Zebre in Riserva

Chi è appassionato di ufologia sa dei misteriosi cerchi nei campi di grano o nelle sabbie dei deserti, visite di alieni dicono, ma quelle strane strisce zebrate che si vedono in questo periodo in Lametta, che origine hanno?

Guarda qui le “zebre”: www.laschiribilla.it/immagini/2012/rn%2016-3-012.JPG
Guarda più da vicinowww.laschiribilla.it/immagini/2012/rn%2023-3-012.JPG
L’enigma si è dunque svelato: niente extraterrestri, ma opera dell’ingegno umano… lunghi teli di plastica che coprono un terreno a ridosso del canneto!
Rimane l’arcano di queste coperture di plastica in una zona che ci risulta interessata da habitat comunitario…

comunicazione: Riserva, nomina rappresentante associazioni ambientaliste

Informiamo che, ai sensi dell’art. 7 dello Statuto dell’Ente gestore della Riserva, le associazioni Monte Alto, Legambiente Bassosebino, Legambiente Franciacorta e La Schiribilla hanno provveduto a nominare Angelo Danesi quale rappresentante delle associazioni ambientaliste nella Comunità della Riserva. Il nominativo è stato comunicato all’ Ente gestore in data odierna (24 marzo 2012).

Qui il nuovo Statuto: http://www.torbiere.it/ita/NUOVO%20STATUTO.pdf

Torbiere, proteste per le sanzioni sul territorio della Riserva

fonte: Giornale di Brescia,21/03/2012

LAGO D’ISEO Passeggiare con il proprio cane nella zona delle Torbiere può costare 172 euro; invece fare una passeggiata in bicicletta, sempre nella stessa zona, 25,82 euro. Sono le sanzioni cui si va incontro se non si rispettano i divieti in vigore dal 1983, anno di istituzione della Riserva. Divieti ben visibili, riportati sui numerosi cartelli presenti agli accessi (Iseo, Provaglio e Corte Franca) e all’interno dell’area, ma tra i più trasgrediti.                                                   Oltre trentamila sono le persone che in un anno visitano la Riserva delle Torbiere del Sebino e le sanzioni sono il 2-3% delle infrazioni commesse in questa zona, tutelata a livello europeo in quanto Sic (Sito d’interesse comunitario) e dalla Regione, tramite l’Ente gestore. Nel bilancio di previsione, l’ente ha appostato duemila euro quali proventi delle sanzioni, una voce minima quindi. Nella Riserva la vigilanza è assicurata dalle Guardie ecologiche volontarie della Provincia, da quelle della Comunità montana del Sebino e dal Corpo Forestale dello Stato.

A proposito di infrazioni, in questi giorni l’ente sta raccogliendo numerose lamentele per le sanzioni verbalizzate.        Le infrazioni più commesse sono, in primis, l’ingresso nel sito della Riserva con veicoli, come la bicicletta, e il portarvi a spasso il cane; seguono poi la pesca abusiva, il picnic ed altro ancora. «I divieti sono ben visibili e la cartellonistica è stata rinnovata ed è presente in moltissimi punti – spiega il presidente dell’ente Gianni Lecchi -: si tratta di porre più attenzione ai cartelli. I divieti sono sempre gli stessi e ci stupiamo che le persone che frequentano la zona non lo sappiano o facciano finta di non sapere; chi vuole portare il proprio cane a correre può scegliere molti altri posti, ma non un habitat come quello della Riserva».
Per quanto riguarda la bicicletta, l’unico percorso è quello a fianco delle Torbiere, che fa parte della ciclopedonale Brescia-Paratico. «Le sanzioni inflitte dalle Guardie ecologiche scatenano sempre reazioni avverse da parte dei sanzionati così che spesso si trovano a dover affrontare rifiuti, insulti ed altro ancora – continua Lecchi -: ciò che si chiede è maggior rispetto sia delle persone che dei luoghi. Per aumentare la presenza all’interno della Riserva abbiamo preso due persone: una permetterà di estendere l’orario del centro visitatori di Iseo, l’altra si dedicherà a manutenzioni e pulizia delle aree più soggette a degrado ed incuria».
Veronica Massussi

articolo e commento

Fonte: Bresciaogg, 14/03/2012

Torbiere, multa per «predatore»                                                                                       

 

