Torbiere: pesca di frodo alla grande e con intimidazioni!

Pesca di frodo nelle Torbiere: scoperta mega rete illegale

Guardie ecologiche ipotizzano mercato nero con l’Est

di Milla Prandelli

Iseo (Brescia), 11 febbraio 2015 – Da mesi e forse da anni usano la Riserva delle Torbiere del Sebino come pescheria personale e ora che i loro traffici sono stati scoperti la scorsa settimana non hanno esitato a “impalare” un luccio e a dare fuoco ai canneti. Un’intimidazione bella e buona, questa, che ha tutto il tono di voler ordinare di stare a casa a coloro che stanno cercando di coglierli sul fatto. Succede nella zona umida tutelata dalla Convenzione di Ramsar compresa tra Iseo, Corte Franca e Provaglio d’Iseo. Ad opporsi ai bracconieri sono pochi ma intrepidi volontari. Si tratta delle Guardie Ecologiche Volontarie della Provincia di Brescia, cui si affiancano i colleghi che fanno capo alla Comunità Montana del Sebino Bresciano… Continua a leggere

Qui alcune foto scattate dalle GEV dopo il sequestro del dicembre dello scorso anno

rete sequestrata in R.N. torbiere 002Carpe, carassi, siluri e reti abusive in R.N. 001

Carpe, carassi, siluri e reti abusive in R.N. 002

“Azzurra pesca fuori casa in attesa di conoscere il futuro del suo laghetto”

Sulla  questione abbiamo già scritto più volte…Non è una questione di “braccio di ferro” e di “novità” introdotte dal recente Regolamento sulla pesca: da quando è stata istituita la Riserva (1984), vale su tutta l’area protetta il divieto di introdurre specie animali e vegetali non autoctone!

Fonte: Giornale di Brescia 18 ottobre 2014laghettofuori casa

Cazzago- Azzurra pesca fuori casa in attesa di conoscere il futuro del suo laghetto

CAZZAGO SAN MARTINO Una nuova gara «in trasferta» per l’Azzurra ’85. La società di pesca bornatese prosegue infatti la sua stagione fuori casa in attesa di una decisione definitiva riguardo il proprio laghetto.

L’annuale gara autunnale di pesca alla trota – che si svolgerà domenica prossima, 19 ottobre – si terrà nel laghetto di Adro; una scelta «forzata» che fa capire quanto sia lontana dalla risoluzione la vicenda relativa alla gestione del laghetto di Azzurra (specchio d’acqua che si trova a Corte Franca, nella zona 2 della Riserva delle Torbiere del Sebino, ma di proprietà del Comune di Cazzago e in concessione d’uso alla società di pesca con sede a Bornato).

Non si è ancora chiuso quindi l’iter che porterà ad una decisione riguardo l’utilizzo del laghetto, con la Provincia (in questo momento è in atto un’indagine ambientale conoscitiva) chiamata a fare da giudice nel «braccio di ferro» tra la società di pesca e il Consorzio delle Torbiere del Sebino.

Il caso «nacque» ad inizio primavera con il nuovo regolamento redatto dal Consorzio che, tra le altre cose, vietava l’introduzione di pesci non autoctoni nelle acque che sono sotto la sua tutela (il laghetto dell’Azzurra si trova nella zona 2 del parco, definita di scarso interesse naturalistico, ma pur sempre nel territorio della riserva); una norma che portò, di fatto, ad un blocco dell’attività di pesca della società bornatese.

La vicenda, com’era prevedibile, ha fatto e sta facendo discutere molto sia nel cazzaghese che nella zona del Sebino, tra chi è «pro Azzurra» e chi invece sostiene le ragioni del Consorzio.

