 07 gennaio 2009, con delibera di Assemblea n. 02 è stato adottato il nuovo Piano di gestione della Riserva Naturale Torbiere del Sebino.


Il Piano di gestione sarà depositato c/o l’ufficio del Consorzio in libera visione dal 21 gennaio 2009 per 30 giorni consecutivi.

Si avvisa che eventuali osservazioni ed opposizioni potranno essere presentate in triplice copia c/o l’ufficio del Consorzio nei successivi 60 giorni decorrenti dal termine del periodo di deposito e cioè entro le ore 12.00 del 20 aprile 2009.

La Schiribilla e Legambiente – Comunicato

Comunicato del 7 gennaio 2009

Adozione Piano di Gestione della Riserva naturale Torbiere d’Iseo

Considerato

  • che sulla proposta del nuovo Piano di Gestione la partecipazione è rimasta


“congelata” all’assemblea pubblica indetta dal Consorzio più di due anni or sono

(novembre 2006),

    • che, dopo le prime osservazioni presentate dalle scriventi associazioni (fin dal

      gennaio 2007), non sono stati attivati tavoli di confronto atti ad approfondire le

      problematiche e a trovare risposta ai quesiti espressi nel documento da esse

      consegnato,

    • che, a quanto risulta, nemmeno le singole Amministrazioni Comunali hanno

      attivato la partecipazione della popolazione e delle associazioni/categorie

      interessate,

  • che il Piano, così come prevede la vigente normativa volta a garantire la

    partecipazione del pubblico in materia di ambiente, deve nascere e svilupparsi

    come uno strumento condiviso e partecipato da tutti e che, quindi, tutti i

    cittadini devono essere messi nelle condizioni di partecipare alla fase di

    formazione del presente Piano nel modo più informato e consapevole possibile,

partendo dall’idea che un maggiore coinvolgimento e una più forte sensibilizzazione dei

cittadini nei confronti dei problemi di tipo ambientale conduca ad un miglioramento

della tutela della Riserva e tenuto conto della valenza internazionale del sito,


si chiede che

    • al fine di favorire la partecipazione dei cittadini alle attività decisionali, tutta la

      documentazione inerente il Piano di Gestione della Riserva Naturale delle

      Torbiere adottato venga messa a disposizione tramite il sito internet del

      Consorzio delle Torbiere, in modo che possa essere direttamente consultata dalla

      più ampia fascia di popolazione e da tutti gli attori interessati,

    • che l’accesso agli atti venga comunque facilitato e sia esercitabile, ai sensi degli

      artt. 3, 4 e 41 del D.lgs. 07.03.2005, n. 82 (Codice dell’Amministrazione digitale),

      ove possibile, mediante l’impiego di supporti elettronici,

 


  • che attraverso i canali più idonei (assemblee pubbliche, tavoli di confronto,mass


    media, siti internet comunali ecc…) il pubblico venga informato nel dettaglio


    non solo sul Piano adottato ma anche sulle procedure previste dall’iter


    burocratico fino alla definitiva approvazione

 

Piano di gestione delle Torbiere:turismo consapevole e pi&ug…

Da: Il Brescia
06/06/2007
Silvana Salvadori

Iseo.Il Consorzio della Riserva naturale punta ad approvare il progetto entro l’autunno.
Piano di gestione delle Torbiere:turismo consapevole e più tutela
Prima della fase finale il rapporto verrà presentato ai sindaci di Iseo, Provaglio e Corte Franca