Egregio direttore, desidero segnalare quanto segue. Lo scorso 10 marzo insieme a mia moglie ed al nostro cane Jack, mi sono recato alla riserva naturale ”Torbiere del Sebino” per una gita fotografica. Dopo aver avuto cura di munirmi di due biblietti d’ingresso dagli appositi distributori automatici posti all’ingresso del percorso da Provaglio, dove era anche indicata la sanzione di 20 euro per i trasgressori, mi sono inoltrato nella riserva tenendo il cane al guinzaglio, precisando che ero munito dell’attrezzatura igienica necessaria per rimuovere eventuali escrementi che l’animale avrebbe potuto lasciare durante il persorso sulle passerelle e/o sentieri, cosa che peraltro non si è verificata.
Ero tranquillo, fintantoché non ho casualmente notato, a metà percorso, una bacheca nella quale, insieme a varie informazioni di tipo floro-faunistiche e diversi divieti in ordine al parco, vi era anche quello di non introdurre cani, cogliendomi di sorpresa in quanto ne avevo ignorato l’esistenza fino a quel momento.
Essendo già a metà percorso, ho deciso di continuare la visita anzichè tornare indietro, poichè la strada sarebbe stata la stessa in termini di lunghezza. A circa un chilometro dalla fine del giro, vengo fermato da tre addetti del Servizio di Vigilanza ecologica che, dopo aver chiesto i documenti, mi hanno contestato la sanzione pari a 172 euro per aver infranto tale divieto.
Non desidero criticare o polemizzare e porre in dubbio la mia responsabilità nel non aver ottemperato ad una disposizione, per quanto in modo colposo visto che tale divieto era poco visibile sia all’esterno (circostanza che ho verificato successivamente, all’uscita dalla riserva) che all’interno del parco, tuttavia desidero richiamare l’attenzione sull’entità della sanzione comminata, stabilita in base a parametri sconosciuti e lasciata alla libera determinazione del comminante, posto che sono stato solo verbalmente edotto dagli addetti del Servizio di Vigilanza che il ”quantum” oscillava da un minimo di 103 a un massimo di 516 euro, indicazione non rilevabile visivamente al di sotto dei singoli cartelli di divieto di introduzione di cani.
A questo punto mi chiedo con quale criterio mi sia stata inflitta una multa di simile entità. Mi sembra che vi sia una sproporzione enorme rispetto a quella prevista per chi non fosse munito di biglietto d’ingresso: quasi 9 volte di più! All’atto della contestazione ho chiesto a uno degli addetti quale fosse la ”ratio” di tale disposizione, ricevendone in risposta un corto ed eloquente ”boh”, seguito, dopo circa un minuto di profonda riflessione da parte dello stesso addetto, da un ulteriore frammento di risposta, parto del suo notevole pensiero: ”Il cane è un predatore!’.’ Un cane che non arriva nemmeno a sei chili e per giunta al guinzaglio… un predatore!
Pur restando incredulo mi sono comunque inorgoglito per il mio piccolo Jack complimentadomi con lui che, pur non potendo vantare un pedigree di nobili natali, ha scoperto casualmente di essere finalmente qualcuno: un cane feroce!
Paolo Cirimbelli
(http://www.bresciaoggi.it/stories/164_lettere/342726_torbiere_multa_per_predatore/)
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Prendendo spunto dalla lettera, rileviamo che i tabelloni coi vari divieti sono collocati in modo ben visibile ai tre ingressi in Riserva, Corte Franca, Iseo e anche a Provaglio, tra l’altro proprio di fianco al distributore dei tiket. Per vederli non occorre far altro che guardarli…                                                                                                              Qui i cartelli informativi all’entrata di Provaglio, posti nelle due direzioni:
www.laschiribilla.it/immagini/2012/rn_16-3-012_provaglio_1.jpg
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Quanto al cane “predatore”, non è questione di animali di taglia grossa o piccola, feroci o mansueti, liberi o al guinzaglio. E’ vero, il cane è divenuto un animale “domestico” e la sua storia di addomesticazione è lunga quanto la storia della civiltà umana: è stato addestrato, per esempio, per la caccia agli animali selvatici, per la guardia di mandrie e greggi, per la difesa personale ecc… ma le prede nei confronti dei canidi, sia selvatici, sia addomesticati, hanno dovuto continuare a difendersi e nutrono una paura atavica.
Di conseguenza, anche se i cani oggi svolgono in gran parte un ruolo affettivo, la loro presenza è incompatibile con un’area naturale prevalentemente “selvatica”, come la Riserva delle Torbiere.
Il cane, anche il più mansueto e educato e anche se tenuto al laccio, di fronte al “selvatico” sente l’istintivo richiamo alla caccia; lascia tracce del proprio passaggio, peli, odori, terrorizzando le sue potenziali prede, inducendole a comportamenti innaturali, come l’abbandono del nido o dei propri piccoli o del luogo in cui sono soliti muoversi…
Ecco perché nelle aree protette, dove esistono zone a elevata naturalità, con presenza di animali selvatici, il cane non deve essere ammesso, neppure al guinzaglio.