Come rappresentativi della situazione possono essere citati almeno due «pareri»: quella del Comune di Cazzago, che ha voluto ribadire il proprio sostegno alla società con la concessione delle gestione del laghetto per altri 5 anni («per il grande impegno, tra le altre cose, nel permettere anche a ciechi e disabili di far attività di pesca in tutta sicurezza» come ha sottolineato l’assessore allo Sport Giovanni Battista Troli), e quella dell’associazione ambientalista La Schiribilla, che ha voluto sottolineare sul suo sito «appoggio totale al Consorzio nelle sue attività atte a tutelare la Riserva naturale e a far rispettare le regole». Gabriele Minelli

Torbiere, attività di pesca nelle vasche private: finalmente acque meno agitate?

 È stata nuovamente affidata a «Azzurra 85» la gestione del laghetto di proprietà del Comune di Cazzago, situato all’interno della Riserva delle Torbiere, in località Timoline di Corte Franca.

Il Consiglio comunale di Cazzago, nel luglio scorso, ha, infatti, stipulato una convenzione di durata quinquennale con l’associazione locale di pesca sportiva  che usufruirà del laghetto e dell’area di sua pertinenza (una superficie di ha 1.660), “con lo scopo di favorire lo sviluppo della pratica delle attività sportive di pesca, compatibili con le destinazioni d ́uso considerato il contesto in cui si trova, ovvero la Riserva naturale delle Torbiere del Sebino”.

Ricordiamo che il nuovo Piano di gestione dell’area protetta (giugno 2012) ha esteso le zone  in cui è possibile esercitare la pesca dilettantistica, includendo alcune vasche nei bacini meridionali derivanti dall’escavazione dell’argilla, fra cui anche lo specchio d’acqua nei pressi di Timoline.

Per quanto riguarda gli specchi d’acqua di proprietà privata, essi non potranno essere gestiti a piacimento, com’è successo per lungo tempo in passato (ad es. v. qui), contravvenendo alla normativa in vigore, ma l’attività piscatoria dovrà essere esercitata nel rispetto del Piano e del Regolamento specifico.

In particolare:

– i proprietari potranno richiedere alla Provincia l’autorizzazione come centri privati di pesca solo successivamente a specifico provvedimento del Consiglio di gestione dell’Ente della Riserva che approva le modalità di gestione, di pesca e di accesso, i mezzi consentiti, gli orari, le immissioni di fauna ittica, al fine di armonizzare le attività piscatorie ivi previste con le finalità di salvaguardia ittica della Riserva naturale (Reg. pesca-art. 2. comma 3).

– inoltre in tutte le acque della Riserva naturale nelle quali è consentita la pesca, le gare o manifestazioni di pesca sportiva devono essere approvate preventivamente dall’Ente gestore con unico scopo di effettuare la pesca di specie ittiche considerate dannose per l’equilibrio dell’ittiofauna della riserva quali siluro e carassio (art. 2 comma 4).

Qui la delibera comunale:allegato-17

Riserva delle Torbiere, “Laghetto Azzurra”: dopo gli abusi, si vogliono privilegi?

Trascriviamo qui il testo dell’articolo, dove abbiamo evidenziato alcune frasi in rosso:

LAGO D’ISEO Il divieto di introduzione e pesca delle trote porta… rifiuti.
 Sembra infatti che il blocco delle attività della società di pesca «Azzurra ’85» di Bornato imposto dal nuovo regolamento introdotto dal Consorzio della Riserva naturale delle Torbiere del Sebino (normativa che contiene il divieto d’introduzione di pesci non autoctoni nelle acque che sono sotto la sua tutela) abbia evidenziato il ritorno del problema dell’abbandono dei rifiuti nella zona 2, proprio dove si trova il laghetto di proprietà del Comune di Cazzago in uso all’associazione bornatese.

In attesa delle decisioni della Provincia in merito al nuovo regolamento stilato dal Consorzio, c’è quindi un nuovo problema da affrontare: «Siamo convinti che la nostra presenza sul territorio – spiega il presidente di “Azzurra”, Renato Danesi – fosse importante anche come supporto al controllo della zona. Soprattutto i nostri volontari, che presidiando quelle aree, potevano essere un buon deterrente per certi cattivi comportamenti».