Torbiere del Sebino, una riserva naturale da custodire e scoprire con occhio consapevole. Probabilmente anche questo è stato inserito nella prima bozza del nuovo piano di gestione fatta dal consorzio per la tutela della riserva presieduto da Carlo Maffeis. Oltre alla protezione della flora e della fauna esistente, un occhio di riguardo anche per un turismo che non sia solo quello “della domenica”, ma che vada a visitare le Torbiere del Sebino in quanto riserva naturale, e non come punto d’accesso al lago d’Iseo.
IL NUOVO PIANO di gestione della riserva, infatti, è in fase di lavorazione, e prima dell’approvazione finale deve passare tra le mani dei tre sindaci interessati, Iseo, Corte Franca e Provaglio d’Iseo, per subire eventuali modifiche. Una volta approvato, e il presidente del consorzio per le Torbiere Maffeis si auspica entro l’autunno, traccerà le linee d’intervento nella zona per i prossimi dieci anni. Data la delicatezza dell’equilibrio floro- faunistico della riserva naturale, il piano di gestione riveste particolare importanza per la prevenzione dei danni ambientali e soprattutto per la definitiva correzione di quelli già esistenti, oltre che per una sponsorizzazione adeguata ad una struttura turistica particolare.
«Alcuni mesi fa abbiamo organizzato un’assemblea per raccogliere le osservazioni dei cittadini. Purtroppo si sono presentate soltanto le associazioni interessate – spiega Maffeis -comunque abbiamo recepito nel documento gran parte di ciò che è stato detto, anche se prima che lo vedano i sindaci non possiamo anticipare nulla riguardo ai contenuti».
Silenzio assoluto, quindi, su quanto scritto nella bozza prima della pubblicazione ufficiale, anche se Maffeis sottolinea: «Non vogliamo nascondere nulla, appena avremo pronta la versione definitiva e accordata fra le parti, provvederemo ad informare la cittadinanza ». Intanto Legambiente anticipa quanto vorrebbe fosse inserito nel piano di gestione. «Le Torbiere sono formate da vasche di acqua profonda – spiega Silvio Parzanini, presidente del circolo Legambiente Franciacorta -, crediamo sia opportuno avere anche vasche di acqua bassa che consentirebbe ad una fauna diversa di trovare le condizioni adatte per vivere». Ma, soprattutto, Legambiente preme per la preservazione della zona da nuovi abusi edilizi, perchè «le Torbiere hanno già subito troppo interventi».

Il dato
Legambiente
Nei giorni scorsi il consorzio ha affidato a Legambiente la gestione del centro visite di Iseo che è anche il punto di informazioni delle Torbiere del Sebino. Entro un paio di settimane l’associazione ambientalista dovrebbe presentare il programma di rilancio della struttura.

La chiave
Canneti e acqua in 360 ettari La riserva naturale delle si trova sulla sponda meridionale del lago di Iseo. Si tratta di un’area piuttosto ristretta, 360 ettari, composti da canneti e specchi d’acqua circondati da campi coltivati.
L’antico utilizzo
La torba era prezioso per l’economia della zona dato che poteva sostituire l’utilizzo del carbone, la cui importazione era molto costosa. Molti gli utilizzi: nelle fornaci, nelle filande, negli opifici, nelle abitazioni e per alimentare i treni della ferrovia Brescia-Iseo-Edolo.
Il paesaggio è cambiato
L’utilizzo della torba della zona sud del Sebino cessò intorno agli anni Cinquanta perchè non più necessario, periodo in cui il paesaggio della zona era ormai trasformato e con esso anche la flora e la fauna

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Giovedi, Maggio 03, 2007
INTRODUZIONE AL RICONOSCIMENTO DI PIANTE E FIORI

Domenica 6 Maggio l’Associazione “La Schiribilla” organizza una USCITA IN TORBIERA per la INTRODUZIONE al riconoscimento di PIANTE e FIORI:

 

I partecipanti saranno accompagnati lungo il percorso della Riserva Naturale da “esperti” e da “guide” del Consorzio di gestione.

 

Scopo:
-Primi elementi per il riconoscimento delle piante e dei fiori-
-prove pratiche di osservazione-
-strumenti ed accessori-
-informazioni sulla flora della Riserva Naturale-

 

La partecipazione è gratuita e libera previa iscrizione entro il 03/045telefonando al n° 030-736000 (Carrlo Redaelli) oppure inviando una mail all’indirizzo: jmpred@tin.it

 

L’uscita avverrà anche in caso di pioggia, sono consigliati un abbigliamento idoneo, scarpe adatte, eventuale macchina fotografica.

 

RITROVO:

 

Domenica 6 Maggio Ore 8:30
Presso l’entrata della Riserva in località Funtanì a Provaglio

 

Scaricate il volantino dell’iniziativa!

 

http://www.laschiribilla.it/DOCS/PIANTE_FIORI.pdf