Avifauna sempre in movimento

14/15 marzo. Interessanti avvistamenti di avifauna migratoria : diversi aironi bianchi maggiori ( più di dieci) in Lametta. Sempre in Lametta un gruppetto di morette tabaccate, presenza abbastanza rara, diverse morette e moriglioni, anche anatre di superficie come marzaiole ed alzavole .. Presenti pure alcuni fistioni turchi, una coppia di falchi di palude e tantissimi aironi cinerini, diversi pendolini. Avvistate anche le prime rondini. Ci sono state segnalate in lametta cinque gru ..

Nella foto: le morette nella zona sud, vasca al confine tra Corte Franca e Provaglio, località Cerreto.

www.laschiribilla.it/immagini/foto/fauna/rn_15-3-012_morette.jpg                            Graziosissime morette, speriamo che, con l’approvazione definitiva del nuovo Piano di gestione della Riserva (ancora fermo in Regione), la vasca che avete scelto come luogo di pausa non venga aperta alla pesca dilettantistica, come purtroppo possibile!

Migratori in movimento…

Venerdì 9 marzo, breve giro nella  Riserva, bella giornata: nella stagione pre-primaverile (da metà febbraio alla prima decade di marzo) i migratori si stanno muovendo, sopratutto in Lametta. Oltre alla consuete specie, come fistioni turchi, marzaiole, morette, è stato avvistato un tarabuso (il più raro airone europeo), uno svasso cornuto, un falco di palude e alcuni piccoli uccelli come basettoni e pendolini.

www.laschiribilla.it/immagini/foto%20Angelo/migratori.jpg

La ricchezza archeologica del territorio iseano

L’area delle Torbiere candidata a entrare nel patrimonio Unesco

Con una lettera indirizzata al Sindaco del Comune di Iseo e alle associazioni La Schiribilla e Monte Alto, che avevano sollevato varie criticità riguardo al progetto d’insediamento turistico-ricettivo previsto a Clusane, la Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia ribadisce che tutto il territorio iseano “è interessato da importanti tracce degli ambiti archeologici più rilevanti della provincia di Brescia”.
L’organismo regionale riafferma quindi l’importanza che per tutti gli ambiti di trasformazione previsti dal PGT di Iseo sia preventivamente condotta una “ricognizione storico-archeologica”, considerato anche che “l’area delle Torbiere è stata inserita nel dossier di candidatura del sito seriale transnazionale “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”, iscritti nella Lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco.

 

(Ringraziamo la Sovrintendenza per l’attenzione riconosciuta alle “piccole” associazioni locali)

 

Qui la lettera ricevuta:
www.laschiribilla.it/DOCS/doc.2012/ISEO-NATURA%202000-prot%201727-7-2-2012.pdf

 

Infohttp://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Comunicati/visualizza_asset.html_1172198430.html
La serie dei Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino si estende sui territori di sei paesi, Svizzera Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia, e comprende una selezione di 111 villaggi palafitticoli ritenuti i più interessanti tra i circa 1000 siti noti. Il sito seriale è composto dai resti di insediamenti preistorici databili fra il 5000 e il 500 a.C. Si tratta di siti spondali ubicati sulle rive di laghi o di fiumi oppure in torbiere che hanno consentito un’eccellente conservazione dei materiali organici…

Quarant’anni fa, sensibilità e lungimiranza…

                       "Le torbiere come bene collettivo "