Lo scontro tra Azzurra e il Consorzio si arricchisce quindi di una nuova appendice che sposta l’attenzione dalla pesca alla presenza del fenomeno dell’abbandono dei rifiuti. Se poi analizziamo altri punti cardine del regolamento, la querelle tra l’associazione bornatese e l’ente che tutela la riserva sebina si arricchisce di nuovi capitoli: «Nel nuovo atto sono individuati gli obiettivi di riqualificazione acquatica, di conservazione e valorizzazione del patrimonio ittico autoctono – si legge sul documento stilato dal Consorzio – e sono fissate le modalità di pesca all’interno della Riserva». Tra i punti più significativi c’è proprio il mantenimento e l’incremento delle specie ittiche autoctone che, di fatto, esclude l’introduzione di pesci come la trota iridea, quella pescata abitualmente nel laghetto «cazzaghese». «Le trote introdotte nel “nostro” lago non creano problemi alle altre specie perché non possono spostarsi negli specchi d’acqua della riserva – sottolinea Danesi -, ma oltre a questo vorremmo far capire che anche noi siamo per il rispetto dell’ambiente: la nostra associazione ha infatti ridotto al minimo l’attività pescatoria (quattro giorni settimanali per la pesca e una media di dieci pescatori alla settimana, ndr) ed è dotata di un regolamento molto rigido rispetto alla tutela del territorio». In attesa di nuovi capitoli della vicenda si attendono i provvedimenti in merito della Provincia, alla quale, va ricorda to, spetta l’ultima parola. Gabriele Minelli

COMMENTO

Come si legge sopra, di nuovo si parla sulla stampa (Giornale di Brescia, 19 marzo 2014) della questione del “laghetto Azzurra” nella Riserva delle Torbiere e di nuovo costatiamo che nessuno finora ha osato dire che le norme precedenti vietavano in assoluto qualsiasi tipo di pesca in tale località, non compresa fra le aree consentite. Tutte le attività ivi praticate dall’associazione piscatoria in passato sono state quindi svolte in palese violazione delle regole e tale associazione lo sa benissimo!

– Diversamente dal passato, il nuovo regolamento consente la pesca anche in quella vasca, ma nel rispetto delle prescrizioni a tutela della Riserva che devono valere per tutti, senza eccezioni.

Non è vero, come dichiara nell’articolo il presidente della “Azzurra 85”, che “ le trote (tipo iridea non autoctona) introdotte nel lago non creano problemi alle altre specie perché non possono spostarsi negli specchi d’acqua della riserva.” Si sono viste, durante periodi di pioggia intensa, trote che, uscite dal loro laghetto, sono risalite per decine di metri nella strada e in zona e che, quindi, tranquillamente potevano passare da una vasca all’altra.

 –  l’abbandono dei rifiuti nella Zona 2, proprio dove si trova il laghetto  in uso all’associazione bornatese,  ora viene usato come ulteriore argomento per avere  privilegi nella gestione dell’attività piscatoria. Facciamo presente un’altra volta che il fenomeno purtroppo è diffuso. Andate a fare un giretto nella Zona 1  (Iseo),  molto in vista e controllabile, ma dove si pesca abusivamente anche nel periodo non consentito (divieto di pesca da febbraio al 15 giugno), e date un’occhiata alla spazzatura! (v. sotto foto recentissima)

 – L’associazione “La Schiribilla” appoggia in toto l’Ente gestore affinché siano rispettate le regole.

Riserva, Zona di pesca 1, 20 marzo 2014

Torbiere: la pesca di frodo è sempre attiva

Il mese scorso le GEV (Guardie Ecologiche Volontarie) hanno recuperato due imbarcazioni usate dai pescatori di frodo, purtroppo sempre molto attivi in riserva. Il danno non riguarda solo l’ittiofauna tutelata, ma anche altre peculiarità dell’area protetta: sono abbandonati rifiuti, lenze, ami. Il muoversi tra la vegetazione, per cercare appostamenti “nascosti”, è deleterio per le specie vegetali tipiche della torbiera (carici, giunchi, ecc.), che non sopportano il ripetuto calpestio.

