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Fonte: Giornale di Brescia 20/10/2011

APPELLO
Tutela delle Torbiere, «servono norme più restrittive»
ISEO «La Regione Lombardia con la recente delibera sui parchi ha ridotto le norme a tutela della Riserva Torbiere del Sebino». Lo dice l’associazione La Schiribilla, preoccupata per la possibilità di nuove edificazioni. In zona B (riserva parziale con valenza idrogeologica, paesistica e botanica) e in zona C (di rispetto) si consentono nuove possibilità edificatorie e nella zona C vengono meno i divieti di campeggio, di danneggiare la flora spontanea, gli animali selvatici, di distruggere i nidi, il loro ambiente, di introdurre specie animali o vegetali estranee, di costituire discariche o depositi di rifiuti, di svolgere attività pubblicitaria, organizzare manifestazioni folcloristiche e ogni altra attività che comporti alterazioni permanenti alla qualità dell’ambiente.
«Anche la parte della Riserva antistante la rotonda del Ciochet è stata declassata dopo la battaglia degli anni ’90». Le associazioni sperano che il Piano della Riserva intervenga con norme più restrittive.
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Commento: l’area della Riserva in zona Ciochèt è stata declassata senza che siano state addotte motivazioni di carattere scientifico/naturalistico: ricordiamo che, quando la Provincia ha realizzato la rotatoria, nella valutazione d’incidenza la zona è stata descritta come interessata da prati umidi con vegetazione igrofila di pregio (habitat 7230 Torbiere basse alcaline), fra cui il magnocaricion (Corine 53.2) caratterizzato da vegetazioni erbacee torbigene improntate da carici di grande taglia, Carex elata in particolare, accompagnate da un complesso di altre specie, per lo più graminoidi; si presenta nella tipica fisionomia a grandi cespi compatti; questo ambiente era in passato abbastanza comune e rappresentava la condizione normale per le rive dei laghi ma è andato via via rarefacendosi a causa di bonifiche mediante dreno (più spesso colmate con riporti), sfalcio, dissodamento e messa in coltura.
Anche nel recente aggiornamento (2008) del Formulario standard Natura 2000, tra le situazioni di rischio per il sito (4.3. VULNERABILITÁ), è evidenziato l’impatto delle attività agricole praticate sui terreni circostanti gli habitat poiché determinano un eccesso di nutrienti a carico delle acque che percolano nelle vasche della torbiera. La medesima situazione è rimarcata da anni: perché non viene presa in considerazione e anzi si va nel senso opposto?
Ricordiamo che il formulario standard è il modulo compilato dagli stati membri dell’Unione Europea per ogni sito di importanza comunitario o Zona di Protezione Speciale. In tale modulo sono indicate le caratteristiche biotiche in termini di specie e habitat che giustificano l’inserimento del sito nella Rete Natura 2000.
Qui il formulario 2008 pubblicato nel corso del 2011:www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2011/2008%20IT2070020%20.pdf

 

 

 

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Fonte: Giornale di Brescia 20/10/2011
Lamette, bonifiche nel quarto canale
ISEOPer completare il lavoro svolto sulle Lamette negli anni scorsi (parte a lago della Riserva Naturale delle Torbiere) il Consorzio di gestione ha in programma di pulire e riaprire l’ultimo dei quattro canali. A collaborare a questa iniziativa si troverà questa volta anche il Consorzio di gestione dei laghi, interpellato dall’ente della Riserva.
«L’interesse che l’ambiente, il lago, l’ecosistema siano tutelati anche con opere di pulizia e riqualificazione è comune – conferma Giuseppe Faccanoni, presidente dell’ente demaniale – così che quando ci sarà da intervenire, saremo disponibili». Un miglioramento dell’ecosistema lacustre in genere è un risultato apprezzato già con la prima fase di questi lavori. Le operazioni di dragaggio e sfalcio dei canneti nei tre canali già ripuliti infatti hanno dato una vera e propria boccata d’ossigeno a questo territorio palustre tant’è che poi sono state avviate sperimentazioni di ripopolamento ittico.
L’apporto dell’associazione Ysei Sub aveva permesso di posizionare sui fondali delle Lamette graticci e fascine di legna per la deposizione delle uova dei pesci autoctoni. Questa particolare prassi è stata riproposta, nel basso lago, da Clusane a Sarnico, anche dal Consorzio di gestione dei laghi, che ha un progetto ancora in corso sulla riqualificazione dei fondali.
Per quanto riguarda le Lamette il prossimo progetto è rivolto alla parte dell’area situata verso Clusane d’Iseo, dove si trova il quarto canale. «Come abbiamo proceduto per le prime fasi, stenderemo dapprima il progetto per poi cercare finanziamenti – spiega il presidente del Consorzio della Riserva, Gianni Lecchi -; questa volta però abbiamo l’appoggio del Consorzio di gestione dei laghi che grazie ai mezzi che possiede ci darà una mano a realizzare i lavori».
Le opere consisteranno sia nello sfalcio di canneti e nel dragaggio del fondale ma anche nel favorire una miglior segnalazione dei confini della Riserva tramite il posizionamento di nuove boe e pali nelle acque lacustri.
Solo questi galleggianti infatti determinano per ora il limite tra spazio navigabile ed area protetta.