Abbiamo per caso trovato sul web il quaderno n. 2 della Biblioteca comunale di Iseo, che raccoglie gli Atti del Convegno "Conservazione e valorizzazione delle Torbiere Sebine" organizzato il 22 novembre 1970 da: Comuni di Corte Franca, Iseo, Provaglio d'Iseo, Azienda di Soggiorno Iseo, Scuola Media Iseo.
A distanza di 40 anni, rileggendo alcuni degli interventi, in particolare quelli riguardanti  "Le torbiere come bene collettivo" , bisogna dire che allora alcune persone sapevano essere molto lungimiranti…
Tra i vari passi rilevanti citiamo quello, sempre di attualità, che pone l'accento sulla pianificazione urbanistica:
La conservazione e l'utilizzazione delle torbiere introduce evidentemente un discorso di tipo urbanistico che tenga conto della situazione pianificatoria del territorio in atto e delle indicazioni emerse al proposito in altre sedi.
Zona di rispetto:
La salvaguardia delle torbiere non dovrebbe limitarsi alla stretta superficie delle medesime.
Se, paradossalmente, si riuscisse a mantenerle nella loro integrità pur circondandole di edifici residenziali o industriali, è chiaro che sarebbe almeno perduto il fascino paesaggistico e ambientale che è fatto anche di panorami più vasti, di luci, di silenzio.
Tutto ciò è salvaguardabile a patto di creare un'adeguata fascia di rispetto intorno alle «lame» vere e proprie.
Insediamenti a ridosso delle torbiere sarebbero nocivi alla conservazione ecologica per la difficoltà di controllare alla perfezione ogni influenza dell'ambiente esterno su quello interno (scarichi, rifiuti, gas combusti, ecc…).
È opportuno quindi che i tre Comuni di Corte Franca, Iseo e Provaglio d'Iseo rivedano i loro strumenti urbanistici al fine di inserire le dette aree di rispetto.
Per esemplificare, la zona industriale di Iseo prevista a Sud del capoluogo andrebbe ubicata altrove perché risulta a ridosso dell'ambiente di cui stiamo propugnando la difesa.
E qui emerge l'opportunità di estendere la protezione ad altri ambienti naturali troppo spesso o sempre trascurati o addirittura denigrati. Ci riferiamo alle «lamette», cioè ai canneti del lago, i quali, per la loro natura palustre, potrebbero essere la continuazione delle torbiere.
Tralasciando altri comuni rivieraschi del Sebino, per non uscire dal tema, ci auguriamo che almeno per quanto riguarda il Comune di Iseo, venga tenuto un diverso atteggiamento nei confronti dei canneti, limitando gli interventi di cosiddetta bonifica al minimo indispensabile.

Ecco il quaderno a disposizione di tutti gli interessati:www.laschiribilla.it/02_Conservazione_e_valorizzazione_delle_Torbiere_%20Sebine.pdf

“NUOVO” ENTE GESTORE DELLA RISERVA

tra le novità il rappresentante della Regione e la presenza di componenti designati dalle varie associazioni

 

In seguito all’approvazione della legge regionale (05 Agosto 2011) che modifica l’assetto gestionale delle aree protette, l’Ente gestore della Riserva ha provveduto ad adeguare il proprio statuto (Burl n.3, Serie Ordinaria, 16 gennaio 2012, www.laschiribilla.it/2012/ente%20gestore/SEO3_16-01-2012-2.pdf); inoltre con delibera della Comunità della riserva (N. 1 DEL 30-01-2012,http://openweb.comune.provagliodiseo.bs.it/albo/albo_dettagli.php?id=1004) è stato nominato il nuovo Consiglio di gestione (ex Consiglio di amministrazione).
In sintesi:
Fanno parte dell’Ente gestore: i Comuni di Corte Franca, Iseo e Provaglio di Iseo, la Provincia di Brescia, la Comunità Montana del Sebino, definiti come «enti territorialmente interessati»
Sono Organi dell’Ente Gestore:
a) la Comunità della Riserva (ex assemblea) : ne fanno parte i rappresentanti di ciascuno degli Enti territorialmente interessati; partecipano inoltre ai lavori della Comunità con diritto di parola, un rappresentante delle associazioni ambientaliste, un rappresentante delle associazioni agricole o produttive, un rappresentante delle associazioni venatorie e piscatorie, un rappresentante delle associazioni di promozione del territorio e un rappresentante dei fornitori di servizi turistici presenti all’interno della riserva.
b) il Consiglio di gestione:
rapp. Comune di Provaglio di Iseo sig. Lecchi Giovanni
rapp. Comune di Iseo sig.ra Monica Napolitano
rapp. Comune di Corte Franca sig.ra Naboni Alessandra
rapp. Comunità Montana del Sebino BS e Provincia di Brescia sig.ra Sara Sorosina
rapp. Regione Lombardia sig. Pezzotti Samuele
c) il Presidente: Giovanni Lecchi
d) il Revisore dei Conti