GEV nella fase di recupero di una imbarcazione “abusiva”

Articolo: Pesca «selvaggia» in Torbiera-Levata di scudi degli ecologisti

Fonte: Bresciaoggi domenica 22 settembre 2013 – PROVINCIA – Pagina 25

AMBIENTE. Tre associazioni mettono in guardia da nuove norme più permissive per la pratica dilettantistica

Pesca «selvaggia» in Torbiera

Levata di scudi degli ecologisti

Fausto Scolari

No all´idea di autorizzare gare e centri sportivi privati «Sarebbero in contrasto con la tutela della Riserva» La proposta: un periodo di fermo da febbraio ad aprile

Le Torbiere del Sebino: fanno discutere le norme sulla pesca

No all´estensione delle possibilità di pesca nelle Torbiere. Lo dicono ad alta voce le associazioni ecologiste «La Schiribilla e Legambiente di Franciacorta e del Basso Sebino, in merito al «Regolamento sulla valorizzazione del patrimonio ittico e sull´esercizio della pesca» all´interno della riserva.

«Il nuovo Piano di gestione – sottolineano gli ambientalisti – ha ampliato le aree dove è possibile esercitare la pesca dilettantistica, nonostante quelle già disponibili siano state finora sottoutilizzate. Ma la pesca è assoggettata al regolamento in via di approvazione definitiva, che ha come obiettivo la valorizzazione del patrimonio ittico: sono da evitare norme in contrasto con tale obiettivo e con la tutela del sito».

IN PARTICOLARE, gli ecologisti criticano le disposizioni che concedono la possibilità di indire gare o manifestazioni di pesca sportiva, oppure di autorizzare veri e propri Centri privati di pesca (Cpp).

«Come possono tali attività – è la loro domanda – conciliarsi con gli obiettivi di riqualificazione acquatica, di conservazione e valorizzazione del patrimonio ittico autoctono?».

Ma dalla critica alla proposta il passo è breve. «Per contenere al massimo gli impatti negativi, proponiamo che non siano autorizzate manifestazioni o gare di pesca; che non siano autorizzati Cpp; sia vietata l´immissione di pesci “pronta pesca”; siano individuate anche in zona 2 ben precise postazioni fisse».

Gli ambientalisti propongono poi di limitare gli spazi e i «numeri», fissando un massimo di presenza giornaliera di pescatori. Si propone inoltre un «fermo pesca» da febbraio ad aprile, poiché in alcune aree sostano i migratori, in particolare anatre tuffatrici (morette, moriglioni) e vi nidifica il tuffetto. E così il sasso è lanciato. Ora si vedrà quali riscontri avrà la proposta.

QUI l’articolo uscito su Bresciaoggi: Pesca “selvaggia” in torbiera

Qui le note delle associazioni inviate all’Ente gestore

Piano di gestione: il regolamento riguarderà le aree contrassegnate col simbolo del pesce

Convocazione comunità della Riserva: equilibri di bilancio e regolamenti

pesca abusiva in torbiera

Giovedì 26/09/2013 alle ore 18.00, è convocata la Comunità della Riserva, presso la Sede dell’Ente gestore (Palazzo del Municipio, via Europa, 5 – Provaglio d’Iseo).

In tale seduta saranno esaminati e approvati gli Equilibri di bilancio esercizio  finanziario 2013.

Inoltre saranno sottoposti a parere dell’assemblea:

– le variazioni da apportare al nuovo “regolamento di accesso alla riserva”, già in precedenza approvato. Si tratta di successive precisazioni allo scopo di renderlo più adeguato ai diversi contesti del sito.