 

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articolo

Fonte: Bresciaoggi, venerdì 21 ottobre 2011

NATURA IN BILICO. Il Coordinamento delle associazioni ambientaliste
torbiere, nuovo allarme:
«La riserva perde i pezzi»
Sotto accusa un declassamento che apre la strada all´agricoltura

Italia Nostra fa appello all´agricoltura di qualità per fermare il cemento in Franciacorta; ma la stessa pratica agricola (in questo caso addirittura biologica) ha finito per dare una nuova e neanche troppo indiretta spallata alla tutela di un pezzo molto prezioso di questo territorio: la sempre più maltrattata Riserva naturale delle torbiere del Sebino.
La comunicazione e le critiche arrivano dal Coordinamento delle associazioni ambientaliste e animaliste bresciane (dieci realtà, dall´Enpa a La Schiribilla) sotto il titolo «Accontentato il privato, bocciato il Comitato». Il privato in questione ha visto di fatto accolte le proprie osservazioni da parte della Regione, che con una delibera approvata dal Consiglio, lo ricordiamo, ha da qualche tempo ridefinito i nuovi confini e riclassificato gli spazi interni alla riserva. Così, i titolari di un terreno antistante la rotonda del Ciochèt prima inserito in zona «B», e già «fermati» nel 2009 da un ricorso delle associazioni dopo aver spianato un´ampia area protetta per destinarla all´agricoltura biologica, ora potranno riprendere il progetto grazie a un declassamento del medesimo settore del parco, appena inserito in fascia «C».
E il Comitato? È quello tecnico scientifico del Consorzio di gestione delle torbiere: ha il compito di aggiornare periodicamente situazione e conoscenze sull´area, e aveva raccomandato di mantenere il pezzo di area tutelata in questione nella zona B per conservarne le particolari caratteristiche botaniche. Inutilmente.
«Già nel Piano di gestione del 1997 quest´area era stata riconosciuta di valenza naturalistica e protetta nella zona B – commentano le associazioni del Coordinamento -. Poi è stata utilizzata in parte nel 2005 per costruire la rotonda del Ciochèt, e ora il consiglio regionale, all´unanimità, ne sacrifica un´ampia fetta per opere di interesse privato». Un caso non isolato inserito in un quadro generale che gli ambientalisti ritengono preoccupante: «Col provvedimento di ridefinizione degli spazi della riserva sono state semplicemente allargate le maglie delle precedenti prescrizioni – affermano i gruppi del Coordinamento -. Infatti, sia nella fascia B, sia nell´area di rispetto C si consentono nuove possibilità edificatorie e vengono meno divieti importanti; come il no alla raccolta della flora spontanea o alla formazione di depositi di rifiuti.
Oppure come l´obbligo di mantenere lontane manifestazioni pubbliche».
Oltre al danno, per di più, c´è stata anche la beffa: «Il provvedimento regionale è contradditorio, perchè contemporaneamente riconosce il valore naturalistico di questo territorio, ma ne sancisce nello stesso contesto il trasferimento in una classe di tutela inferiore».
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LA REGIONE RIDUCE LE NORME A TUTELA DELLE TORBIERE ACCONTENTATO IL PRIVATO, BOCCIATO IL COMITATO! (E IL CONSORZIO)

“La Riserva ora sarà ancora più tutelata”: così i commenti di alcuni politici dopo la recente delibera di Consiglio Regionale, che ha definito confini, riclassificazione e relativi divieti del sito, in previsione dell’approvazione del nuovo Piano di gestione.

 

Ora che si è potuto leggere il provvedimento pubblicato sul BURL (www.laschiribilla.it/DOCS/confini%20riserva/DCR%20IX.263.pdf), le associazioni riconfermano ancor più le preoccupazioni per la salvaguardia del sito.

 

1) Sono state allargate le maglie delle precedenti prescrizioni:

 

– in zona B (riserva parziale con valenza idrogeologica, paesistica e botanica) e in zona C (di rispetto) si consentono nuove possibilità edificatorie

 

– nella zona C (di rispetto) vengono meno divieti quali quelli di campeggio – di danneggiare la flora spontanea, animali selvatici, distruggere i nidi, il loro ambiente – di introdurre specie animali o vegetali estranee – di costituire discariche o depositi di rifiuti – di svolgere attività pubblicitaria, organizzare manifestazioni folcloristiche – esercitare ogni altra attività che comporti alterazioni permanenti alla qualità dell’ambiente ecc.

 

2) È stato operato un inconcepibile declassamento, da zona B a zona C, del territorio della Riserva antistante alla rotonda del Ciochèt. I proprietari del terreno (processo/risarcimento danni per colmate abusive negli anni 90) erano stati bloccati da una denuncia delle associazioni quando, nel 2009, avevano iniziato a spianare/arare per la coltivazione, poiché tali opere erano in contrasto con la normativa della zona B.
Il Consiglio regionale all’unanimità, pur riconoscendo il valore naturalistico dell’area, senza alcuna motivazione inserisce la stessa in una classe di tutela inferiore, aprendo la porta a ciò che prima era vietato! Sacrificata in piccola parte nel 2005 per opera di rilevante interesse pubblico (rotatoria del Ciochèt), ora si sacrifica una bella fetta di torbiera per opere d’interesse privato?

 

Accontentato il privato, bocciato il comitato (e il Consorzio)!
Tale declassamento è in netto contrasto col quadro conoscitivo dell’area protetta aggiornato dal Comitato Tecnico Scientifico del Consorzio, proprio in vista del nuovo Piano: l’area di cui sopra è protetta in zona B (già dal 1997!), per caratteristiche vegetazionali e habitat.

 

3) Pare dunque che il ruolo della zona C non sia più quello di fare da zona cuscinetto e da filtrorispetto a disturbi che potrebbero venire dall’esterno: i disturbi arriveranno dall’interno.

 

4) Pare anche che si dimentichi che la Riserva regionale è anche SIC (Sito di Importanza Comunitaria)e ZPS (Zona di Protezione Speciale) e che rilevante è la responsabilità dell’Ente di gestione nel tutelare il sito della rete Natura 2000.

 

Dopo aver seguito passo dopo passo per anni le sorti delle Torbiere, sempre cercando un confronto con tutti gli Enti interessati, le associazioni confidano ancora che il Piano della Riserva, in via di definizione, intervenga con norme più restrittive.

 

qui il volantino da diffondere: www.laschiribilla.it/DOCS/Volantini/ottobre%202011.pdf
qui il comunicato stampa delle associazioni, corredato da foto e cartine:www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2011/Comunicato%20stampa.pdf

La Schiribilla organizza una facile passeggiata lungo la ROGGIA FUSIA

( canale che scorre accanto al fiume Oglio)
per immergersi nelle atmosfere e nei colori autunnali

 

DOMENICA 6 NOVEMBRE 2011 
la passeggiata avrà una durata di circa 2.30/3 ore

 

Ritrovo ore 9 presso stabilimento Niggeler e Kupfer
a CAPRIOLO
Sulla provinciale che sale da Paratico dopo il cartello “Capriolo” alla prima rotonda girare a destra nella Via Niggeler. Si scende sino ad attraversare i binari della ferrovia e si arriva al parcheggio e piazzale della “Niggeler & Kupfer”.

 

N.B. La passeggiata si svolge in piano  accanto alla roggia,  in parallelo e vicino al fiume Oglio con vista su castel Trebecco e castel de Conti…..chiunque volendo può abbandonare il gruppo quando vuole….il percorso consiste nel ritornare sullo stesso sentiero dell’andata… luogo molto “fotogenico”!

 

La roggia Fusia
La roggia Fusia, canale di irrigazione, nasce a Paratico, attingendo acqua dal fiume Oglio; corre parallela al fiume fino a Palazzolo e da qui con due diramazioni raggiunge le campagne di Rovato e Chiari, dove è chiamata “Seriola”. Questo canale artificiale nasce nel 1347 per iniziativa di Oldofredo Oldofredi, nobile di Iseo. Molte sono le vicende legate alla proprietà e alla gestione della Fusia che hanno portato a liti giudiziarie, lotte tra paesi, passaggi di proprietà connessi alla storia dei governanti del territorio, dalle signorie lombarde alla Repubblica Veneta. Anticamente questa via d’acqua veniva usata anche per trasportare materiale con chiatte trainate da animali. Oggi la gestione è affidata al Consorzio di Irrigazione dell’Oglio, il quale di fatto regola il deflusso dell’acqua del Sebino e quindi i livelli del lago.
Qui il volantino con ulteriori informazioniwww.laschiribilla.it/volantini/Fusia.pdf