– il nuovo “regolamento pesca dilettantistica “ da applicare nelle zone aperte all’attività piscatoria, individuate e ampliate dal Piano di Gestione, rispetto allo strumento di pianificazione precedente.

Qui l’avviso di convocazioneComunità della Riserva settembre 2013

 

Torbiere, ecco le nostre osservazioni al piano pesca

Come vi abbiamo già anticipato (http://www.laschiribilla.it/public/?p=2449) nei giorni scorsi abbiamo protocollato, presso l’Ente Gestore della Riserva delle Torbiere, alcune note riguardanti il regolamento per la pesca in via di approvazione definitiva.

Per contenere al massimo gli impatti sul sito, in collaborazione con i circoli di Legambiente locali, abbiamo proposto misure per tutelare maggiormente alcuni specchi d’acqua (ex cave di argilla), nei quali, in primavera, sostano frequentemente stormi di migratori, in particolare anatre tuffatrici, e nidifica il tuffetto.

Riteniamo anche che potrebbero avere impatti negativi sul sito l’autorizzazione di Centri Privati di Pesca (CPP) e di manifestazioni/gare di pesca, sia per l’afflusso difficilmente controllabile di persone sia perché le sponde vanno mantenute il più possibile naturali, in quanto la vegetazione riparia, oltre a rappresentare un ambiente ideale per la fauna, svolge un’importante funzione da filtro per gli inquinanti diffusi.

Ecco il testo integrale delle osservazioni: note piano pesca 2013

 

Osservazioni al nuovo regolamento della pesca nella R.N. delle Torbiere

L’Ente gestore della Riserva si appresta ad approvare il nuovo regolamento riguardante la pesca dilettantistica nelle Torbiere, dove il Piano di gestione ha individuato le aree ritenute idonee, ampliandole nel numero rispetto alla pianificazione precedente, nonostante, a nostro parere, quelle già disponibili siano state sottoutilizzate.

Le zone dedicate a tale attività sono l’AREA 1, individuata lungo la sponda nord-est delle Lame (Iseo), e l’AREA 2, individuata nei bacini meridionali derivanti dall’escavazione dell’argilla (Corte Franca). L’obiettivo che il regolamento si prefigge è quello della tutela e valorizzazione del patrimonio ittico.

Riteniamo che alcune delle norme proposte siano in contrasto sia con tale obiettivo specifico sia con gli scopi di tutela del sito; in particolare destano perplessità le disposizioni che concedono la possibilità di indire gare o manifestazioni di pesca sportiva oppure di autorizzare veri e propri Centri Privati di Pesca (CPP).  Come possono tali attività conciliarsi con gli obiettivi di riqualificazione acquatica, di conservazione e valorizzazione del patrimonio ittico autoctono? Inoltre in siffatte circostanze avverrebbe un afflusso incontrollato di persone (non solo pescatori, ma anche spettatori/curiosi) in aree dove è vietato dal Piano di gestione l’accesso dei visitatori, con potenziale danno all’ambiente e alla fauna (rumore, calpestio…).

Ricordiamo che in alcune vasche di proprietà privata da anni si è praticata senza autorizzazione la pesca sportiva in zone non contemplate dal Piano di Gestione precedente, con pesanti alterazioni della naturalità dei luoghi (modifica artificiale delle sponde, sfalci continui a danno della vegetazione riparia) e con immissioni di pesci pronta pesca.

Se è vero poi che alcune vasche non sono comunicanti con altre, è anche vero che in occasione di forti piogge gli specchi d’acqua traboccano e si è visto, proprio in alcune recenti situazioni, pesci “transitare” da una vasca all’altra.

Qui il Regolamento ad ora predisposto dall’Ente gestore: http://www.laschiribilla.it/DOCS/regolamento_PESCA_2013.pdf
Le osservazioni al documento possono essere inviate formalmente all’Ente gestore entro la fine di Agosto.